Ad un mese dal suo inizio, il campionato in Romania è già arrivato alla sesta giornata. La situazione è all’insegna del grande equilibrio, come prevedibile visti i “lavori in corso” dello Steaua e la precaria situazione finanziaria di tutti i club di Liga che, anche dopo solo un mese di gioco, regala infiniti spunti di interesse.
CLASSIFICA (dopo 6 giornate): 12 punti Dinamo Bucarest; 11 Astra; 10 Viitorul, Iasi; 9 Steaua, Targu Mures; 8 Pandurii; 6 Botosani; 5 Univ. Craiova, Chiajna, Cluj; 4 Timisoara, Voluntari; -2 Petrolul
I dati della classifica sono eloquenti: nessuna squadra ha vinto più di tre match a testa, solo due squadre imbattute (Dinamo e Viitorul), altre due squadre non hanno ancora vinto una partita (il neopromosso Voluntari e il Petrolul) e fin qui già 18 pareggi in totale (media di tre a giornata). Dati che ribadiscono l’equilibrio presente in Liga, come dimostra anche il fatto che è saltata solo una panchina (nelle ultime ore Vintila sollevato dall’incarico al Voluntari); evento eccezionale, se pensiamo che non era mai accaduto nelle ultime dieci stagioni, che la scorsa stagione vi furono due esoneri dopo solo 4 partite e che alla sua fine furono una quarantina.
Comanda a sorpresa, non per il blasone ma perchè non succedeva da quattro anni, la nuova Dinamo Bucarest di Rednic. Per ora funziona la rifondazione estiva: pur cambiando mezza squadra titolare, i “Cani rossi” non hanno ancora perso una partita mostrando solidità (tre vittorie in casa, tre pareggi esterni), sicurezza in difesa (solo 2 reti subite, convincenti il nuovo portiere Cerniauskas e la coppia centrale Marc-Mevlja) e la continua maturazione dei suoi giovani (i difensori Nedelcearu e Filip, gli esterni Rotariu, Matei e nuovo talentino Patrick Petre, 18enne figlio di Florentin allenatore delle giovanili). Qualche spina c’è però anche in casa Dinamo: diversi tifosi hanno contestato la fascia di capitano al croato Vojnovic (grande carisma ma arrivato solo a luglio) e Rednic ha già scaricato tre neoacquisti non voluti da lui (i mediani Van Haaren e Starokin più il terzino Feussi, tolto per punirne l’indisciplina tattica nell’intervallo del derby contro lo Steaua) chiedendo ulteriori rinforzi alla dirigenza, anche dopo gli ultimi arrivi del trequartista croato Palic (voluto proprio da Vojnovic) e dalla punta camerunense Essombe, arrivato dalla seconda divisione francese per sostituire i partiti Bilinski e Alexe, cercando di fare meglio del poco convincente ivoriano Gnoherè.
Ad inseguire la Dinamo ci sono tre club: l’Astra Giurgiu ha finora subito un’unico scivolone, cioè la sconfitta casalinga 5-1 contro il Targu, Sumudica può quindi essere soddisfatto del rendimento dei bianconeri sia in campionato (battuto 2-0 lo Steaua) che in Europa League (ha eliminato il West Ham) e anche della conferma di tre titolari come lo scatenato capitan Budescu (7 gol e 3 assist in 9 match!), il brasiliano Boldrin e la punta Alibec (tutti obiettivi dello Steaua) ma ha dovuto salutare il mediano giapponese Seto finito in Turchia; il Viitorul di Hagi è ancora un’incognita come avevano dimostrato i 4 pareggi nelle prime 4 uscite ma poi due vittorie, seppur di misura, regalano autostima ai neroblu che, per stessa ammissione del tecnico, stanno avendo problemi nella fase difensiva; lo Iasi è fin qui la rivelazione del campionato visti i pochi mezzi finanziari e tecnici (ma il bilancio è uno dei pochi a posto) messi a disposizione di Niccolò Napoli che, rinverdendo il calcio “all’italiana” (marcature attente e ripartenze veloci), ha perso solo nell’ultimo turno la vetta della classifica perdendo peraltro di misura nel finale sul campo del Botosani su un rigore contestato.
Lontane tre punti dalla vetta le due squadre che si sono contese lo scorso titolo, Steaua e Targu Mures. Il Targu può essere soddisfatto di questo inizio di stagione viste le premesse (il blocco dei conti societari, la toccata e fuga di mister Petrescu e di altri giocatori, l’arrivo del nuovo tecnico Miriuta) e l’impegno internazionale dei preliminari di Europa League (usciti a testa alta al primo turno) che ha influito sull’incipit di Liga dove ha vinto solo due partite nelle prime 6 uscite; Miriuta è tecnico di valore e di carattere (non ha convocato per una partita il vecchio capitano Muresan per motivi disciplinari) ma sta pagando l’assenza del carismatico Ndoye (il 37enne, straordinario la scorsa stagione, non ha fatto la preparazione e infatti dopo le primissime uscite si è fermato per problemi fisici).
In casa Steaua regna invece, ma ormai è un’abitudine, il caos: persa la Supercoppa e eliminata dai preliminari Champions League, la squadra dell’inesperto Radoi (sempre più sulla graticola) è partita in campionato vincendo le prime due trasferte ma pareggiando le tre partite casalinghe; l’ultima di queste, lo 0-0 nel derby con la Dinamo, e il ko nell’ultimo match (0-2 sul campo dell’Astra) ha persuaso il vulcanico patron Becali a cercare nuovi rinforzi. Mercato rossoblù in fermento quindi: Popa potrebbe partire (ai bulgari del Litex ora allenati dall’ex tecnico Steaua Reghecampf), non tornerà il bomber Keseru (dopo la parentesi in terra araba è stato acquistato dai bulgari del Ludogorets), ha appena firmato il trequartista Diarrassouba (20enne ivoriano prelevato dagli armeni del Shirak) che cercherà di rimpolpare il bottino di reti fin qui scarso (il peggior attacco rossoblù negli ultimi 6 anni) ma la sensazione è che Radoi non abbia ancora trovato la “quadra” come dimostra l’utilizzo di ben 24 giocatori (sui 26 totali) in questo avvio di stagione. Il presidente Argaseala protegge per ora il giovane tecnico: “Abbiamo un buon gruppo, un buon allenatore straordinario, un gruppo molto unito anche se l’inizio di stagione non è esattamente come volevamo.” L’ambiente è però tutt’altro che tranquillo come hanno dimostrato l’imbarazzante episodio riguardante Muniru (il mediano ghanese, tra i migliori in questo avvio di stagione, non è stato schierato nell’ultimo match perchè sono state riscontrate irregolarità nel suo trasferimento dal Cluj ai rossoblù) e le esagerate reazioni dopo l’ultima sconfitta sul campo dell’Astra dove sono stati annullati tre gol: l’arbitro Coltescu è stato bersaglio di pesanti accuse e il club ha presentato ufficialmente alla Federazione rumena una richiesta di dimissioni della Commissione Centrale Arbitrale e la rimozione dell’arbitro (e dei suoi due collaboratori) arrivando addirittura a parlare di mancanza di controllo psicologico sul “fischietto” e presentando anche un “dossier” che dimostrerebbe che lo Steaua sia stata la squadra più svantaggiata già nella scorsa stagione.
Il settimo posto (il primo non valevole per accedere ai playoff, presenti da questa stagione) per ora è dell’enigmatico Pandurii capace di perdere 0-3 in casa dallo Steaua e sul campo del Concordia (che non aveva ancora vinto) ma anche di vincere 3-0 sul coriaceo Iasi: mister Iordanescu è infelice di alcuni dei suoi giocatori accusandoli di scarsa combattività ed in effetti non basta il gioiello Roman (già 3 gol per uno dei migliori attaccanti rumeni) ma la società non può rinforzare la squadra essendo anche impegnata nella costruzione di un nuovo stadio da 13mila posti che sarà pronto tra un anno e mezzo circa (fino ad allora il club giocherà a Severin) per un investimento di circa 20 milioni di euro. Deludente avvio di campionato per il Craiova (mister Sandoi in bilico: una sola vittoria e grave sterilità offensiva con la punta Bawab anche multato per aver protestato dopo essere stato sostituito) e due club penalizzati ad inizio campionato di ben 6 punti (entrambe per non aver rispettato alcuni criteri finanziari) come il Cluj (una sola sconfitta, il club della Transilvania sarebbe secondo senza la penalità, peccato per l’infortunio della punta portoghese Guima che si è rotto il crociato) e il Petrolul (nessuna vittoria, anche per sfortuna, ma Selymes è ormai sull’orlo dell’esonero nonostante il grosso alibi di una rosa rivoluzionata in estate); le due neopromosse infine faticano e non poco: il Timisoara (una sola vittoria e solo tre gol segnati, mister Alexe traballa pur avendo ricevuto il rinforzo dell’esterno Croitaru, ex Botosani) mentre il Voluntari che continua a puntare su elementi di esperienza (ingaggiato anche il 37enne Pancu, ex Rapid) dopo 4 pareggi, due sconfitte e anche qui solo tre gol segnati, ha esonerato nelle ultime ore mister Vintila affidando la panchina al giovane Stoican, in cerca di rilancio dopo le ultime due esperienze non positive alla Dinamo ma tecnico dalle indubbie capacità.
TOP 11 DEL MESE (4-2-3-1) – Cerniauskas (Dinamo); Golanski (Targu), Frasinescu (Iasu), Alves (Astra), Parvulescu (Voluntari); Petrucci (Cluj), Muresan (Targu); Budescu (Astra), Cernat (Viitorul), Chipciu (Steaua); Roman (Pandurii)
GOL DEL MESE – 2° turno: Petrolul-Voluntari. Ospiti (neopromossi) in vantaggio nella ripresa con un super gol di Vilceanu (mini trequartista classe ’97 in prestito dallo Steaua con cui segnò il suo primo gol da professionista nel marzo 2014 nemmeno 17enne): il giovane chiede palla a Rosu da rimessa laterale, fa rimbalzare il pallone due volte e, di controbalzo da fuori area, scarica un destro di collo che si infila nel sette imparabilmente per Pecanha.