PNE-Middlesbrough 0-0: la Championship torna a Preston

Championship Preston North End Middlesborough

Dopo quattro anni torna la Championship fra le mura di Deepdale e lo fa in grande stile con il Preston North End che ospita il Middlesbrough di Aitor Karanka, seria, serissima candidata alla promozione diretta in Premier, nel posticipo della prima giornata di campionato. In 3700 sono scesi dal Teesside verso il Lancashire per seguire i biancorossi in questo esordio stagionale. 5-3-2 per i Lilywhites allenati da Simon Grayson con il neo acquisto Will Keane (in prestito dal Manchester United) a fare coppia in attacco con Joe Garner. Per il Boro un 4-2-3-1 alla spagnola con Clayton e capitan Leadbitter in mediana e con Stuart Downing sulla trequarti, tornato nella sua città natale e nella squadra che lo ha lanciato come professionista dopo le esperienze con Aston Villa, Liverpool e West Ham.

La superiorità tecnica degli ospiti è lapalissiana e sin dal calcio d’inizio il pallino del gioco rimane saldamente sui piedi dei biancorossi. La prima ghiotta occasione da goal è infatti del Middlesbrough al minuto numero 10 quando Leadbitter chiede ed ottiene da Kike un uno-due al limite dell’area, entra in area, siede un difensore entrato in scivolata e, a porta aperta, spara a lato sul primo palo. 25 minuti di marca Boro con il Preston che si limita a difendersi e a ripartire in contropiede. Come spesso accade il troppo rimirarsi allo specchio risulta poi controproducente in campionati “nervosi” come la Championship, a maggior ragione contro squadre che hanno fame di punti in ottica salvezza. Il PNE infatti alza il ritmo a centrocampo e costringe l’undici di Karanka ad abbassare progressivamente il baricentro. Al 28′ la palla del vantaggio è sui piedi di Keane che, dai 16 metri, raccoglie una goffa respinta del portiere greco Kostantopoulos, calcia in rete con il pallone che sembra destinato in fondo al sacco. Sulla linea è bravo George Friend a sventare la minaccia. Sul proseguo dell’azione un cross dalla sinistra trova Garner abbracciato in area di rigore. Proteste vivide ma penalty non concesso. Si arriva all’intervallo sullo 0-0.

Stessi effettivi per entrambe le squadre all’ingresso in campo. Il Boro, seppur per poco, riprende le redini del gioco. Finalmente si vede Albert Adomah che, alla sua prima vera fiammata del match, scappa sull’out di destra e pennella per l’accorrente Kike che gira di testa un pallone che muove solo l’esterno della rete. Al 10′ della ripresa debutta con la maglia degli Smoggies una vecchia conoscenza del nostro calcio: Diego Fabbrini, ex Udinese arrivato in prestito dal Watford. Karanka rivuole il controllo del centrocampo e affida a lui le speranze di un cambio di tendenza poichè il North End, superata la paura, alza nuovamente il ritmo e i toni della contesa. Inforvono gli animi, i contrasti sono più duri e il match cala di spettacolarità. Si fa fatica ormai a creare qualcosa dall’ingente densità che ambo i team hanno costruito sul rettangolo di gioco. A 15 dalla fine subentra tra le fila del Middlesbrough al posto di uno statico Kike il nazionale uruguayano Christian Stuani (ex Reggina), arrivato da Barcellona, sponda Espanyol, solamente Venerdì. Karanka non trova nei suoi cambi la verve che si aspettava e la gara scivola lentamente verso la sua fine sul binario della parità. A 60 secondi dalla segnalazione del recupero è del Preston l’occasione migliore della ripresa: traversone lungo dalla sinistra verso l’area piccola del Boro, Kostantopoulos non esce, impatta Garner con la tempia e non con la fronte, sfera schiacciata a terra che, praticamente innocua, si spegna in rimessa dal fondo tra lo sconforto di tutto il popolo di Deepdale. Il triplice fischio del signor Kavanagh chiude il posticipo fra PNE e Boro che si dividono un punto e smuovono subito la loro classifica.

Grayson non potrà che essere soddisfatto della grinta messa in campo dai sui contro un avversario di alto profilo. Dall’altro lato Karanka e il Middlesbrough dovranno rivedere l’atteggiamento di superiorità relativa sfoggiato quest’oggi lavorando sulla verticalizzazione e sulla finalizzazione della manovra (zero tiri in porta) ancora troppo sterile per una squadra che, sulla carta, potrebbe vincere il campionato.