Dopo aver battuto i rivali del Chelsea nel Community Shield fa il suo debutto in campionato anche l’Arsenal: la squadra di Arsène Wenger si presenta alla prima di campionato dopo una campagna acquisti quasi immobile con il solo arrivo di Cech. C’era bisogna di confermarsi e partire col piede giusto per dare un segnale forte alle pretendenti al titolo, invece Wenger crolla contro il West Ham e deve fare i conti con le prime critiche della stagione.
I Gunners iniziano bene, il 4-2-3-1 marchio di fabbrica dell’allenatore francese mette subito sotto gli ospiti, soprattutto con i suoi offensivi dal baricentro basso che fanno impazzire la difesa avversaria, ma gli attaccanti di casa non riescono a scardinare il muro alzato dai ragazzi di Bilic. L’allenatore croato oggi ha potuto contare su un ottimo Adrian tra i pali, capace di neutralizzare i ripetuti attacchi della squadra di casa.
Tornando al match, la trama della partita é stata sempre la stessa: palla a Chamberlain che scatta sulla fascia destra e mette in mezzo per Giroud, fermato a turno dal portiere e dai centrali difensivi avversari. Dominio Arsenal spezzato solo dai gol Kouyate e Zarate, gol che avrebbero tagliato le gambe a chiunque ma non ai padroni di casa che hanno comunque continuato a dominare il gioco. Gli ingressi di Walcott e Alexis Sanchez nella ripresa non hanno cambiato la partita seppur i Gunners hanno giocato gli ultimi 25 minuti con una formazione super offensiva, fermati fino al novantacinquesimo dal solito Adrian.
Il gol tanto cercato non arriva e il triplice fischio dell’arbitro può dare inizio ai fischi dell’Emirates Stadium. Fischi timidi, perchè la prestazione dei beneamini di casa non é comunque da criticare.
Risultato forse troppo pesante per gli uomini di Wenger, in una partita dove l’Arsenal ha attaccato praticamente sempre, dallo 0-0 allo 0-2 c’é stata una sola squadra in campo a fare la partita.
Eppure alla fine ha vinto il contropiede degli Hammers. Forse solo fortuna, o forse Bilic aveva previsto tutto alzando il muro difensivo e impostando una gara di rimessa. Wenger é stato tradito da Cech, l’unico acquisto di questo mercato estivo, colpevole sul primo gol con un’uscita a vuoto e un po’ anche sul secondo.
L’allenatore francese ha dovuto fare i conti con una squadra che dipende troppo da Alexis Sanchez, ancora non in perfetta forma dopo la Coppa America. Sicuramente a questa rosa serve qualche innesto di qualità o le speranze di arrivare al titolo, che manca ormai da più di dieci anni, rimarranno tali.