Dopo la prima parte, ecco a voi la seconda parte dell’anteprima della Premier League 2015/2016 firmata da Davide Cappelli ed Emilio Scibona.
NEWCASTLE UNITED
Dopo il caos della scorsa stagione, con l’addio di Pardew in corsa, seguito dall’interregno di Carver ed una salvezza tribolata i Magpies hanno deciso di ripartire da Steve McClaren. Reduce da due stagioni di luci e ombre al Derby County in Championship, McClaren nella sua carriera ha alternato ottimi risultati (Middlesbrough e Twente) a figure barbine clamorose, su tutte la mai indimenticata mancata qualificazione ad Euro 2008 con l’Inghilterra, che gli valse il soprannome di “Wally with the brolly”, in italiano “Lo scemo con l’ombrello”. Per lasciarsi alle spalle quel nomignolo e soprattutto per portare il Newcastle nelle zone nobili della classifica, McClaren avrà a disposizione, oltre che un’ossatura di squadra buona (che probabilmente però perderà capitan Coloccini, pronto a riabbracciare Pardew al Crystal Palace) degli innesti importanti come Wijnaldum, centrocampista tuttofare della nazionale olandese proveniente dal PSV, il difensore centrale Mbemba, proveniente dall’Anderlecht come il centravanti serbo Mitrovic, vero colpo di mercato bianconero, strappato ad una foltissima concorrenza ed attesissimo sia dagli addetti ai lavori che dai tifosi, che sperano di trovare nel giovanissimo attaccante un degno erede di Alan Shearer. Per quanto il percorso non sarà assolutamente facile per via della folta concorrenza, si ha la sensazione che il Newcastle, possa venire alla lunga fuori come squadra in grado di lottare per l’Europa.
NORWICH CITY
Dopo la clamorosa retrocessione del 2014, i Canaries, guidati dal giovanissimo manager Alex Neil, arrivato in corsa dagli scozzesi dell’Hamilton, hanno conquistato nella finale play-off contro il Middlesbrough, l’immediata risalita in Premier League. Alla rosa che ha conquistato la promozione sono stati aggiunti giocatori come Mulumbu, Wisdom e Brady, innesti che consentono alla squadra di assumere una dimesione consona alla categoria. L’obiettivo dei gialloverdi è chiaramente la permanenza in Premier League, obiettivo certamente difficile, ma non impossibile considerando sia il fatto che la lotta per non retrocedere riserva spesso e volentieri qualche sorpresa, sia la qualità della rosa, che appare buona in relazione all’obiettivo, obiettivo per cui potrebbero essere utili anche i gol di Van Wolfswinkel, flop della stagione della relegation, tornato alla base dopo il prestito al Saint Etienne dello scorso anno e sicuramente in cerca di riscatto.
SOUTHAMPTON
Reduci da un’eccellente annata, arrivata nonostante uno stravolgimento significativo sul mercato, i Saints di “Rambo” Koeman hanno come obiettivo quello di riconfermarsi in quell’Europa League in cui i biancorossi cercheranno di dire la loro. Anche quest’anno sono arrivate delle cessioni eccellenti, su tutte quelle di Clyne, approdato al Liverpool, di Alderweireld, tornato all’Atletico per poi approdare al Tottenham, e soprattutto di Schneiderlin, colonna del “Soton” nei tempi bui della League One, approdato alla corte di Van Gaal allo United. In compenso però sono arrivati Cedric dallo Sporting Lisbona, l’attaccante spagnolo Juanmi, entrato nel giro delle Furie Rosse dopo una buona stagione al Malaga, lo stopper Caulker dal QPR e soprattutto Jordy Clasie, uno dei centrocampisti più interessanti d’Europa, che ritrova quello che fu il suo mentore al Feyenoord. Ripetersi dopo una gran stagione non è mai facile, specie in Premier League, ma l’organico è assolutamente di livello. Se i nuovi si integreranno bene e se le buone individualità già presenti come Tadic e il nostro Graziano Pellè (un po’ altalenante ma comunque buona la sua prima in PL) si esprimeranno sui livelli dell’anno scorso, fare un altro bel piazzamento è possibile.
STOKE CITY
Persi due elementi importanti come Begovic (sprecato come 12esimo al Chelsea) e N’Zonzi, i Potters di Mark Hughes si sono comunque significativamente rinforzati con diversi arrivi importanti come quello dell’attaccante spagnolo Joselu dall’Hannover 96 o quello di un Van Ginkel che dopo due anni difficili ha voglia di dimostrare di non essere una promessa non mantenuta, a cui si aggiungono gli ottimi acquisti a parametro 0 di Glen Johnson e di Afellay. Dalla fine dell’era di Tony Pulis, in cui lo Stoke ha rappresentato il prototipo di squadra inglese, dura, maschia e muscolare, i Potters hanno deciso di puntare di più sulla qualità dei giocatori con l’obiettivo di assestarsi sin da subito in zona tranquillità, con la speranza (ma senza l’angoscia) di poter puntare a fare anche qualcosina in più. L’obiettivo sulla carta sembra ampiamente alla portata, ma sussistono due incognite: la prima è il portiere con Butland (numero uno dell’under 21 inglese), che, dopo anni da “Rising star” che non ha mai brillato, raccoglierà la certamente pesante eredità di Begovic, la seconda è il fatto che nel calcio (specie in Premier League) il sulla carta vale sempre il giusto, specie sotto la cintola in classifica.
SUNDERLAND
Dopo una stagione difficile fatta di tantissimi bassi, e conclusasi con una salvezza decisamente sofferta i Black Cats ripartono da Advocaat, che dopo il buon lavoro fatto l’anno scorso ha deciso di continuare l’avventura in quella che è la sua ultima stazione nella carriera da allenatore. In biancorosso sono arrivati Lens, Kaboul e Matthews, sicuramente buoni innesti che però non sembrano essere rappresentativi di quel salto di qualità che il Sunderland cerca di fare da anni, ma in cui non riesce, finendo spesso per ritrovarsi nel guado della bassa classifica. Un’altra stagione in cui si lotta per la salvezza appare più che probabile. Sicuramente l’esser abituati al rush finale è un punto di vantaggio, ma la sensazione che si ha e che quest’anno possano essere Black Cats di nome e di fatto.
SWANSEA CITY
Come sempre molto attenta al mercato internazionale, la compagine gallese – alla quinta stagione consecutiva in Premier League – si è regalata il colpo Andrè Ayew, un eccellente acquisto a parametro zero, a cui si aggiungono gli arrivi di Eder dal Braga, del portiere Nordfeldt dall’Heerenveen, e di Tabanou dal Saint Etienne. Acquisti che vanno ad implementare la rosa di Garry Monk, una rosa capace di arrivare a ridosso della zona Europa League, grazie ad un buon collettivo, composto da individualità importanti, su tutte quella del figliol prodigo Sigurdsson, tornato alla base lo scorso anno. Gli Swans appaiono dunque decisamente rinforzati dal mercato, e, sembrano sicuramente attrezzati per ripetere una stagione sulla falsa riga dello scorso anno, in cui aldilà del piazzamento finale, hanno dato filo da torcere a molte squadre in campionato.
TOTTENHAM HOTSPUR
Sempre bene ma mai benissimo negli ultimi anni, gli Spurs di Pochettino, anche quest’anno scendono in campo con l’obiettivo di raggiungere quel quarto posto che porta all’Europa che conta, raggiunto l’ultima volta nel 2012 (in cui però il posto in Champions fu assegnato al Chelsea campione d’Europa). Le operazioni principali del Tottenham in entrata sono avvenute in difesa (anello debole della scorsa stagione) dove sono arrivati il terzino destro Trippier dal Burnley, lo stopper Wimmer dal Colonia e soprattutto Toby Alderweireld, colonna difensiva della rivelazione Southampton, che comporrà un tandem tutto belga con Vertonghen, suo compagno in nazionale e prima ancora all’Ajax, mentre in uscita, oltre al senatore Kaboul sono andati via Capoue, Paulinho, Stambouli e Chiriches, giocatori che per un motivo o per un altro, non hanno lasciato grande traccia dalle parti di White Hart Lane. Il vero colpo è stato però quello di trattenere Harry Kane. Il giovane attaccante, reduce da una stagione straordinaria, è chiamato alla prova di maturità, in cui dovrà confermare di essere il bomber devastante che è stato l’anno scorso. I suoi gol saranno importanti in una corsa Champions in cui gli Spurs per la folta concorrenza non partono favoriti, ma in cui comunque cercheranno di dire la loro.
WATFORD
Guardando al mercato degli Hornets si ha la sensazione che il patron Pozzo, a questo giro, abbia deciso di dedicarsi più alla squadra dell’ Hertfordshire che all’Udinese, ammiraglia della sua flotta. Una campagna acquisti abbondante che ha portato in giallonero giocatori esperti come Prodl, Holebas, Behrami, elementi validi e desiderosi di rilancio come Capoue e Jurado, e un giocatore interessante come lo stopper olandese dell’AZ Berghuis (per la fredda cronaca in difesa è arrivato anche Britos, che non rientra in nessuna delle suddette categorie). Nomi che si vanno ad aggiungere all’ossatura della squadra che con Jokanovic ha raggiunto la promozione diretta in Premier League trascinata dal tandem Vydra-Deeney, e che adesso è guidata da un tecnico valido come Quique Sanchez Flores. Dopo questo mercato, il Watford appare come una squadra che può tranquillamente salvarsi e perché no anche aspirare a un campionato senza particolari patemi, ma bisogna fare attenzione, perché spesso in Premier League è successo che molte squadre attrezzate disattendessero le attese, e gli Hornets non sono esenti da questo rischio.
WEST BROMWICH ALBION
Ci son tre cose sicure nella vita: la morte, le tasse e il fatto che Tony Pulis non retrocede. Il tecnico gallese, subentrato l’anno scorso ad Irvine, grazie alla sua mentalità e al suo straordinario pragmatismo è un autentica garanzia per quelle squadre che hanno come obiettivo la salvezza, proprio come il WBA. I Baggies hanno perso Mulumbu, ma si sono rinforzati acquistando lo stopper Chester dall’Hull City, l’esterno irlandese McClean (famoso per il rifiuto di indossare il “garofano” nel giorno del Remembrance Day) dal Wigan e soprattutto Rickie Lambert, che dopo una stagione sottotono vissuta da comprimario al Liverpool, prova a rilanciarsi dalle parti dell'”Hawthorns” dove si spera andrà a comporre un tandem prolifico con il giovane Berahino, una delle rivelazioni della scorsa Premier League, destinato a fare bene. Per quanto i biancoblu abbiano davanti rose sulla carta migliori, l’obiettivo salvezza sembra essere alla portata. Anche perché se Tony Pulis non dovesse farcela, ci resterebbero solamente la morte e le tasse, il che non è propriamente il massimo.
WEST HAM
Finita l’era di “Big” Sam Allardyce, l’imprevista qualificazione in Europa League per il “Premio Fair Play” ha portato la squadra, al suo ultimo anno ad “Upton Park” a lavorare sin da subito sul mercato. In panchina si è insediato Slaven Bilic, che da giocatore ha vestito la maglia degli Hammers, mentre la campagna acquisti ha portato un giocatore di assoluto valore come Dimitri Payet, a cui si aggiunge la riconferma di Jenkinson dall’Arsenal e altri due buoni acquisti come Obiang e Lanzini. Meno buono a dirla tutta l’acquisto di Angelo Ogbonna dalla Juventus (se ne dovrebbero essere accorti dopo l’autogollonzo contro l’Astra Giurgiu), mentre in uscita l’unica operazione di rilievo sotto il profilo tecnico è stata la cessione di Downing, tornato a Middlesbrough. Le prime partite di Europa League testimoniano che il West Ham in questo momento è un cantiere decisamente aperto, ma va anche detto che le partite estive fanno testo il giusto per non dire poco. Sicuramente organico alla mano la squadra ha decisamente le carte in regola per poter disputare una stagione di buon livello, ma servirà tempo per capire dove gli Hammers saranno in grado di arrivare e se saranno in grado di regalare uno splendido congedo al “Boleyn Ground”.