Match di sicuro interesse in questa serata che vedeva il ritorno del terzo turno preliminare di Champions League, anticamera dei playoff per accedere ai gironi. Eliminati “pezzi grossi” come il Fenerbahce e lo Steaua.
BASILEA-LECH POZNAN 1-0 (91′ Bjarnason) Dopo aver vinto la gara di andata 3-1 in Polonia, la porta per i playoff era spalancata per il Basilea che, ormai avvezzo ai palcoscenici internazionali, protegge il risultato della settimana scorsa e vi accede ufficialmente acciuffando nel recupero una vittoria anche in casa. Gli svizzeri ascoltano i moniti del tecnico Fischer (ottimo inizio di stagione, quattro vittorie in quattro match) di evitare rilassamenti pericolosi e regalano davvero poche occasioni ai polacchi che hanno dimostrato di crederci, ma non troppo. La pericolosa conclusione dal limite di Jevtic (nato e cresciuto a Basilea e ceduto definitivamente proprio quest’estate al Lech) è un fuoco di paglia perchè per tutto il match i padroni di casa tengono sotto controllo il match andando vicini anche al gol con tentativi di Callà e capitan Delgado. Nel finale un paio di buone occasioni degli ospiti con protagonisti l’ungherese Lovrencsics e il finlandese Hamalainen (che spara alto a pochi passi dalla porta); quasi allo scadere il gol dell’ex “italiano” Bjarnason (stasera schierato al posto dell’albanese Gashi, risparmiato in panchina) con un bel colpo di testa su preciso cross di Callà.
PARTIZAN – STEAUA 4-2 (8′ Babovic, 60′ Jevtovic, 69′ A.Zivkovic, 91′ Trujic; 11′ Muniru, 33′ Hamroun) In un caldissimo “Partizan” va in scena uno dei match più spettacolari della serata. Inizio positivo dei rumeni (l’ex Chievo Papp sfiora il gol di testa) che però regalano il vantaggio ai padroni di casa a causa di un’incomprensione tra il portiere Cojocaru in uscita su un cross innocuo dalla destra e lo stesso Papp che anticipa il compagno con un incomprensibile colpo di tacco che diventa un assist per il capitano dei serbi Babovic che insacca a porta vuota. Lo Steaua non si fa intimorire dal sempre più bollente tifo di casa e pareggia un paio di minuti, un po’ casualmente a dir la verità, con un destro al volo di Muniru (cugino di Muntari) su un pallone vagante non liberato dalla difesa serba. Ora l’inerzia è tutta dello Steaua che sfiora il vantaggio con il potente Tadè (diagonale destro sulla traversa) e lo trova nel finale di tempo col solito Hamroun (3 gol e 2 assist in questo incipit stagionale) al posto giusto nel momento giusto a raccogliere l’assist di Popa. La ripresa comincia con un rigore per il Partizan (altro errore di Papp che obbliga Varela a commettere fallo da ultimo uomo, espulso): dal dischetto però l’ex Juve e Fiorentina Bojinov centra il palo (interno). Il match non ha grandi sussulti (ma molti falli) fino all’ora di gioco quando un tiro senza troppe pretese di Jevtovic da fuori area trova la deviazione di Papp (serata da dimenticare per lui) e la rete del 2-2. I serbi non si catapultano in avanti a trovare il gol qualificazione ma aspettano il momento giusto, che arriva al 70°: Oumarou serve Andrija Zivkovic in area, il 19enne stoppa, finta il tiro mandando a terra Alcenat e segna il 3-2 con un perfetto diagonale mancino. Sotto di un gol e di un uomo lo Steaua non è mai più pericoloso e subisce anche il 4-2 col neoentrato Trujic. I serbi ai playoff, un ritorno dopo 5 anni.
MALMOE – SALISBURGO 3-0 (7′ Djurdic, 14′ Rosenberg, 42′ Rodic) Se esiste la “sindrome di Stoccolma” stasera si può coniare la “sindrome di Malmoe” per i Red Bull Salisburgo. Incredibile infatti come si sia ripetuto l’esito del doppio scontro della scorsa stagione quando gli austriaci batterono in casa gli svedesi (allora per 2-1, la scorsa settimana per 2-0) per poi farsi rimontare a Malmoe subendo un incredibile 3-0, come stasera. E dire che avevano iniziato bene gli ospiti sfiorando il gol con Atanga e sprecando una ripartenza 4 contro 3. Il Malmoe passa però al primo affondo: cross di Berget e tocco al volo vincente del serbo Djurdic (in ritardo la marcatura di Miranda). Al quarto d’ora raddoppio svedese: Rosenberg gira di testa un corner, difesa austriaca ancora imbambolata. I fantasmi della scorsa stagione si sono ormai materializzati e, nonostante qualche puntata offensiva grazie alla freschezza del giovane Oberlin, i Red Bull subiscono anche il terzo gol già a fine primo tempo: incomprensione tra Miranda (il neoacquisto brasiliano dal suo arrivo si sempre fatto notare per gravi leggerezze difensive) e il portiere Stankovic, di cui approfitta il 21enne serbo Rodic. Nella ripresa l’esperto portiere di casa Wiland respinge ogni tentativo degli austriaci (a cui basterebbe un gol per qualificarsi) che non riescono a creare grandi pericoli nemmeno quando il Malmoe rimane in dieci dal 64° (doppio giallo al mediano Adu). Gli svedesi ora sognano il secondo approdo di seguito nel girone Champions.
SHAKHTAR DONETSK – FENERBAHCE 3-0 (25′ Gladkyi, 65′ rig. Srna, 68′ Teixeira) A Leopoli (in attesa di tornare alla Donbas Arena) il 70enne Lucescu compie un’altra impresa eliminando il Fenerbahce che si ripresentava in Europa dopo una stagione di assenza forzata. Lo Shakhtar crede ora nella sesta partecipazione consecutiva ai gironi di Champions. Risultato eccessivo anche se gli ucraini mettono davvero in crisi i gialloblù ancora alla ricerca di un equilibrio tra il grande potenziale offensivo e il fragile reparto difensivo. Avvio equilibrato con occasioni da una parte (Teixeira) e dall’altra (Alves) poi alla metà del primo tempo arriva il vantaggio degli arancioneri: capitan Srna mette al centro dalla destra, puntuale il tocco al volo sul primo palo di Gladkyi, al primo gol stagionale. Blanda la reazione turca, tentativi di Meireles e Moussa Sow, ma Pyatov è attento. Nemmeno nella ripresa ospiti davvero pericolosi e alla metà di essa vedono sfuggire la qualificazione del tutto: Marlos si inserisce in area, Demirel lo atterra; tra le polemiche (espulso lo stesso tecnico Pereira) è rigore, trasformato freddamente da Srna. Al 65° i turchi si trovano sotto di due gol e senza tecnico; naturale conseguenza è il 3-0 che arriva poco dopo su una ripartenza da un corner dei turchi con Taison a lanciare a rete il connazionale Teixeira partito da metacampo per entrare quasi in porta col pallone. I fumosi Diego e Nani provano una reazione d’orgoglio ma i turchi chiudono anche in dieci (doppio giallo all’ex Palermo Kjaer nel recupero).
VIKTORIA PLZEN – MACCABI TEL AVIV 0-2 (rig. 76′, 83′ Zahavi) Una grande sorpresa. I cechi, vittorioso all’andata in Israele, vengono eliminati dal Maccabi deludente all’andata tra le mura amiche. Match dalle pochissime emozioni nel primo tempo, più vivace nella ripresa che inizia con un palo colpito dall’attaccante di casa Mahmutovic e che prosegue col tentativo dei cechi di portare a casa il pareggio a reti bianche. Errore fatale perchè nell’ultimo quarto d’ora si sveglia l’ex Palermo Zahavi (fino ad allora piuttosto abulico, come nel match d’andata) che prima segna il rigore guadagnato da Alberman e che poco dopo raddoppia con un preciso tocco al volo su cross dalla destra del terzino Spungin; è il gol qualificazione per gli israeliani che superano il terzo turno che fu fatale nelle ultime due stagioni. Seconda avventura precocemente conclusa per il Viktoria, autore di un autentico suicidio calcistico.
SKENDERBEU – MILSAMI 2-0 (16′ Salihi, 55′ Progni) Serata da ricordare all’Elbasan Arena per il popolo albanese che può festeggiare già da ora lo storico accesso di un club albanese nel girone di una competizione Uefa (se non supererà i playoff andrà nel girone di Europa League). Mezza impresa era già stata compiuta all’andata con una vittoria per 2 a 0 ripetuta anche al ritorno contro i moldavi del Milsami, debuttanti assoluti nelle coppe internazionali e quindi già soddisfatti del cammino percorso fino a qui. Moldavi che, come all’andata, peccano e molto in fase offensiva e che, peraltro, rimangono in dieci già al quarto d’ora (espulso Andronic per un brutto fallo su Esquerdinha) episodio che precede di poco il vantaggio albanese che arriva grazie ad una papera del portiere ospite di cui approfitta Salihi (5 gol nella competizione). Il Milsami centra un palo ma subisce il raddoppio in avvio di ripresa in contropiede.