Al Celtic è bastato un solo gol, quello siglato di testa da Boyata nei minuti finali del match d’andata, per eliminare il Qarabag, campione d’Azerbaijan, e accedere all’ultimo turno preliminare di Champions League. Gli hoops hanno affrontato il gran caldo e il terreno in pessime condizioni dello stafio Tofiq Bahramov di Baku, ma sono riusciti a portare a casa il pareggio a reti bianche senza praticamente concedere occasioni chiare ai padroni di casa, parecchio più pericolosi sette giorni fa al Celtic Park.
Proprio i campanelli d’allarme suonati nella partita in Scozia avevano lasciato prevedere un ritorno infuocato nell’ex repubblica russa. Invece, nonostante i rumorosissimi 40mila accorsi al Bahramov, il Qarabag non è riuscito a ripetersi. Estenuante, a tratti, il possesso palla degli azeri, fatalmente poco “pesanti” negli ultimi 20 metri. La linea difensiva del Celtic, capitanata da Van Dijk (sempre più vicino al Southampton) e che ha registrato nel solo Izaguirre, a sinistra, qualche falla di troppo (va detto che il suo dirimpettaio, El Jadeyaoui, probabilmente è stato il migliore dei suoi), ha retto alla grande. Grazie anche all’aiuto di Bitton, diga davanti alla difesa e bravo anche a dettare i tempi di gioco quando ha potuto.
Alla fine le occasioni migliori, seppur in contropiede, le hanno avute i campioni di Scozia. Che ringraziano, comunque, Craig Gordon per un grande intervento sull’unica occasione in cui il Qarabag ha davvero sfiorato il gol: pericolosissima la conclusione dalla distanza dell’enigmatico Richard Almeida (il brasiliano mostra numeri d’alta scuola, chiedere a Scott Brown che ha subito a centrocampo un tunnel con la suola, ma è troppo discontinuo nell’arco dei 90 minuti), bravo l’ex Sunderland a rispondere con un intervento degno dei migliori anni della sua carriera. Nonostante per una buona ora Dani Quintana abbia tentato di tutto per farsi vedere tra le linee e inventare qualcosa, altri sussulti dei padroni di casa non si segnalano. Tranne, se vogliamo, un pallonetto tentato ad inizio ripresa proprio da El Jadeyaoui ma che non ha spaventato Gordon.
Deila, che avrà quindi l’occasione di riscattare l’uscita nei play-off dello scorso anno contro il Maribor, fa comunque i conti con qualche problemino di troppo in attacco, per la verità evitabile. Ad oggi il turco Ciftci è ancora un pesce fuor d’acqua e, nonostante il lavoro sporco svolto durante i quasi 70 minuti passati in campo, Griffiths dovrebbe essergli preferito. Guarda caso, ma complice anche la stanchezza del Qarabag che col passare dei minuti si è fatalmente allungato esponendosi alle ripartenze avversarie, il Celtic ha avuto più di un’occasione per chiudere la contesa dopo l’ingresso del centravanti ex Wolverhampton. Una l’ha sprecata Johansen, libero di concludere ad un passo dall’area piccola ma scivolato al momento della conclusione, l’altra il neo-entrato James Forrest che, dopo aver fatto fuori mezza difesa azera, ha inspiegabilmente cercato l’assist al centro tutto solo davanti a Sehic. Poco male, conta il risultato: il sogno Champions League resta ancora vivo.