Si chiude con una sconfitta ai rigori la mini-tournée australiana della Roma. I giallorossi perdono col Manchester City 7-6, dopo che i 90 minuti si erano conclusi sul 2-2; l’edizione “Australia” dell’International Champions Cup 2015 se la giocheranno quindi Real Madrid (battuto dall’undici di Garcia nel match inaugurale ancora ai rigori) e Manchester City nell’ultima partita del triangolare. La Roma resta in testa con tre punti, ma solo una vittoria degli spagnoli dal dischetto, dopo uno 0-0, darebbe il trofeo ai capitolini.
Garcia aveva preannunciato che Romagnoli, uomo mercato di quest’estate, sarebbe stato titolare: il giovane difensore in effetti è sceso in campo dal primo minuto, ma l’ha subito combinata grossa sbagliando il tempo del fuorigioco al primo affondo del City: per Sterling, al primo gol con la maglia dei citizens dopo il trasferimento record di 68 milioni di euro dal Liverpool, è un gioco da ragazzi beffare De Sanctis, su assist del giovane centravanti nigeriano, Iheanacho. Buona la reazione dei ragazzi di Garcia, il pareggio meritato arriva pochi minuti dopo per merito di Pjanic, bravo a sorprendere il distratto Caballero con un potente destro dal limite.
Inizio pessimo della difesa giallorossa anche nella ripresa: Cole, appena entrato, si rende protagonista di un goffo retropassaggio che lancia proprio Iheanacho verso il 2-1 per gli inglesi. Il Manchester City stavolta controlla piuttosto agevolmente ma Hart si arrende nel finale alla perfetta punizione di Ljajic, all’86’. Proprio il serbo beffa il portiere inglese con un cucchiaio nella serie dei calci di rigore, dopo che il suo connazionale, Kolarov, spara alle stelle. La Roma ha il match-point con Doumbia che prova anch’egli il tocco di fino: stavolta il risultato è la parata di Hart. Il numero uno della nazionale inglese, poi, regala la vittoria ai suoi con un altro salvataggio, stavolta sulla conclusione di Keita.