Dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere la stagione della svolta in Romania: il giovane e rampante presidente della Federazione locale, Razvan Burleanu, nonostante le preoccupazioni sulle numerose situazioni debitorie dei club (Targu Mures in primis, che rischia di non disputare il campionato inficiandone calendario e regolarità) è fiducioso nel suo nuovo progetto: “C’è bisogno di un quadro giuridico chiaro attraverso il quale gli enti locali possano sostenere finanziariamente le società calcistiche e di non entrare in situazioni come quella a Targu Mures. Sono in arrivo dal Governo tralaltro delle importanti modifiche per i club in termini di alleggerimento fiscale sui salari lordi medi”.
Si cerca, insomma, di ripartire da zero. Chiusa la scorsa edizione, tormentata da accadimenti strani e sinistri (il caso Barboianu licenziato dalla Dinamo per aver causato un rigore, la penalizzazione di 24 punti inflitta al Cluj e poi cancellata a campionato in corso, l’improvvisa fuga del presidente insolvente dell’Univ. Cluj) che hanno intaccato la credibilità di un campionato che comunque ha regalato un finale emozionante (vittoria dello Steaua all’ultima giornata), nel prossimo week-end sarà al via un’edizione storica per la sua formula: la riduzione delle squadre, da 18 a 14, e di conseguenza l’aggiunta, dopo i due classici gironi di andata e ritorno, della divisione della classifica in playoff (per titolo e qualificazione alle coppe) e playout. Tutto ciò nelle intenzioni, le premesse però preoccupano: partendo dalla rivolta dei club della Liga contro la Intel Sky Broadcast Company (la proprietaria dei diritti televisivi del campionato, vista la diminuzione delle squadre, ha richiesto all’Assemblea Generale della Lega di ridurre la somma destinata ad ogni squadra per trasmettere le loro partite) arrivando agli strascichi di irregolarità finanziarie della scorsa stagione che potrebbero concretizzarsi in penalizzazioni. L’esito della Supercoppa rumena giocata mercoledì scorso ha dimostrato ancora una volta quante contraddizioni ci siano nell’attuale calcio rumeno: il Targu Mures, club straindebitato già prima di cominciare il campionato, ha battuto infatti i campioni dello Steaua, il club economicamente più saldo in Liga.
FCSB – Il “caso” sull’identità dello Steaua non si è ancora chiarito e per ora si è arrivati ad un compromesso con i rossoblù che mantengono colori sociali e che sono stati costretti solo a cambiare il logo; ma attendiamo le prossime puntate. Reduce da tre titoli nazionali di fila, lo Steaua si ripresenta rivoluzionato rispetto alla scorsa (confusionaria) stagione, per volere di Gigi Becali. Il padre-padrone dei rossoblù, uscito in libertà condizionata dopo un anno e 10 mesi (fu condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione) è tornato con prepotenza sulla scena calcistica rumena. Scaricato il giovane mister Galca (non contento delle strategie societarie) Becali ha messo in panchina l’ex capitano Radoi, senza alcuna esperienza e senza nemmeno il patentino da allenatore (ufficialmente il tecnico è il milanese Massimo Pedrazzini, storico vice di Walter Zenga che ha speso belle parole però per il 34enne Radoi, suo ex giocatore). Salutati (qualcuno direbbe “cacciati”) Rusescu, Latovlevici, Prepelita, Bourceanu, Tanase e Arklauskis (beniamini dei tifosi, sempre più sul piede di guerra), Becali ha affiancato ai pochi rimasti della “vecchia guardia” (in primis Varela che ha rifiutato il Malaga per rimanere come capitano) alcuni dei giocatori più interessanti del campionato rumeno (il terzino haitiano Alcenat, il mediano ghanese Muniru, i trequartisti algerini Tahar e Hamroun, e due giovanissimi come la punta 19enne Tudorie e il regista 16enne Mihalcea) che hanno abbassato sì l’età media della rosa ma anche il tasso di esperienza e personalità. Ma il mercato non è finito, dovrebbero arrivare ancora un portiere (il serbo Rajkovic?), un esterno (il brasiliano Amorim dell’Astra?) e una punta (piace l’ex Inter Alibec, si è cercato il ritorno di Keseru, è vicino Tadè bomber del Cluj). Probabile formazione: Cojocaru; Alcenat, Papp, Varela, Guilherme; Muniru, Breeveld; Popa, Stanciu, Chipciu; Tudorie
TARGU MURES Il presidente dello Steaua Duckadam lo aveva predetto sul finire della scorsa stagione: “Non stupitevi se tra sei mesi il Targu Mures diventerà insolvente”. Non una sorpresa per tutti quindi i gravi problemi economici ufficializzati nei giorni scorsi dal club che ha conteso, da neopromosso, fino alla fine proprio con lo Steaua, battuto mercoledì scorso in Supercoppa. Una recente indagine della DNA (Divisione nazionale anticorruzione) si è infatti chiusa col blocco dei conti del club della Transilvania che si trova ora in una situazione paradossale: impegnata in campionato e, tra pochi giorni, in Europa League (regolarmente iscritta al terzo turno) ha già perso il proprio nuovo allenatore Petrescu (fuggito dopo la Supercoppa vinta, preferendo la Cina e un ingaggio di 2milioni di euro a stagione) e prevede un esodo dei propri giocatori a cui è stata costretta ad imporre una riduzione del 70% degli stipendi. Dai diritti Tv, dalla qualificazione in Europa e dalla cessione del miglior giocatore Bumba (l’ex primavera Roma è finito agli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv) si è racimolato qualcosa ma non abbastanza per trattenere gran parte dei titolari: già partiti Sepsi, Feussi, Hora, Zicu sono in partenza anche neoacquisti estivi che avevano seguito Petrescu come il centrale Constantin, l’argentino Brandan, l’esterno Nicolita, il trequartista Varga. Qualcuno potrebbe rimanere fidandosi dell’arrivo del nuovo tecnico, Miriuta, che aveva lasciato il Cluj sempre per problemi finanziari che ha trovato però anche in Ungheria (il suo Eto Gyori è fallito) e quindi abituato a situazioni “borderline”. Stancioiu; Golanski, Constantin, Bejan, Brandan; Muresan, Gorobsov; Varga, N’Doye, Kortzorg; Axente
ASTRA Altro club in difficoltà finanziarie (l’ex presidente Niculae arrestato per irregolarità) a cui, nonostante il buon terzo posto conquistato nella scorsa Liga, era stata preclusa la partecipazione all’Europa League. L’Uefa ha però accolto il ricorso dei bianconeri che quindi sfideranno regolarmente contro gli scozzesi dell’Inverness. Il tecnico Sumudica subentrato nel finale della scorsa stagione era già alla porta, ma ha deciso di rimanere avendo ricevuto, evidentemente, garanzie sul futuro del club. Gran lavoro per lui che dovrà ricostruire una rosa depauperata dalla partenza di una decina di giocatori (su tutti il centrale tunisino Ben Youssef e la punta nigeriana Fatai, lo Steaua pressa per avere il brasiliano Amorim, la punta Alibec e soprattutto il capitano Budescu) che ha visto l’arrivo di due bei colpi dal Petrolul, il centrale brasiliano Gerardo Alves e l’esperto assistman portoghese Filipe Teixeira che ha rifiutato lo Steaua, e di quattro giocatori dal Concordia Chiajna tra cui il trequartista brasiliano Boldrin. Se non partono ulteriori elementi potrà lottare per i primi posti. Lung Jr; Oros, Gaman, Geraldo, Morais; Seto, Lovin; Enache, Teixeira, Amorim; Budescu.
CLUJ Passata la paura per la maxi penalizzazione della scorsa stagione, poi cancellata, il Cluj aveva registrato un buon quarto posto; accesso negato però in Europa League, il club della Transilvania per non aver presentato le garanzie economiche necessarie (è sotto tutela d’altronde). Ceduti i giocatori dagli ingaggi più pesanti (vedi il ghanese Muniru, il georgiano Chanturia e il trequartista Deac) e pronto a salutare il bomber Tadè (se non va allo Steaua verrà comunque ceduto all’estero) al nuovo allenatore Danut Matei, ex attaccante del club e reduce da un’esperienza negativa sulla panchina del Gaz Metan, è stata consegnata comunque una rosa di valore, anche grazie ai servizi dell’intermediario franco-portoghese Tony Da Silva, altro ex giocatore del club. In porta è arrivato Marc dalla Dinamo, in difesa i terzini portoghesi Bruno e Coelho (dal retrocesso Penafiel) e il centrale Lucian Goian (fratello minore di Dorin ex Palermo), a centrocampo l’esperto mediano Muresan, il centrocampista Voiculet ex Targu e il 20enne lusitano Nascimento (giovanili Benfica), in attacco lo spagnolo Lopez (giovanili Real Madrid) e il camerunense Beleck in prestito dalla Fiorentina. Altra squadra poco decifrabile al momento ma che potrebbe sorprendere. Marc; Coelho, Larie, Goian, Camora; Muresan, Petrucci; Jakolis, Voiculet, Paun; Tadè
DINAMO BUCAREST Rifondazione forzata per i “Cani Rossi”. Dimenticata la scorsa stagione caratterizzata da problemi finanziari (negata la licenza Uefa, avrebbe partecipato all’Europa League nonostante il settimo posto, al suo posto c’è andato il piccolo Botosani) e da ben 4 cambi di panchina (Stoican-Danciulescu-Stoican-Rednic) si cerca di ripartire da zero con nuove ambizioni. Il presidente Negoita e il direttore generale Gheorghe (che hanno negato disaccordi) hanno annunciato l’approvazione del progetto di un nuovo stadio da 30mila posti venendo inserito nel circuito di città europee che ospiterà gli Europei “itineranti” 2020. Ma mister Rednic deve pensare al presente e, partiti sette titolari (il portiere Marc, il centrale Bunoza, i mediani Mansaly, Cristescu ed Elhamed, e gli attaccanti Niculae e Bilinski) dovrà giocoforza amalgamare un gruppo rinforzato da diversi stranieri (il portiere lituano Cerniauskas, il terzino camerunense Feussi ex Targu, Genoa e Pisa, il centrale sloveno Mevlja, il centrocampista olandese Van Haaren e la punta croata Vojnovic) e che aspetta l’esplosione dei tanti giovani cresciuti in casa tra cui spiccano Rotariu e Nedelcearu. Cerniauskas; Fai, Marc, Nedelcearu, Filip; Serban, Van Haaren; Rotariu, Lazar, Alexe; Vojnovic
UNIVERSITATEA CRAIOVA Un’ascesa fulminante (dalla terza serie al quinto posto dello scorso campionato in 3 anni) anche troppo. I “Leoni di Banie” non hanno infatti ricevuto la licenza Uefa (sul campo si era qualificata per il secondo turno di Europa League) perché affiliata da meno di tre anni come membro della Federcalcio rumena. Proverà a ripetersi quest’anno e, chissà, magari anche a migliorarsi. Il Craiova è infatti uno dei pochi club in buona salute finanziaria, tanto da investire nella costruzione di un nuovo stadio con un investimento di circa 50 milioni di euro (demolito il vecchio “Ion Oblemenco”, al suo posto si alzerà uno stadio di lusso con una capacità di 30.000 posti a sedere). L’unico neo sta nella guida tecnica: la proprietà, a causa di un mediocre finale di stagione, stava per licenziare l’allenatore Emil Sandoi (ex ct under21) già a fine maggio, ma l’assenza di alternative migliori lo salvò. In estate si è provato ad ingaggiare l’ex ct della nazionale Piturca che è però impegnato in una disputa legale (mancati stipendi arretrati) con gli arabi dell’Al Ittihad e quindi non disponibile da subito (ma forse a breve sì). Mercato sobrio, si è puntato (giustamente) a mantenere il telaio della scorsa positiva stagione, da neopromossa; partiti il centrale Frasinescu, il terzino Brandan e Varga tutti al Targu, l’unico arrivo di rilievo è quello del centrale bulgaro Popov, che lascia dopo 6 anni il Cska Sofia. Balgradean; Achim, Kay, Popov, Vatajelu; Madson, Mateiu; Baluta, Rocha, Tarnacop; Bawab
PETROLUL Situazione simile a quella del Targu. Drammatica situazione finanziaria: è stato reso noto un debito di più di 8 milioni di euro solo verso ex dipendenti (tra cui anche l’ex tecnico Contra e l’ex giocatore Adrian Mutu) e alla fine del 2014 gli azionisti Daniel e Nicola Capra e il direttore generale del club, Marius Bucuroiu, sono stati arrestati per un’evasione fiscale di 15 milioni. Quest’estate si è proseguito a vendere, come già si era iniziato a fare a gennaio, tutti i migliori giocatori. Della squadra titolare della scorsa stagione sono rimasti (e anche a sorpresa visto che avevano già salutato tutti) solo la punta israeliana Tamuz e il portiere brasiliano Pecanha. Intorno a loro arrivano una serie di scommesse locali (il centrale Benga che torna in gialloblù dopo un anno e mezzo tra Bulgaria e Azerbaigian, il centrocampista Ropotan e Vlad Rusu punta ex Viitorul in cerca di rilancio) e straniere, in particolare francesi (i terzini Porret e Rippert, il centrale Bocognano, i mediani Altama e Hassan, il trequartista Zoubir e la punta Gnohere) più il ritorno dal prestito in Israele del centrocampista brasiliano Romario; tutti agli ordini del nuovo allenatore, che è il plueriesonerato Tibor Selymes, ancora giovane (45enne) ed affamato di rilanciarsi. Peçanha; Peteleu, Benga, Ipsa, Porret; Ropotan, Altama; Nepomuceno, Marinescu, Farina; Tamuz
BOTOSANI Il club moldavo si sta godendo la sua prima avventura europea in Europa League (ha superato il primo turno contro i georgiani del Tskhinvali, ora c’è il Legia Varsavia); inaspettata, visto che, conquistato un dignitoso ottavo posto, è stato “qualificato” a causa delle licenze rifiutate dalla Uefa ai club che lo avevano preceduto in Liga. Un club controcorrente, bilanci sani, nessuna follia, in panchina da un anno e mezzo (un record in Romania) c’è Grozavu che ha voluto e ottenuto mantenere gran parte della rosa della stagione scorsa: i cambi riguardano solo il portiere (via Curileac, dentro l’interessante bulgaro Iliev, 23enne), un centrale (Tincu rimpiazzato dall’ex Pandurii Cordos) e un mediano (finito il prestito di Rosu arriva il 30enne scozzese Robertson ex Dundee e Hibernian); ottima notizia la permanenza dell’esterno olandese Martinus (nazionale del Curaçao allenata da Kluivert) che ha rifiutato lo Steaua per rimanere. Iliev; Dimitrov, Plamada, Cordos, Browne; Vasvari, Costin; Ivanovici, Croitoru, Martinus; Hadnagy
PANDURII Altro club con problemi extracalcistici tra cui un’accusa di “combine” (il Presidente Pirvulescu è stato sospeso dal club per aver combinato il match perso in casa con l’Univ. Cluj) e una ristrettezza economica per cui è stato costretto a lasciar partire i giocatori più importanti (e quindi con gli ingaggi più pesanti) tranne il 23enne Roman, tra i migliori attaccanti del paese; i “Minatori” hanno dovuto salutare il centrale Cordos, il mediano Pintilii, il trequartista brasiliano Eric (sfortunato il suo ritorno a gennaio, poche presenze e un grave infortunio nel finale di stagione) e la punta lituana Matulevicius, finito in Kazakhistan. Agli ordini di Iordanescu (altro giovane tecnico, 37 anni, ex vice di Sumudica) arrivano due centrali stranieri (il portoghese Fernandes ex Olhanense e l’argentino Filippetto scuola Huracan e reduce dalla Libertadores coi boliviani dell’Universitario de Sucre), due esterni di valore come Hora (10 gol e 5 assist nel Targu, ha conquistato anche la nazionale) e il marocchino Khalouta (reduce da tre buone stagione nella seconda divisione olandese tra Fortuna Sittard e Venlo) più la punta brasiliana Wellington dal Concordia Chaijna. Gliwa; Ungurusan, Sandru, Vasiljevic, Momcilovic; Mrzljak, Anton; Hora, Nistor, Nicoara; Roman
IASI Qui il direttore generale del club Prunea (ex portiere della nazionale) ha potuto fare il seguente annuncio con grande orgoglio: “Gli stipendi arretrati sono stati pagati ai giocatori, iniziamo quindi la stagione con nessun debito”. L’arrivo in panchina di Niccolò Napoli ha rilanciato le ambizioni del club, ben oltre la salvezza; si punta decisamente ai playoff anche perchè in luogo di un paio di cessioni (il centrale Plamada e l’esterno Ciucur) sono arrivati elementi di sostanza come il centrale Frasinescu (si era accasato al Targu e per poi fuggire a gambe levate), l’esterno portoghese Viveiros (torna a Iasi dopo 5 anni), il trequartista 33enne Grigorie e la punta ex Dinamo Ganea in cui Napoli confida di aver trovato l’uomo gol che non ha avuto l’anno scorso. Grahovac; Voicu, Mihalache, Frasinescu, Tiganasu; Enescu, Gheorghe; Viveiros, Grigorie, Mitic; Golubovic
CONCORDIA Salvatosi all’ultima giornata, i gialloverdi vogliono a tutti i costi evitare simili patimenti; non si può però chiudere il capitolo della scorsa stagione per un’accusa rivoltale per il sospetto di aver offerto premi in denaro ai giocatori del Brasov impegnati con la diretta concorrente alla salvezza Gaz Metan. Tornando al campo, mutata gran parte dell’organico, un po’ per le ambizioni di qualche giocatore un po’ per necessità di rinfrescare le motivazioni della rosa gestita da mister Baciu (confermato dopo la risicata salvezza). Partiti i centrali Alves e Maftei, i centrocampisti Stan e Boldrin e gli attaccanti Grigorie e Wellington sono arrivati una dozzina di elementi svincolati per diverse ragioni tra cui il portiere Curileac dal Botosani, il terzino Barboianu (quello licenziato dalla Dinamo), i centrali Mamele (un ritorno in gialloverde dopo 3 anni) e Tincu (altro ex Botosani), l’esterno Buleica ex Pandurii, l’esperto mediano Giurgiu (reduce da una stagione in Israele) e due trequartisti di valore come l’ex Astra e Dinamo Cristescu e l’ex capitano del retrocesso Brasov Constantinescu (11 reti). Sarà un’altra stagione di sofferenza. Curileac; Barboianu, Tincu, Mamele, Bucurica; Pana, Giurgiu; Buleica, Constantinescu, Purece; Dina
VIITORUL Il club di e allenato dalla leggenda rumena Hagi cambi ancora volto, come è nei suoi obiettivi (il club è nato proprio dall’Accademia fondata dal “Maradona dei Carpazi”, con un occhio di riguardo quindi per i giovani autoctoni). Ceduti diversi elementi della scorsa deludente stagione (lo stesso tecnico aveva proclamato che il suo obiettivo era la qualificazione alle Coppe) per fare cassa, come per il centrale goleador Manea ceduto al Chelsea che l’ha girato in prestito al Vitesse, o perchè non si sono imposti come si prevedeva (vedi il centrocampista macedone Nikolov). Hagi vuole ottenere da subito risultati e ha condotto una campagna acquisti decisa: ingaggiati i centrali Achim e Ciupe, gli esterni Ganea e Chitu (che torna a Constanta dopo due anni travagliati tra Valenciennes, Giannina e Astra) e ben tre trequartisti con caratteristiche diverse (l’ex Petrolul Vasilache, il crotato Aganovic ex Brasov e il 35enne Cernat appena retrocesso con l’Otelul e che farà da chioccia al figlio di Hagi rimasto a fare esperienza per poi approdare alla Fiorentina). Buzbuchi; Hodogorea, Tiru, Achim, Mitrea; Benzar, Filip; Chitu, Mitrita, Cernat; Gavra
ACS POLI TIMISOARA Si ripresenta nella massima serie con nuove ambizioni e vesti: giocherà infatti in viola e bianco con il consenso dalla vecchia società da cui è nata, tre anni fa, quella attuale (la Politehnica Timisoara, ora nelle serie minori e affiliata). Ha il tecnico più giovane (insieme a Radoi dello Steaua), il 35enne Marius Alexa (ex mediano di discreto valore bandiera della Politehnica, anche 4 presenze in nazionale), sulla panchina già due anni fa nel finale di un campionato della massima serie conclusa con la retrocessione e che poi, confermato, ha cancellato con una promozione prepotente (solo due sconfitte in tutta la stagione). Alexa ovviamente ha confermato lo “zoccolo duro” composto dagli esperti centrali Scutaru e Canu e da diversi prospetti interessanti come il 21enne terzino mancino Belu, del mediano classe ’94 Ovidiu Popescu, della piccola ala destra classe ’95 Barbut e l’attaccante brasiliano 24enne Pedro Henrique (11 gol alla prima stagione in Romania). A loro si sono aggiunti, anche grazie alla remunerativa cessione all’Arsenal del centrocampista 16enne Vlad Dragomir, due scommesse spagnole (il centrocampista Fernando Llorente, omonimo del bomber ed ex Villarreal, e l’attaccante Javi Hernandez ex Real Madrid Castilla) e due veri “colpi” come Curtean (ala mancina che torna alla Poli dopo esperienze alla Dinamo e trai bulgari del Botev Plovdiv) e Ianis Zicu, meteroa del Parma ma co-protagonista dell’esaltante stagione del neopromosso Targu Mures (5 gol e 7 assist), un ritorno anche per lui che segnò 18 gol a Timisoara nel 2010/11. Pap; Belu, Scutaru, Canu, Neagu; Popescu, Petru, Llorente; Barbut, Zicu, Henrique
VOLUNTARI Ha già vinto il premio simpatia. Debuttante assoluta in Liga, il Voluntari è un club della periferia di Bucarest che deve il suo nome in onore di quei soldati volontari della Prima Guerra Mondiale quando dei lotti di terreno sono stati concessi a loro appunto nel nord della capitale. Ha lo stadio in costruzione (finora ha giocato in un impianto con una capacità di mille persone) e giocherà quindi le sue partite nello stadio della Dinamo dove si recherà la piccola (circa 40mila abitanti) ma partecipe comunità del club nato solo nel 2010 ma già prima questa comunità viveva il calcio rumeno dato che era la base del Viitorul che poi si spostò a Constanta. Mantenuti i giocatori chiave della storica promozione è stata però necessaria una forte iniezione di esperienza: cambiato il tecnico (Poenaru era senza patentino, è arrivato l’ex Viitorul Vintila, esonerato ad aprile dalla nazionale Under17), arrivano due centrali di esperienza come il 34enne ex Concordia Maftei e il croato Novakovic ex Brasov, il terzino Zaharia dal Gaz Metan, il trequartista ivoriano Hamed dal Clinceni e due prestiti dallo Steaua come il terzino Parvulescu e il trequartista Vilceanu. Balauru; Zaharia, Maftei, Novakovic, Parvulescu; Calintaru, Todoran; Deac, Novac, Balan; Hamed