Dopo la certezza è arrivata anche l’ufficialità: Luciano Vietto è dell’Atlético Madrid, mentre Léo Baptistão giocherà un anno in prestito al Villarreal, che però ha strappato un diritto di riscatto. Non si sa ancora molto sui dettagli dell’affare, ma si può presumere che alla fine le cifre raggiunte dai due club siano quelle già preannunciate un paio di settimane fa. Perciò l’operazione dovrebbe aggirarsi sui ventidue milioni di euro, con varie ripartizioni tra la società castellonense, il procuratore che deteneva un 20% del cartellino e il Racing Avellaneda che invece aveva una percentuale sulla prossima cessione corrispondente al 20% della plusvalenza, nel caso in cui il giocatore fosse stato venduto a più dei 5,5 spesi un anno fa, come è accaduto. Quest’ultimo dettaglio è stato anche confermato tempo fa da Victor Blanco, presidente del club argentino in cui è esploso Vietto, a ESPN FC Radio, dove specificò: «non si tratta di indennità di formazione, perché non viene applicato per trasferimento all’interno dello stesso campionato».
Nella sua prima stagione in camiseta amarilla Vietto ha polverizzato molti record storici del Villarreal in massima serie. Prima di lui solo Giuseppe Rossi seppe far innamorare la tifoseria con la stessa irrompente incisività, segnando tredici reti alla sua prima stagione a Vila-real, di cui ben undici in Liga, a soli ventuno anni. Numeri che di lì a poco lo avrebbero portato a diventare il massimo goleador della storia grogueta in Primera División, ma Vietto ha saputo fare anche di meglio. Lo dimostrano i suoi venti gol nella stagione d’esordio, ovvero dodici in campionato (uno più di Rossi) e addirittura otto in Europa League (mentre Pepito non segnò mai nelle sue cinque presenze in Coppa Uefa il primo anno). E anche volendo comparare la seconda stagione in amarillo di Giuseppe Rossi, ovvero quando avrebbe maturato ventidue anni, gli stessi di Vietto adesso, si arriverebbe comunque soltanto a quindici reti, cinque meno della punta argentina. Non a caso la sua cessione può essere considerata la seconda più remunerativa di sempre nella Plana Baixa, seconda solo a quella di Diego Forlán, che fu venduto sempre ai colchoneros ma per ventuno milioni più due di bonus.
Il nome nuovo a Miralcamp sarà invece quello di Leonardo Carrilho Baptistão, il cui diritto di riscatto dovrebbe aggirarsi tra i cinque e i sei milioni di euro. L’attaccante è giunto nella Ciudad Deportiva lunedì come la maggior parte dei calciatori di Marcelino convocati per il raduno nella base operativa amarilla, ma gli allenamenti inizieranno solo da lunedì prossimo. Il suo arrivo a livello tecnico sostituisce la cessione di Uche, per caratteristiche e prestanza fisica, ma soprattutto ha tutti i presupposti dell’identikit di giocatore che si cerca da queste parti: giovane, promettente e in cerca di (ri)lancio. A soli vent’anni i suoi sette gol con la maglia del Rayo Vallecano hanno convinto l’Atlético Madrid (sempre loro) a prelevarlo per ben sette milioni di euro, ma a Madrid ha avuto poco spazio e molti infortuni, il prestito semestrale al Betis non ha cambiato le carte in tavola, mentre la scorsa stagione è tornato a segnare sette reti sempre a Vallecas. Ora ha soli ventidue anni e in un ambiente paziente come quello di Vila-real può esplodere definitivamente.