Il match è un’amichevole ma si gioca come se fosse una partita di un torneo internazionale. Italia-Portogallo è una partita valida solo per la classifica internazionale, quello che tutti chiamano comunemente ranking, il parametro di riferimento per la formazione dei gruppi di qualificazione ai prossimi mondiali di Russia 2018.
Dopo nove risultati consucutivi, Conte subisce una sconfitta: Italia-Portogallo 0-1. A bocce ferme le palle continuano a girare: l’Italia complessivamente non soddisfa perché questo 4-3-3 risulta acerbo, timoroso, incapace di carburare a dovere salvo qualche rara eccezione dovuta alle folate dei singoli. Solo qualche folata, il resto sono state tutte loffie. L’Italia non sarà tra le nove teste di serie nel sorteggio di luglio per i prossimi gironi di qualificazione ai mondiali russi.
Tra i rimandati di oggi sicuramente c’è da menzionare alcuni dei protagonisti della fase difensiva: Sirigu che pasticcia e regala una palla ad Eder che Ranocchia salva provvidenzialmente sulla riga; Ranocchia che in fase di impostazione è davvero disastroso. Non è la prima volta che il difensore umbro pasticcia, gli era successo in maniera molto maldestra anche con la sua squadra di club. Le due mezz’ali Soriano e Bertolacci avrebbero voluto fare la voce grossa, li abbiamo visti guaire al cospetto della qualità portoghese in mezzo al campo. Tra i pochi positivi ci sono Darmian, inesauribile sulla fascia destra; nel finale di partita fa il funambolo suolando il pallone di destro per liberare il sinistro: peccato che la conclusione esca di poco. El Shaarawi e Immobile vengono da una stagione molto deludente e la nazionale è la loro occasione, se non di risorgere, quanto meno di rilanciarsi in ottica Campionato Europeo Francia 2016, andando in vacanza con buone speranze e propositi concilianti. Sarebbe inopportuno ritrovarsi sdraiati sul lettino a prendere il sole con le immagini della sfortunata stagione appena passata che si avvicendano nella mente e le conseguenti bestemmie appena sussurrate tra i denti. Immobile si muove molto e lotta come un toro all’ultima corrida della vita: in conferenza stampa aveva dichiarato di tenerci alla nazionale e si vede. Il faraone ci prova nell’uno contro uno con fortune alterne: prestazione comunque sopra la media dei suoi compagni di nazionale.
Grande impatto dei subentranti: Manolo Gabbiadini (miglior marcatore italiano della stagione con 20 centri) ci prova nel finale con il suo sinistro al fulmicotone mentre Franco Vàzquez è stato protagonista di un grande arrembaggio nel finale: la sua entrata in campo ha illuminato con la sua qualità la manovra offensiva dell’Italia.
Nel Portogallo sono pochi coloro che vengono rimandati: Vieirinha spinge poco e si becca un doppio tunnel da El Shaarawi, oltre naturalmente a non riuscire ad arginarlo a dovere; Coentrao parzialmente incolpevole per un infortunio occorsogli al flessore destro durante il primo tempo. Il centrocampo lusitano supera l’esame ampiamente: Danilo è onnipresente, grande prova in fase di interdizione oltre che in fase di impostazione. Joao Moutinho è nettamente il migliore in campo, grande pressing, fa sentire la sua presenza anche quando si tratta di offendere; per lui una parziale rivincita all’eliminazione nei quarti di finale di Champions per mano degli juventini. Anche Varela e Quaresma sono tra i promossi: toccano molti palloni, dispensano un buon numero di cross e sono sempre due spine nel fianco della difesa italiana. Ricardo Quaresma offre l’assist di esterno destro: la sua famosa trivela diventata d’un tratto famigerata dopo quell’ annus horribilis all’Inter, da qualche hanno ha ripreso a trivellare le difese. Il gitano sembra rigenerato da questa stagione vissuta da protagonista con la maglia del Porto. Prestazione positivissima anche quella di Eder, il bomber di giornata che decide il match. Tra i subentranti c’è anche Nani, eterna promessa mai veramente sbocciata, in forza quest’anno al Benfica. Ai tempi dello United, con Anderson e Cristiano Ronaldo facevano festini discreti con più di qualche ragazza infiocchettata per la celebrazione delle vittorie. C’è chi si regala una macchina per premiarsi, chi le escort. Attenzione, non la Ford.