Estonia-San Marino 2-0: Brigata Mai 1 Gioia in… Tuberi & Turn-Over

Brigata Mai 1 Gioia San Marino

In assenza di alcuni giocatori-chiave, ci sono grandi squadre che vanno in confusione e ci sono grandi allenatori che utilizzano la scusa del turn-over forzato per giustificare alcune figuracce.

A San Marino questo non succede.

E sì che per Mister Manzaroli l’avvicinamento ad Estonia-San Marino s’era rivelato peggio di un’allegra passeggiata sui carboni ardenti: fuori Fabio Vitaioli, Davide Simoncini e (il lungodegente) Biordi per infortunio e difesa completamente da reinventare; fuori Golinucci e Fabio Bollini per motivi lavorativi e centrocampo da tamponare; fuori –ma lo si sapeva già in anticipo- la Leggenda (causa Procedimento Disciplinare interno alla Federazione, poi risoltosi nel nulla, che l’ha portato a dare forfait dato che ciò gli stava togliendo concentrazione, e Selva è un professionista che ci tiene a giocare bene) e via a caricare sulle spalle di Danilo Rinaldi la Sua pesante eredità, sostenuto dalle trottole tremende Matteo Vitaioli e Adolfo Hirsch.

Se poi contiamo che i Nostri hanno già finito tutti i rispettivi campionati e i giocatori dell’Estonia, oltre a voler lavare con il “sangue” l’onta del pareggio impostole a Serravalle qualche mese fa, sono nel pieno del loro campionato, le prospettive di un diluvio di goal c’erano tutte.

Chiaramente per chi non ha fiducia nei Nostri colori, e i fatti c’hanno dato ragione; ma non andiamo troppo oltre.

Come Manzaroli, anche la Brigata Mai 1 Gioia è costretta ad attuare un turn-over forzato: con [D] out per tutta l’Estate per motivi lavorativi e gli altri per motivi vari, davanti allo schermo TV si schierano [IH] e [S] con una cena frugale che più frugale non si può.

Formazione di [S]: cotolette fredde, torta al cioccolato e Heineken gelata.

Formazione di [IH]: cordon-bleu riscaldato, sei patate intere lesse con la buccia. E Heineken gelata.

Inizia la partita e l’Estonia ribadisce di essere una squadra di livello mediocre, sì che San Marino, nel suo 5-4-1, tiene serrate le fila e rompe continuamente il gioco ai baltici, ripartendo in contropiede e dando non pochi grattacapi ai giocatori di casa.

Al 15’ si sfiora il vantaggio: Mirko Palazzi, per l’occasione schierato al centro della difesa con Brolli (recuperato per il rotto della cuffia) e Della Valle, in uno dei suoi frequenti sganci prende un pallone vagante di poco fuori l’area di rigore avversaria e fa partire un terra-aria diretto al sette; Aksalu devia miracolosamente in angolo. Dal corner successivo la palla viene scodellata in area e L. Gasperoni la cicca di poco. L’Estonia libera con fatica, [IH] e [S] si staccano dal soffitto e tornano sul divano.

L’Estonia dimostra di capirci poco e spreca un’infinità di palloni in lanci lunghi precisi quanto un ubriaco nella toilette di un bar e in passaggi al quarto uomo. Al 35’, alla prima occasione, la nazionale baltica passa: pallone messo in mezzo, deviazione assassina a spiazzare la difesa ed il solito Zenjov a battere Simoncini, fino ad allora impegnato a farsi dei solitari a carte.

Finisce il primo tempo e [IH] e [S] cercano di tamponare la delusione con una spugnosissima torta al cioccolato che li lascerà interdetti per i primi minuti del secondo tempo, dove San Marino rientra in campo un po’ stordito lasciando troppo spazio alla squadra di casa.

Al 52’ la torta spugnosa viene digerita grazie ad un’azione da film di Dario Argento: Kallaste da fuori area lancia un missile che colpisce entrambi i pali e torna in campo, Zenjov tutto solo ad un metro dalla porta finalizza con un drop rugbystico alle stelle. Altro che bicarbonato di sodio…

Dieci minuti dopo l’Estonia raddoppia: Zenjov, sempre lui, s’infila nell’area piccola e devia in rete. Fatto questo, l’Estonia sparisce dai radar e lascia campo libero ai Nostri che, generosamente, vanno vicino alla rete in varie occasioni. Battistini è incontenibile e in uno dei suoi cross tagliati Hirsch ci arriva sottomisura di suola, ma la palla va fuori. Qualche minuto dopo è Matteo Vitaioli ad entrare in area e a battere a rete in diagonale, Aksalu para.

Dopo pochi minuti di recupero la partita finisce, lasciando alcune considerazioni:

  • – Il messaggio all’Europa è chiaro: se avete bisogno di materassi, contattate l’Eminflex.
  • – A San Marino non frega niente a nessuno se manca mezza squadra: tutti i giocatori si dannano l’anima allo stesso modo e non s’è ancora visto nessuno finire la partita con la maglietta asciutta. Dove non arriva la tecnica, arriva il cuore.
  • – Sei patate lesse intere con la buccia sono un’impresa tremenda: se avesse avuto anche i calzetti bianchi sotto ai sandali, [IH] avrebbe guadagnato la cittadinanza onoraria tedesca.
  • – Il monoteismo fondato sul culto di Sua Santità Giampaolo Mazza sta diventando sempre di più un politeismo: Manzaroli è un allenatore con degli attributi di tutto rispetto! Mourinho e Guardiola? Noi ci teniamo Pier Angelo!

Forza Titano!

[IH]