C’era una volta l’Union Berlino in finale di Coppa…

union berlino Union Berlin

Union Berlino in finale di Dfb Pokal, è avvenuto 14 anni fa: ecco com’è andata.

 

Verrebbe voglia di iniziare questo articolo con “c’era una volta” perché quella volta, quando Union Berlino arrivò in finale di Coppa di Germania, ha tutti i crismi della favola. E’ una storia nemmeno troppo lontana, ci sono ancora ricordi abbastanza nitidi per raccontare quella cavalcata trionfale iniziata nell’agosto del 2000 per poi terminare il 26 maggio del 2001, all’Olympiastadion di Berlino. Al centro, maestosa e luccicante, la DFB-Pokal. Avversario da battere era lo Schalke 04, allenato da Huub Stevens e che, sparsi per il campo, poteva schierare Ebbe Sand, Gerald Asamoah, Emile Mpenza e Nico van Kerckhoven. La squadra della Bundesliga contro una della Regionalliga Nord (la terza divisione): è inutile scrivere epinici colmi di pahtos, il destino era già scritto. Ma quel pomeriggio di maggio lo scenario era stranamente stravolto con la squadra di Gelsenkirchen psicologicamente distrutta e coi Köpenicker, invece, in festa.

L’annata 2000/2001 di Bundesliga ha visto trionfare il Bayern Monaco. Scontato voi direte, ma fu un finale di stagione maledetto per lo Schalke che vide sfumare la possibilità di alzare il Meisterschale ad un passo dalla gloria. Nonostante la vittoria per 3-1 in casa dei bavaresi alla 29esima giornata e il primo posto conquistato, i Knappen persero alla penultima contro lo Stoccarda. Un 1-0 nefasto che proiettò la squadra al secondo posto a 62 punti, uno in meno dei campioni. L’Union Berlino, invece, macinò vittorie su vittorie e, per uno strano gioco di coincidenze, la 29esima giornata di Regionalliga rappresentò per loro il punto di svolta. In casa del Babelsberg 03, secondo in campionato, gli Eisernen vinsero per 1-0 e, forti del secondo posto conquistato, trionfarono anche nella gara successiva contro il Preußen Münster, soffiandogli la vetta della classifica che difesero fino alla fine. Con sette vittorie, due pareggi e una sconfitta, i ragazzi allenati dal bulgaro Georgi Vasilev festeggiarono la promozione in ZweiteLiga.

All’Olympiastadion c’erano poco più di 73mila spettatori. Numero largamente fuori portata per l’Union Berlino che, durante la scalata verso la finale, era abituato a climi più tranquilli con 3mila, massimo 11mila persone a fare il tifo. I berlinesi, che ebbero la fortuna di giocare tutte le partite in casa all’Alte Försterei, dopo aver superato agevolmente le fasi iniziali ( 2-0 contro il Rot-Weiss Oberhausen, 1-0 sul Greuther Fürth e 4-2 contro l’Ulm 1846), affrontarono il Bochum ai quarti di finale (risolti con una rete di Ernemann al 90’), prima dell’attesa semifinale contro lo storico Borussia Mönchengladbach. Dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, i rigori premiarono ancora l’Union: per i Fohlen, decisive le parate del portiere Sven Beuckert sui tiri di Eberl e Van Lent. Parallelamente, lo Schalke 04 procedeva spedito dopo la vittoria per 3-0 contro lo Stoccarda in semifinale e dopo, soprattutto, aver superato, per 2-1, l’insidia derby contro il Borussia Dortumund ai sedicesimi.

Poi venne il giorno della finale che, in realtà, di fiabesco ha davvero poco. L’emozione nel vedere il capitano dell’Union, Steffen Menze, stringere la mano e scambiare i gagliardetti con il capitano dello Schalke, Ebbe Sand e i brividi dei giocatori nel camminare accanto a quella coppa d’oro divino, svanirono con il fischio di inizio. La partita, bloccata, venne risolta nel secondo tempo dalla doppietta Jörg Böhme. Un gol su punizione e l’altro su rigore consegnarono lo DFB-Pokal allo Schalke. Certo, la favola vivrà in eterno anche se non c’è l’happy ending tanto sognato dai rossi di Berlino, perché la fiaba si scontra con la storia e la realtà: del resto, sono sempre i blu, questa volta venuti dalle miniere, ad alzare trofei all’Olympiastadion.

P.s. La vincente della Coppa di Germania aveva diritto a disputare i preliminare di Coppa Uefa nella stagione successiva, ma con lo Schalke già qualificato in Champions League, in virtù del secondo posto in Bundesliga, fu l’Union Berlino a godere di questo privilegio. Ma questa è un’altra favola…

Quìil video di quella partita:

About Giovanni Sgobba 114 Articoli
Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.