Con due giornate di anticipo, lo Zenit San Pietroburgo si aggiudica il titolo di Campione di Russia. E’ il quinto nella storia del club sponsorizzato dalla Gazprom. Un successo, quello del club allenato da Andrè Villas Boas, che mai è stato in discussione quest’anno. Una vittoria meritata, per quella che ha dimostrato di essere ampiamente la squadra più forte in patria e che, con un arbitraggio un po’ meno sfavorevole, avrebbe potuto eliminare il Sevilla in Europa League e, chissà, magari oggi sarebbe pronta a giocarsi la doppietta a Varsavia contro gli ucraini dello Dnipro.
Il titolo è arrivato al termine della sfida contro l‘Ufa. Bastava un pareggio, e pareggio è stato. Alla punizione di Hulk alla mezzora ha risposto nel finale di gara il bosniaco Handzic, che regala ai suoi un punto potenzialmente importantissimo in ottica retrocessione, almeno per evitare quella diretta.
In ottica secondo posto, invece, da sottolineare l’aggancio del CSKA ai danni del Krasnodar. I moscoviti umiliano i cugini dello Spartak per 4-0 in quello che è il derby più sentito di Russia. Dopo mezzora di gioco è già 3-0, con i goal di Eremenko (2) e Zoran Tosic, che annichiliscono la squadra di Yakin. Nella ripresa ci pensa Musa ad arrotondare il parziale e, di fatto, a segnare una croce ancor più definitiva sul tecnico elvetico. Clamoroso invece lo stop dei tori neroverdi, che si suicidano contro la Torpedo fanalino di coda. Il Krasnodar passa in vantaggio con Wanderson, ma nella ripresa viene raggiunta dal bielorusso Putilo. Il nuovo vantaggio dei ragazzi di Kononov arriva grazie ad un’autorete di Zhevnov, ma dieci minuti più tardi (73′) Dmitri Kombarov siglia il definitivo 2-2. Solo per dover di cronaca il 3-0 inflitto dalla Lokomotiv al Rubin: apre un autogoal di Ozdoev, poi Pavlyuchenko e Samedov chiudono in bellezza.
In ottica salvezza, successo importantissimo dell’Amkar, che si sbarazza di un Kuban già in vacanza (e con solo più la finale di Coppa di Russia nella mente) grazie al terzo centro di Prudnikov. I rossoneri continuano così nella loro striscia positiva di risultati e al momento sarebbero salvi senza dover passare dalle forche caudine dei playout. Stessi punti (28) e stesso discorso per il Rostov (0-0 a Saransk), mentre l’Arsenal Tula (penultimo a quota 24) non va oltre l’1-1 tra le mura amiche contro il Terek: ci pensa Kutijn a rispondere a Mbengue.