Niente impresa, i bavaresi non riescono a domare lo strepitoso Barcellona. I Tre Tenori danno spettacolo.
Vi piace il calcio? Se siete qui, conosciamo già la risposta e il match dell’Allianz Arena ci offre il meglio del panorama continentale. Bayern Monaco contro Barcellona, campioni a non finire e la promessa di uno spettacolo immenso. L’andata ha visto i blaugrana vincere in maniera netta, Messi è stato se stesso, dunque un alieno. Due gol, da cineteca il secondo, ritorno amaro per Guardiola nello stadio che l’ha fatto grande (e che lui ha reso ancora più glorioso). Stasera una grande gara non basta, i bavaresi sono chiamati all’impresa. Luis Enrique (giunto in Baviera con mamma e zia) non ha nulla da cambiare, rispetto all’andata ha più di messo titolo nazionale nel taschino, motivo valido per toccare una macchina che gira benone.
Intensità elevatissima al pronti-e-via, Neuer para bene sul diagonale di Rakitic e poi è attento sul cross al veleno di Neymar. Sul capovolgimento di fronte i bavaresi protestano chiedendo un tocco con il braccio di Piqué, il difensore però ha murato con il corpo. Spettacolo incredibile, lo stadio si infuoca quando Benatia al sesto minuto stacca sopra a tutti e mette nel sacco. Due gol da recuperare ora, più di 80 minuti da giocare: si può fare. Bayern Monaco indemoniato, Lewandowski – in versione uomo mascherato – corre e lotta. Il Barcellona però non sembra impressionato, c’è la serenità della forza. Al quarto d’ora il trio delle meraviglie confeziona il pari. Messi, spettatore non pagante fino a qui, pesca Suarez con un filtrante, l’uruguayano è generoso e intelligente nell’appoggiare sul Neymar: uno a uno. Adesso al Bayern ne servono altri quattro: siamo ai limiti della fantascienza. Müller, in torsione, fa volare ter Stegen, i bavaresi fanno quel possono ma la pressione blaugrana è inaudita. Costruire trame con gli avversari che vengono a prenderti al limite dell’area è utopia. Lewandowski al 25esimo tenta il colpo da futsal, con la punta del piede, ter Stegen attento. Il Pep pensiero, già esposto a critiche dopo il match d’andata, finirà sul banco degli imputati per i numerosi buchi visti pure stasera. Le attenuanti non mancano, visto che i padroni di casa devono rimontare, è pero troppo comodo il corridoio nel quale si invola Suarez, che serve ancora Neymar. Controllo, tiro secco sul primo palo. Spettacolo. I tre tenori di casa Barcellona fanno meraviglie, frustrazione Bayern con qualche colpo proibito di troppo, passivo adesso impossibile da colmare. Ter Stegen ancora su Müller al minuto 37, poi sensazionale a cinque dall’intervallo su Lewandowski. Il portiere tedesco è in controtempo sul tiro del polacco ma riesce a metterci la manona e poi evita che la palla varchi completamente la linea. Primo tempo che si chiude due a uno per il Barcellona, catalani che non hanno sbagliato praticamente nulla. Eccezion fatta per il completo giallo evidenziatore, speriamo che Nike non riproponga tali colorazioni il prossimo anno.
Pedro per Suarez, che la pagnotta l’ha abbondantemente meritata, questa la mossa di Luis Enrique nell’intervallo. I primi tredici minuti del secondo tempo praticamente non si giocano, con i bavaresi che sembra non vedere l’ora che il match finisca e tirano un po’ a casaccio per far passare il tempo. Poi arriva una palla buona per Lewandowski al limite dell’area, giocata splendida a mettere fuori causa Mascherano prima di spiazzare il portiere. Gran gol, purtroppo serve a poco. Il Bayern dovrebbe fare quattro gol in mezz’ora. Applausi per Lahm, che lascia spazio a Rode, i minuti scorrono quieti, il Barcellona mette Mathieu al posto di Rakitic (eccellente anche stasera). Luis Enrique si copre, i bavaresi attaccano con due dosi di cuore e mezza di cervello, Müller confeziona il tre a due (121esimo centro con la maglia del Bayern) con un destro a giro niente male. Vantaggio che serve per l’onore, un quarto d’ora da giocare. Xavi per Iniesta, staffetta tra leggende con il regista che indossa la fascia. Barcellona in aeroporto già da diversi minuti, l’Allianz spinge i suoi a caccia di un gol per riaprire i giochi. I tedeschi fanno incetta di occasioni buone, blaugrana molto passivi in questa fase ma è sacrosanto visto che i giochi sono fatti. Götze e Javi Martinez nei cinque finali del Bayern in Champions League. Il pubblico apprezza il finale dei suoi beniamini e fa ondeggiare le sciarpe, il canto del suo popolo accompagna il Bayern Monaco fuori dalla competizione. A testa alta. Questo Barcellona però è forte e cattivo, discorso chiuso già all’andata, stasera i venti di remuntada sono stati spenti dopo pochi minuti. Real Madrid o Juventus, sotto a chi tocca, Luis Enrique non ha paura di nessuno.