Brentford-Middlesbrough 1-2: Karanka con un piede e mezzo a Wembley

Amorebieta Middlesbrough

Il Middlesbrough gioca male ma espugna il Griffin Park ipotecando la finale di Wembley grazie alla rete di Amorebieta al novantatreesimo. Karanka batte Warburton per la terza volta in stagione, segno che il tecnico delle Bees non è ancora riuscito a trovare la contromossa alla sua squadra, che stasera produce un ottimo calcio ma riesce a segnare solo su un regalo degli avversari. Se il tecnico londinese l’anno scorso regalò il ritorno in Championship ventun’anni dopo l’ultima volta, sembra che difficilmente riuscirà a congedarsi con una storica promozione in massima serie 68 anni dopo l’ultima partecipazione. Purtroppo per i padroni di casa non riesce nemmeno ad avere la meglio sul Boro, trionfo che da queste parti manca dal lontano ’64 in FA Cup (considerando solo le gare di campionato bisogna riavvolgere il nastro addiriturra l ’38). Gli ospiti, pur avendo dato prova di soffrire le compagini propositive come il Brentford, hanno dimostrato di avere la tempra di chi alla fine sa sempre come spuntarla: in fondo chi vince ha sempre ragione, e non può essere un caso se il Middlesbrough ha alloggiato nella top-six ininterrottamente da inizio ottobre a oggi. Al Riverside Stadium c’è ancora una flebile speranza per i londinesi, ma ci vorrà un miracolo, ben oltre quello che non è riuscito a fare in tre tentativi contro i Teessiders.

Entrambi gli allenatori adottano l’iperinflazionato 4-2-3-1: Mark Warburton si affida al metronomo Pritchard tra i due esterni Jota e Judge a ridosso del terminale offensivo Andre Gray, di contro Aitor Karanka schiera Bamford al centro dell’attacco con Vossen a ronzargli attorno e Adomah e Tomlin in rifinitura. I padroni di casa sanno imporre il proprio gioco e cercando di sfruttare il fattore campo ma contro la miglior difesa della Championship – 36 reti subite in 46 gare, di cui ben 21 a porta imbattuta – ci vuole ben altro. La manovra del Brentford è continua ma s’infrange costantemente sul muro avversario: l’unica vera azione nasce da un tiro dal limite di Judge che colpisce il palo a metà tempo. Il Boro sa come uscirne e alla prima opportunità affonda le zanne sul collo dei londinesi. In una delle classiche azioni del Boro, dalle linee molto orizzontali, Clayton sfodera un ottimo cross per Vossen che, lasciato completamente solo in area da Odubajo, deve solo appoggiare sul secondo palo di testa per il vantaggio degli ospiti. Nonostante le Bees esibiscano un buon calcio, verticale e diretto, non riescono a trovare le chiave per entrare in area, mentre al primo e unico errore difensivo il Middlesbrough ha trovato il varco vincente.

A campi invertiti il Brentford ricomincia d dove aveva lasciato: la squadra di Warburton aumenta l’intensità del fraseggio e occupa militarmente gli ultimi venti metri di campo. Il Boro cala d’intensità man mano che i minuti passano e la manovra dei padroni di casa preme in maniera crescente, finché Konstantopoulos fa la frittata. Il portiere dei Teessidders rinvia addosso ad Andre Gray, che si ritrova il pallone tra i piedi e appoggia facilmente in rete. Gli ospiti hanno una sola fiammata in tutta la seconda parte, ma d’altronde le Bees non riescono a concretizzare l’ottimo gioco prodotto in reti, e forse questo sarà il più grande rimorso della serata. Karanka si copre inserendo un difensore, Amorebieta, su un nervoso Tomlin in odore di seconda ammonizione. Ed è proprio il centrale colombiano a gelare il Griffin Park a tempo scaduto: su una mischia in area sfodera un sinistro dalla lunetta che, complice una netta deviazione, trova l’angolino basso e mette un sigillo sul match e forse sulla qualificazione.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.