L’intervista – Simona Rolandi di Rai Sport: “Ammiro molto l’Atlético di Simeone”

l'intervista

Simona Rolandi, romana di nascita, in gioventù è stata una buona pallavolista oltre ad aver sempre voluto fare la giornalista, fin da bambina. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: è uno dei volti più noti di Rai Sport.
Alla 15° edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia è venuta per partecipare alla Panel Discussion riguardante il giornalismo sportivo al femminile. Per noi di TuttoCalcioEstero.it, in esclusiva, ha risposto ad alcune domande.

Qual è il campionato europeo più bello?
“Beh, non posso esimermi dal dichiarare che il mio preferito è la Liga. In questo campionato giocano due astri che mi fanno propendere per questa scelta. Sono talmente in grado di fare la differenza che valgono da soli il prezzo, per altro esoso, del biglietto. Penso che tu abbia capito che mi riferisco a Messi e Cristiano Ronaldo. Inoltre nella Liga gioca l’Atlético di Diego Simeone che mi piace molto. L’attitudine di quella squadra, evidentemente merito in gran parte dell’allenatore, è qualcosa di mai visto: un perfetto esempio di come una squadra con poche individualità ma grande coesione possa essere vincente”.

Il campionato italiano in che posizione è?
“Io dico che è al quarto posto. Liga, Premier e Bundes sono sensibilmente più avanti in termini di spettacolo, introiti generati e civiltà”.
Ci sono segnali di ripresa?
“Onestamente non mi sembra che ci siano. Il livello del calcio espresso è basso ed oggettivamente alcune partite sono proprio brutte”.

Quale sarà il destino delle italiane nelle coppe europee?
“Sia la Juve in Champions che Napoli e Fiorentina in Europa League hanno condotto uno splendido cammino ma non credo che andranno oltre le semifinali”.

Sebbene prematuro, chi potrà insinuare Messi e Cristiano Ronaldo nella vittoria finale del Pallone d’Oro?
“L’unico in grado di riuscirci, l’unico in grado di poter dire la sua al cospetto dei due fuoriclasse è Paul Pogba”.
Tra l’argentino e il portoghese chi preferisce?
“E’ come dire chi preferisci tra mamma e papà. Non so che dirti alla luce del fatto che calcisticamente sono estremamente diversi. In comune hanno i goal, ne fanno a grappoli. Come giornalista posso dirti che forse Messi ha una maniera di porsi meno sfacciata. Però un selfie con CR7 me lo sparerei”.

Chi è stato il tuo idolo calcistico?
“Beh, Maradona non si batte”.

Poco spazio al calcio internazionale sulla carta stampata. La situazione cambierà?
“Si è vero, il calcio internazionale non è molto presente sui quotidiani sportivi nazionali. Non so se la situazione cambierà. Tolte alcune partite molto importanti che rappresentano le eccezioni, si parla di calcio estero solo quando ci sono sfidanti italiane. Però la Serie A deve avere la giusta risonanza. Essenzialmente è un problema di spazi”.

Quando ha deciso che sarebbe diventata giornalista?
“L’ho sempre voluto. A dieci anni giravo già con un microfono; mi ricordo, era giallo e blu. Volevo raccontare storie e ho scelto lo sport perché le emozioni che ti regala sono impagabili”.