Bayern-Borussia 1-3 d.c.r.: Klopp chiude a Berlino: Dortmund in finale di Coppa di Germania

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BAYERN-BORUSSIA 1-3 D.C.R.– L’era Klopp si chiuderà a Berlino: il Borussia Dortmund espugna l’Allianz Arena e vola in finale di Coppa di Germania, ultimo atto della stagione calcistica tedesca e, quest’anno, ultimo capitolo della fantastica storia fra Jurgen e il BvB. E in fondo, è giusto così. Lo è non tanto per quanto visto stasera sul rettangolo verde, dove il Bayern ha dominato per settanta minuti abbondanti prima di concedere – ad un quarto d’ora dal termine –  la prima palla-gol ai gialloneri, prontamente sfruttata da Aubameyang.

Lo è perché la fantastica storia fra Borussia Dortmund e Klopp merita una degna fine, dopo sette anni splendidi, conditi da due Bundesliga, una (al momento) Coppa di Germania e un gioco spumeggiante, a tratti – specie nella stagione 2012-2013 – il migliore visto sui campi di gioco del Vecchio Continente. Il calcio, spesso, piace perché ha un lato romantico, dolce, e sa regalare emozioni. Pensare che Klopp si possa congedare alzando al cielo la DFB Pokal, l’ambitissima coppa nazionale tedesca, soddisfa appieno chi crede ancora in un calcio sentimentale abbinato a programmazione e rigore nella gestione economica del club. Un mix perfetto fra calore latino e rigida progettazione tedesca: Klopp, a Dortmund, è stato questo. E merita il grande palcoscenico per il passo d’addio.

Eppure, come scritto, il Bayern è stato in assoluto controllo del match per settanta minuti abbondanti, padrone indiscusso del campo, bravo nel mandare in tilt il BvB, costretto spesso a correre a vuoto nel tentativo, vano, di recuperare il pallone. Il goal di Lewandowski, giunto alla mezz’ora della prima frazione di gioco, è  la logica conseguenza di questo predominio territoriale, nonostante, ironia della sorte, si sia sviluppata grazie ad una verticalizzazione di Benatia ad innescare il polacco, sfortunato prima nel colpire il palo ma bravo, poi, a depositare la sfera in rete sulla ribattuta. Il vantaggio non placa la fame degli uomini di Guardiola, decisi a chiudere i conti già alla fine del primo tempo. La grande chance per andare al riposo sul 2-0 la crea ancora Lewandowski, autore di un tiro da oltre quaranta metri che sorprende Langerak ma non inquadra lo specchio della porta per un non nulla.

Nella ripresa, iniziata con gli stessi ventidue effettivi della prima frazione, il Bayern si rende subito pericoloso con Muller, che esalta i riflessi di Langerak con una bella conclusione di prima intenzione. Ma è cinque minuti più tardi che il Bayern, dopo aver concesso una mezza palla-gol a Reus, sfiora il raddoppio. Il protagonista è ancora Lewa, che si vede respinto il tiro dalla traversa; sul prosieguo dell’azione, Schmelzer respinge col braccio un tiro di Muller, ma l’arbitro prende un abbaglio e non concede il rigore ai bavaresi. Altri due giri di lancette e Langerak è ancora protagonista, stavolta è Thiago Alcantara a vedersi respinta la conclusione dal portiere australiano. A metà della ripresa, la chiave di volta del match: Guardiola sbilancia ulteriormente la squadra inserendo Robben al posto di Thiago, mentre Klopp butta nella mischia Mkhitaryan e toglie dal campo Kagawa. La mossa del tecnico ospite si rivela subito determinante: il trequartista armeno approfitta di una sbandata della difesa locale e serve un assist al bacio per Aubameyang, che insacca in scivolata all’interno dell’area piccola. Il Dortmund, come per incanto, si sveglia e sfiora il goal in due circostanze, prima con Mkhitaryan e poi con Reus, ma il Bayern resiste e porta il match all’extra-time.

L’avvio del primo tempo supplementare arride ai bavaresi, che si fanno preferire e danno l’impressione di poter riprendere in mano il match. Il protagonista assoluto è Schweinsteiger, che sfiora il goal in due circostanze con altrettanti colpi di testa, Langerak, però, è insuperabile ed evita di subire il secondo goal. L’ultima emozione avviene al centodiciassettesimo: Lewandowski viene travolto da Langerak e resta a terra stordito; i bavaresi reclamano timidamente il penalty, ma l’arbitro, a ragion veduta, non asseconda le loro richieste. Si va ai calci di rigore: il Bayern ne sbaglia quattro su quattro (Lahm e  Xabi Alonso scivolano e concludono sopra la traversa; Gotze si fa parare il tiro da Langerak, mentre Neuer colpisce la traversa), il Borussia ne mette a segno due su tre (Gundogan e Kehl non falliscono, Hummels si fa parare il tiro da Neuer) e vola a Berlino dove sfiderà la vincente di Arminia Bielefeld-Wolfsburg, in programma domani. All’Olympiastadion cala il sipario dell’era Klopp: si festeggerà con la Coppa di Germania?