Reims-Lione 2-4: l’Olympique non molla di un centimetro e continua la battaglia al titolo

Parità assoluta in vetta alla classifica con Paris Saint Germain e Olympique Lione che continuano a darsi battaglia per il titolo. Al risultato tennistico ottenuto ieri dai parigini risponde quest’oggi un ottimo OL che va a vincere su un campo ostico come quello del Reims, imbrigliato in piena lotta per non retrocedere. Fournier conferma gli uomini migliori lasciando però Ferri in panchina e adattando alcuni giocatori in posizioni solitamente a loro non consone, come ad esempio Gonalons largo destra. In attacco viene confermato il giovane Njie al fianco di bomber Lacazette. Il Reims si schiera con un assetto ultra offensivo con un 4-3-3 che vede come terminali offensivi Mukandjo, Diego e Fortes.

Proprio lo schieramento propositivo dei padroni di casa permette al Lione di andare a nozze sin dai primi minuti di gioco e così al 2′ sul corner di Grenier i difensori del Reims fanno le belle statuine e Tolisso a porta vuota spinge con la pancia il pallone dentro la rete. Passano pochi minuti e il Lione raddoppia con Lacazette che finalizza al meglio un cross perfetto di Njie, battendo col piatto al volo il portiere avversario. Il Lione va a una velocità tripla rispetto al Reims e lo si può ben notare al 10′ quando ancora con Lacazette va vicino al terzo gol, ma il capocannoniere della Ligue 1 si fa murare da Agassa. Sulla respinta Tolisso avrebbe l’occasione di mettere dentro ma la sua conclusione viene ribattuta in corner da un difensore avversario. Proprio quando pare non esserci più partita ecco che il Reims riesce a risollevare la testa dalla polvere.

Sugli sviluppi di un fallo laterale l‘OL si complica la vita liberando male l’area di rigore, con il pallone che finisce sui piedi di Peuget che dal limite dell’area è anche fortunato nel trovare la deviazione decisiva di Gonalons. I tifosi dello stadio Auguste Delaune non fanno eanche in tempo a sventolare le bendierine rosse per il gol che riapre le speranze che in pochi minuti il Lione trova nuovamente il gol del doppio vantaggio. Bellissima azione costruita in mezzo al campo dagli uomini di Fournier e terminata con un cross di Bedimo che trova la deviazione fantastica di Njie che manda il pallone dove Agassa non può arrivare. Dopo venti minuti del genere è normale che poi la partita subisca una frenata anche se al 30′ Diego ha un opportunità incredibile per riaprire nuovamente la gara ma dall’aria piccola spedisce sopra la traversa. Tre minuti più tardi Fekir crea il suo primo e unico spunto della gara ma arrivato in area non riesce a dare forza alla palla che termina preda di Agassa.

Nella ripresa nel Lione nasce però la paura di scoprirsi troppo per permettere all’avversario di riaprire la gara. Fatto sta che l’Olympique abbassa il baricentro e lascia palla e campo ai padroni di casa che però nei primi minuti del secondo tempo non si rendono pericolosi se non quando al 59′ da un corner calciato da Diego sbuca la testa di Devaux che sovrasta i difensori ospiti e colpisce una clamorosa traversa. Fournier ha bisogno di maggiori verticalizzazioni e spedisce in campo Ferri al posto dello stremato Grenier.

Al 65′ a rendersi pericoloso è ancora Devaux che di testa questa volta colpisce il palo destro con il pallone che poi termina sul fondo. Il Lione decide di tirare fuori la testa dal guscio solo negli ultimi dieci minuti finali. Il segnale di ripresa infatti lo si vede al 78′ con Njie che imbeccato in area si fa ipnotizzare da Agassa che compie una super parata. Nei minuti finali Njie lascia spazio a Yattara che subito si fa vedere con una conclusione dalla distanza che crea alcune preoccupazioni ad Agassa. Al 90′ Tacafred nel tentativo di interrompere uno scambio tra Yattara e Ferri, tocca al punto giusto per beffare Agassa e regalare il quarto gol agli avversari. Nonostante questa mazzata il Reims riprova a rialzare la testa nei minuti di recupero. Prima Lopes si supera per negare il gol da pochi metri a N’Gog, poi deve capitolare quando Charbonnier stacca di testa sfruttando la lieve marcatura offerta dai difensori dell’Olympique durante l’angolo di Diego. Oramai è troppo tardi. Il Lione fa la voce grossa e non ha paura della corazzata PSG.

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Nato a Siniscola, in provincia di Nuoro, in una notte d'ottobre del 1993, sin da quando è un bambino si appassiona al calcio. Raggiunta la maturità in terra sarda, decide di spostarsi a Milano per star vicino al suo grande amore, l'Inter.
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