FIORENTINA-DINAMO KIEV 2-0 – Nei quarti di finale di ritorno di Europa League, Fiorentina-Dinamo Kiev si preannuncia combattuta. Il pubblico caldo dell’Artemio Franchi di Firenze sosterrà i viola alla prova della maturità. La squadra di Montella è reduce da alcune brutte sconfitte con Napoli, Juventus e Hellas Verona e questa sera proverà ad invertire il trend. I Viola, schierati da Montella con il classico 4-3-3, possono contare sulle esperienze internazionali di Joaquìn, Mario Gomez e Pizarro oltre che ai lampi di classe del giovane Salah.
La Dinamo Kiev proverà a ribaltare il pronostico. La squadra ucraina è prima in campionato, 5 punti di vantaggio sullo Shakthar Donetsk. Vanta inoltre una discreta esperienza in Europa League: nel 2009 raggiunse la semifinale. Nelle file della squadra ucraina, orfana di Veloso, Mbokani e Dragovic, il numero 10 Yarmolenko è l’uomo di maggior classe, creatività e con il maggior peso realizzativo. Nel 4-2-3-1 schierato da Rebrov il terminali offensivo è Teodorczyk.
PRIMO TEMPO – La partenza dei viola è sprint, a conferma del fatto che ci tengono molto alla coppa, un obiettivo che potrebbe dare lustro ad una stagione vissuta un po’ sotto le rosee premesse di inizio anno. Al 2′ minuto Joaquìn crossa una palla tesa che Gomez per poco non riesce a deviare in scivolata. Nei minuti di avvio la Fiorentina gestisce il pallino del gioco con una fitta rete di passaggi, proprio come suggeriscono i dettami del calcio di Montella. Al 9′ minuto è Salah a rendersi pericoloso con una conclusione da ottima posizione, ma il suo mancino trova il quarantenne ucraino Shovkovskiy pronto. L’esterno offensivo egiziano avrebbe potuto sfruttare in modo migliore la ghiotta occasione. Passa solo un minuto ed è ancora uno straripante Joaquìn a propiziare una nettissima occasione da rete: sulla fascia sinistra punta Vida e crossa in mezzo per Alonso che con l’interno-collo sinistro calcia nella direzione del palo più lontano. Con il portiere ucraino battuto è la traversa a strozzargli l’urlo in gola. Nell’azione successiva ancora Joaquìn, debordante, attua una serie di finte, dribbla il suo marcatore e serve Borja Valero che conclude di poco a lato alla sinistra del portiere. Dalla panchina Montella vede i suoi in palla e li incoraggia a tenere questo ritmo; in particolare chiede agli esterni Salah e Joaquìn di puntare ad oltranza. Si arriva così al 22′, quando Mati Fernandez verticalizza alla perfezione su super Mario Gomez che manda a vuoto il difensore con una strepitosa finta di tiro, per poi calciare col sinistro; Shovkovskiy è costretto ad un grande intervento per evitare il vantaggio viola.
La Fiorentina è più forte, vuole vincere malgrado il pareggio sia sufficiente per la qualificazione. Questo atteggiamento implica qualche spiffero nella tenuta difensiva, specialmente se i tre playmaker di centro campo non rientrano sulla linea difensiva. Tuttavia le clamorose ripartenze degli ucraini nel primo tempo non sortiscono effetti rilevanti. Sull’altro versante, la Dinamo Kiev ha una linea difensiva molo alta che talvolta coglie in fuorigioco gli attaccanti viola.
Al 40′ succede un fatto che rompe gli equilibri della partita: Lens, già ammonito al 14′ per atterramento, viene ammonito nuovamente per simulazione. L’espulsione complica di molto la situazione degli ucraini. Dopo soli 3 minuti, un cross, ovviamente di Joaquìn, che è stato il migliore in campo, arriva sul destro di Gomez: il suo tocco un po’ astuto e un po’ fortunoso prende in controtempo capitan Shovkovskiy e si insacca per il vantaggio viola.
SECONDO TEMPO – Mentre nel primo tempo non era entrato in partita come sa fare lui, nel secondo cambia totalmente atteggiamento. La lavata di testa di Montella ha avuto gli effetti desiderati e al 49′ una palla vicino la linea di fondo viene agguantata dall’egiziano che come un fulmine si libera dell’avversario e conclude sicuro in porta. Il palo in seguito alla deviazione di un difensore gli nega la gioia del gol europeo. Al 54′, sempre lui, Salah, al termine di un’azione insistita e condita da numerosi dribbling, serve Borja Valero che conclude senza coordinazione sufficiente. Al 59′ il pressing dei centrocampisti viola sortisce gli effetti sperati: Mati Fernandez ruba palla in anticipo e conclude dal limite. Peccato che la palla esca di poco. A questo punto Montella si accorge che gli ucraini sono in riserva e vanno in difficoltà se il pressing è ben condotto. In fase di possesso l’allenatore Viola ordina alle due mezz’ale Fernandez e Borja Valero di dare palla e infilarsi negli spazi, al fine di capitalizzare la superiorità numerica.
Con la qualificazione in tasca e la stanchezza che sopravviene, il ritmo rallenta e la Fiorentina fa girare la palla, costringendo gli ucraini a correre a vuoto. Il finale di partita si fa incandescente: all’85’ e Rybalka a rendersi pericoloso con un buon tiro, dopo aver ricevuto palla da un rimpallo su calcio d’angolo. Neto però è attentissimo. Al 93′ Yarmolenko si ritrova tra i piedi un palla d’oro che solo il tempismo perfetto di Tomovic riesce a respingere in scivolata. E come spesso accade, l’impietosa legge del gol sbagliato-gol subito frustra. Al 94′ Vargas, l’ultimo entrato in campo al posto di Salah arpiona con il sinistro, protegge palla e si fionda verso la porta avversaria. Il tiro è da campione vero per un gol è di pregevolissima fattura. Il peruviano chiude la partita e può festeggiare con i compagni un storico approdo alle semifinali. Alé Fiorentina.