MONACO-JUVENTUS PAGELLE – Il Monaco esce dopo un doppio confronto ben giocato, brucia il gol subito all’andata. Fallo fuori area che ha portato al rigore decisivo, gli uomini di Jardim hanno però qualcosa da rimproverarsi, soprattutto circa la prestazione del Louis II. Il dato relativo al possesso palla del primo tempo lascia pochi dubbi circa il trend della gara, è però nella prima fase della ripresa che il Monaco ha rischiato più seriamente di segnare. Splendida la tenuta difensiva, ammirata soprattutto a Torino, qualcosa da eccepire invece nelle manovre offensiva contro difesa schierata. La retroguardia bianconera ha visto i sorci verdi sulle sventagliate a rovesciare il fronte in quel di Torino, oggi il tema tattico era molto diverso e i biancorossi non hanno potuto puntare sui pezzi forti della casa. Leonardo Jardim merita comunque un bel voto (7,5 e non ci riferiamo solo a questo quarto di finale), forse sbagliato sostituire Toulalan (6), che – nonostante una forma fisica non certo ottimale – ha saputo svolgere un lavoro poco visibile ma molto prezioso. Al posto del centrocampista nella ripresa è entrato Berbatov (5), i tifosi bianconeri tremano all’idea di subire gol da colui che snobbò la Signora per andare al Fulham: pericolo scongiurato. Il bulgaro va spesso e volentieri ad automarcarsi, ben ingabbiato da Bonucci e Barzagli. Non ha certamente faticato molto Daniel Subasic (6), comunque una sicurezza di questo Monaco al pari di Raggi (6), che sparacchia spesso e volentieri ma non avrà certamente deluso il ct Antonio Conte, presente allo stadio. Vederlo giocare un quarto di Champions con la fascia di capitano al braccio sorprende solo chi guarda più al brand che alla sostanza. L’ex Empoli non sarà un fuoriclasse ma è un calciatore vero.
Fabinho (6) non crea problemi ad Evra, il francese vince il duello con la sua esperienza. Il brasiliano tuttavia merita la sufficienza per l’abilità nel ricoprire vari ruoli, coltellino multiuso che Jardim tiene sempre in tasca. Gli avversari lo fanno lavorare poco ma Abdennour (6,5) si conferma giocatore di livello elevatissimo, la sua capocciona pelata le prende tutte e nell’uno contro uno il tunisino non teme nessuno. L’ex Tolosa, 26 anni ad agosto, è un difensore come ce ne sono pochi in circolazione. Chi vuole fare un grande colpo per la retroguardia lo tenga a mente. Il chiacchieratissimo uomo mercato Kurzawa (6) si comporta meglio di Fabinho in fase propositiva ma dà trasmette spesso l’idea di delicatezza. Classe 1992, ha pregi enormi e tutto il tempo per limare i difetti. Ci si aspettava certamente di più da Joao Moutinho (5,5), parte forte e poi va sfumando. Gioca con qualità, ne ha da vendere, non riesce però a trovare la chiave di lettura per scardinare le maglie avversarie. Poca testa nelle giocate di Ferreira Carrasco (5), che vanifica la propria brillantezza andandosi a schiantare sui difensori e facendo spesso e volentieri il loro gioco, più positivo Bernardo Silva (6,5), il suo piedino è tra le principali fonti di guai per i bianconeri. Martial (5,5) non è stato messo nelle condizioni giuste per colpire, avrà comunque tante occasioni per rifarsi, a Carvalho e Germain (s.v. per entrambi) non è andata meglio. Chiudiamo – in bellezza – con il migliore in campo. Geoffrey Kondogbia (7,5) fa tutto quel che deve fare un giocatore in mezzo al campo e anche qualcosina in più. Lui e Pogba sono i grandi talenti del centrocampo francese, entrambi classe 1993. Calamita per palloni, piede calibrato per servire i compagni, coraggio e iniziativa che per poco non gli valgono un rigore. Il futuro è suo, ma il presente è già uno spettacolo.