PAGELLE FIORENTINA-DINAMO KIEV: Gomez presente, ottima Fiorentina – Il gol fortuito “à la Inzaghi” del panzer della Fiorentina (voto 7) è di rara bruttezza ma risulta decisivo ai fini della qualificazione. D’altronde segnare (e basta) è ciò che l’ambiente di Firenze ha sempre chiesto a Mario Gomez (6,5) che oltre alla rete ha speso enormi energie in fase di non possesso.
Se l’attaccante viola è stato colui che ha timbrato il cartellino – insieme a Vargas (6,5), il sicario che ha ucciso definitivamente la Dinamo Kiev -, Joaquín (7,5) è stato autentico trascinatore della manovra gigliata e autore del tiro che ha centrato il corpo di Gomez prima di entrare in porta. L’ala spagnola è apparsa in forma smagliante e ha fatto girare la testa al laterale avversario Vida (5), incapace di tenergli testa. L’ex Betis Siviglia, inoltre, ha potuto usufruire del continuo supporto offensivo di Marcos Alonso (6,5) che si è dimostrato una continua spina nel fianco della compagine ucraina.
Quello della Fiorentina è stato un vero e proprio dominio con tiro al bersaglio incluso. Shovkovskiy (6,5) non ha affatto sfigurato, anzi ha effettuato un paio di ottime parate sugli avanti viola. La formazione guidata da Montella (7) ha espresso il solito gioco favoloso fatto di possesso palla armonioso e meravigliose trame offensive. Ciò che gli si può imputare è certamente la poca concretezza sotto porta che l’ha costretta a soffrire fino al fischio finale di Eriksson (6,5). Infatti, la scarsa precisione di Borja Valero (6,5), Mati Fernández (7) e Salah (6,5) – che ha colto un palo ma non ha brillato come in passato – hanno rivitalizzato una Dinamo Kiev (5) rimasta in dieci nel primo tempo per l’ingenua espulsione di Lens (4,5). Rebrov (5) ha provato a correre ai ripari inserendo l’esperienza di Gusev (6) a centrocampo ma è per l’appunto nel mezzo che la Fiorentina ha costruito la sua vittoria. Gli ucraini sono sì sembrati troppo rinunciatari sin dall’inizio ma è soprattutto merito del trio di centrocampo viola e del leader indiscusso Pizarro (7,5) se non c’è stata partita. Il cileno, maestro nel gestire il ritmo dell’incontro, ha dettato legge. Buyalskiy (5,5) e Rybalka (5,5) sono stati completamente annullati. Khacheridi (6), spesso attento e concentrato, ha fatto da contraltare alle pessime prestazioni dell’altro centrale Danilo Silva (5) e del terzino sinistro Antunes (5), disastroso sia difensivamente che tecnicamente (ha sfoderato dei cross davvero orrendi in situazioni pericolose).
Il centrale ucraino è stata (forse) l’unica nota positiva della serata per gli ospiti, insieme al numero dieci Yarmolenko (6), che si è dannato l’anima per cercare di creare qualche grattacapo alla retroguardia locale. Chi, invece, non è pervenuto sono la punta Teodorczyk (5,5) e il giovane talento francese Belhanda (5), due giocatori che stasera non l’hanno vista nemmeno col binocolo. Compito facile per il capitano Gonzalo Rodríguez (6,5), il compagno di reparto Savić (6) e il gregario per eccellenza – colui che tutti gli allenatori vorrebbero sempre avere – Tomović (6,5), la diligenza fatta persona. Da segnalare l’intervento fondamentale di Neto (6,5) allo scadere.
Inutili gli ingressi di Kalytvyncev (s.v.) e Sydorchuk (s.v.) così come i cambi scelti da Montella, Badelj (s.v.) e Aquilani (s.v.), per addormentare la partita. La storia era già scritta.