Allo stadio Olimpisky di Kiev (che da un anno ospita il Dnipro nelle sue gare casalinghe per i noti venti di guerra) andava in scena il ritorno dei quarti di Europa League tra le due outsider del torneo. Finisce con il Dnipro che batte, e meritatamente nel computo totale del doppio confronto, il Brugge finora imbattuto nella competizione ma molto deludente, quasi irriconoscibile, in questa trasferta ucraina.
Rispetto all’andata Preud’homme recupera il centrale costaricense Duarte (torna così in mediana capitan Simons) mentre in avanti preferisce il classe ’94 Storm e l’esperto De Sutter a Vazquez e Oulare. Un’unica sorpresa tra gli ucraini (che non recuperano nessun giocatore rispetto a sette giorni fa) ma rumorosa, la punta non è il croato Kalinic (4 gol nella competizione) ma Seleznov (ancora a secco).
Il match inizia come era finito all’andata, e cioè con la stella di casa, Konoplyanka, sugli scudi. E’ il numero dieci dei padroni di casa a provare i primi affondi, che trovano la difesa belga un po’ in imbarazzo, e anche la prima conclusione, al quarto d’ora direttamente su punizione (debole, para facile Ryan). La prima vera occasione arriva però al 20°: punizione dalla sinistra di Rotan e colpo di nuca di Leo Matos che finisce alto di poco. Scena muta dei belgi, se non per qualche scatto di Refaelov. Ben più pericolosa però quella della mezz’ora: il solito Konoplyanka dalla sinistra mette sulla testa di Seleznov un pallone che però la macchinosa punta spreca deviando a lato. Nel finale di tempo aumenta il ritmo ma non si assiste ad altre grosse emozioni fino allo scadere quando il Bruges rischia il patatrac: la palla va verso la linea di fondo ma Mechele e Ryan non si capiscono e lasciano la palla in gioco per poi mettere una pezza sulla conclusione di Luchkevych.
Nella ripresa il Dnipro, che nell’intervallo ha sostituito l’invisibile Bezus con Shakhov, continua a fare la partita: un paio di minuti e Konopolyanka, servito astutamente da capitan Rotan, da posizione defilata stoppa deliziosamente di destro e conclude di mancino sul secondo palo sfiorato di poco (decisiva la deviazione di Ryan). Non accade altro (se non un destro del solito Konoplyanka ben bloccato da Ryan) e i tecnici cambiano le rispettive punte: da una parte entra il 19enne Oulare, dall’altra Kalinic. Nel finale, proprio mentre i belgi stavano tirando fuori un po’ di coraggio, gli ucraini colpiscono con una fulminea ripartenza: Rotan da metacampo lancia Shakhov che dalla destra si accentra e conclude con uno splendido mancino a giro sul secondo palo; è l’82°, è il gol vittoria e qualificazione ad una storica semifinale.
Dnipro (4-5-1) – Boyko; Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Léo Matos; Luchkevych (90′ Bruno Gama), Kankava, Rotan, Bezus (46′ Shakhov), Konoplyanka; Seleznov (72′ Kalinic). All. Markhevych
Bruges (4-2-3-1) – Ryan; De Fauw, Mechele, Duarte, De Bock; Vormer, Simons; Izquierdo (86′ Vazquez), Refaelov, Storm (86′ Dierckx); De Sutter (70′ Oulare). All. Preud’homme