Tutto il mondo calcistico è paese. La piaga del protagonismo delle tifoserie e delle loro ingerenze eccessive sulle società e i giocatori non è cosa sola italiana: anche in Bulgaria si è assistito ad un episodio inquietante, simile a quello visto l’anno scorso in occasione della presentazione del nuovo allenatore del Levski Sofia Ivaylo Petev, spogliato degli indumenti societari, e costretto di fatto a non accettare l’incarico perchè accusato di tifare per i rivali del Cska Sofia.
E proprio il Cska Sofia (in gravi problemi finanziari dopo l’addio del maggiore azionista Tomev contestato dai propri tifosi) è protagonista dell’ultimo censurabile episodio: i “Soldati”, che avevano chiuso la stagione regolamentare del campionato bulgaro (conclusasi a fine 2014) al secondo posto dietro al Ludogorets, hanno cominciato nel peggior modo possibile il “Championship Group”, il girone che vede le prime sei squadre affrontarsi per decretare titolo e qualificazione alle coppe. Due deludenti 0-0 casalinghi contro i modesti Beroe Stara Zagora e Botev Plovdiv, netto ko 4-0 sul campo del Ludogorets e il ko nel derby contro il Lokomotiv.
Proprio al termine della stracittadina persa i tifosi del Cska hanno reagito imponendo ai giocatori di recarsi sotto la curva del “Balgarska Armiya Stadium”. Dopo qualche minuto di conversazione tra le parti, gli ultras furiosi hanno iniziato a spogliare i giocatori delle loro maglie rosse cantando: “Non meritate di indossare quella maglia”. Due dei giocatori più esperti, i difensori Popov e Krachunov, hanno cercato di calmare i tifosi, ma alla fine anche loro sono stati costretti a togliersi la maglia.
I “tifosi” hanno criticato soprattutto l’ala portoghese di origini della Guinea-Bissau Toni Silva (21enne passato dalle giovanili di Benfica e Liverpool, in terra bulgara dal dicembre 2013) che è stato insultato e chiamato “scimmia”. Il giocatore, umiliato, ha perso la calma e ha mostrato il dito medio ai tifosi; sono dovuti intervenire gli agenti di polizia per evitare più gravi incidenti tra tifosi e giocatori ma alcuni dei ultras hanno atteso i giocatori fuori dallo stadio dove hanno continuato a offenderli.
(foto tratta da www.insideworldfootball.com)