BARCELLONA-VALENCIA 2-0. E’ anche da vittorie di questo tipo che passano le vittorie dei campionati. Nel pieno di una mini-serie terribile (Siviglia, Valencia, derby con l’Espanyol, oltre alla doppia sfida di Champions con il Psg) e col Real Madrid che incalza, il Barcellona riesce a portare a casa una vittoria probabilmente immeritata ma dal peso specifico enorme per la conquista della Liga. Al Camp Nou, col Valencia, finisce 2-0: dopo poco più di 50 secondi ha aperto Suarez, al 93′ – e dopo soprattutto un primo tempo di sofferenza immane – ha chiuso Messi. L’undici di Nuno, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato una volta di più di essere una grandissima squadra e di avere un organico già oggi di livello assoluto. In estate, i soldi di Lim potranno regalare un ulteriore salto di qualità.
Luis Enrique ha scelto di confermare i tre davanti, probabile che qualcuno riposerà nel ritorno di Champions visto che la qualificazione è acquisita; oltre a Iniesta, acciaccato, fuori Jordi Alba e Rakitic, sostituiti da Adriano e Xavi. Nuno, invece, sceglie ancora Alcacer nel ballottaggio con Negredo per il resto è l’undici base al netto delle assenze per infortunio di Piatti e Enzo Gomez.
L’inizio lascia presagire una gara completamente diversa da quella che sarà: Busquets lancia in profondità Messi, l’argentino prende alle spalle un lentissimo Orban e serve un pallone d’oro che Suarez, reduce dalla doppietta di Parigi, non ha difficoltà a ribadire in rete. Sono passati 50 secondi, un vero shock per il Valencia. L’undici ché, invece, reagisce subito e comincia a stazionare costantemente nella metà campo avversaria. Prima dell’intervallo si conteranno almeno cinque occasioni chiare per i ragazzi di Nuno Espirito Santo.
In ordine: Rodrigo, a giro, dopo aver fatto secco Dani Alves, di un soffio a lato. Il rigore, provocato da uno scomposto intervento di Piqué su Rodrigo, sbagliato da Parejo, tratto in inganno dalle finte di Bravo. Il colpo di testa di Otamendi. La deviazione sotto misura di Rodrigo, su assist dal fondo di Parejo, che sfiora il palo. Il legno colpito da Alcacer, con Bravo immobile, con una conclusione rasoterra dal limite. Un vero e proprio dominio, col Barcellona incapace di abbozzare la minima reazione e penalizzato dagli incredibili svarioni in fase di impostazione. I tre davanti, non pervenuti, anche se a onor di cronaca Messi spreca una ottima chance tirando a botta sicura, su assist di testa (!) di Xavi ma non inquadrando lo specchio della porta.
Passata la bufera, i blaugrana riordinano le idee negli spogliatoi e tornano in campo quantomeno più decisi e meno in balia del pressing avversario. Messi si fa vedere con una gran punizione che pizzica l’incrocio dei pali, l’ingresso in campo di Rakitic dà più qualità al palleggio e soprattutto più corsa al centrocampo del Barça, palesemente in difficoltà. Come prevedibile, Nuno prova la carta Negredo che, al solito, subito risulta decisivo. Dai suoi piedi nasce la palla gol più clamorosa della ripresa per il Valencia: conclusione potente del “tiburon”, Bravo respinge ma Rodrigo non riesce a ribadire in rete.
Il calo fisico degli ospiti è evidente ma nonostante ciò il Barcellona è rinchiuso nella sua metà campo fino al 93′. Sull’ultimo disperato assalto all’arma bianca del Valencia, Messi scatta in contropiede e si ritrova 50 metri di campo davanti a sé: stanchissimo, la pulce cerca il pallonetto davanti a Diego Alves, il brasiliano riesce a opporsi ma il rimpallo favorisce Leo che insacca a porta vuota e crolla a terra come un maratoneta all’arrivo. Luis Enrique dice in conferenza stampa: “Non usciamo rafforzati, di più. Non avevamo il pieno di benzina ma abbiamo saputo soffrire”. Parole sensate, stasera la Liga è un po’ più vicina alla Catalogna.
BARCELLONA-VALENCIA 2-0: 1′ Suarez, 93′ Messi