La gara inizia subito frizzante con lo Shakhtar che ci prova su corner e vede il colpo di testa di Sahutkin finire alto oltre la traversa. Il Chelsea comincia ad alzare il ritmo macinando gioco e la prima vera occasione diventa anche la prima marcatura del match: azione corale che vede coinvolti Musonda che scambia con Boga e serve Solanke che dentro l’area vede e pesca Brown a rimorchio che di piatto infila Kudryk con la deviazione complice del difensore. La partita è già indirizzata su un percorso ben preciso e dopo poco Boga che fa tutto da solo ci riprova al limite con un destro secco velenoso che però l’estremo difensore degli ucraini è bravo a bloccare e tenere a terra. Il Chelsea abbassa il ritmo e giochicchia con gli avversari ma al 37esimo da una buona azione difensiva, lo Shakhtar riparte in un contropiede da manuale dove Arendaruk macina tutta la fascia e una volta arrivato sul fondo mette in mezzo non trovando nessun compagno ma Christensen in leggero ritardo con una goffa scivolata insacca alle spalle di Collins. I Blues tornano a premere sull’acceleratore e con Solanke prima e Musonda poi si avvicinano alla rete del vantaggio ma arriva l’intervallo e le squadre vanno al riposo sul risultato di 1-1.
Stessi 22 giocatori in campo dopo l’intervallo e stessa partenza a razzo per il Chelsea che attacca e crea gioco grazie alle numerose stelle in squadra. Dopo due soli minuti di gioco arriva nuovamente il vantaggio dei londinesi: Boga fa quello che vuole nella metà campo avversaria e confeziona un cross al bacio sul secondo palo per Solanke che da quella posizione non può sbagliare e insacca di testa il 12esimo gol, confermandosi capocannoniere della competizione ed collezionando il 34esimo sigillo stagionale. Dopo 8 minuti stessa azione architettata dal cervello geniale di Boga che pesca con un cambio di gioco Izzy Brown il quale stoppa di destro, si sposta la palla sul sinistro e fulmina con un diagonale l’estremo difensore dello Shakthar fissando così il risultato sul 1-3. La strada oramai è spianata e i piccoli Blues fanno bello e cattivo tempo, ci provano prima Brown e Aina che testano i riflessi di Kudryk, mentre Solanke spreca a porta vuota una occasione colossale creata da Colkett. Gli Ucraini rispondono con Zubkov che calcia largo dopo aver stoppato di petto un bel lancio lungo, mentre nei minuti di recupero l’osservato speciale Kovalenko rende meno amara la sconfitta confezionando la rete del 2-3 definitivo sfruttando un lancio millimetrico, battendo sullo scatto Christensen e trafiggendo Collins con un preciso rasoterra all’angolino basso.
Ma non c’è più tempo e i 2 minuti di recupero finali scadono con l’arrivo del triplice fischio finale che rende campione il Chelsea Under 19 che sussegue così nell’albo d’oro il Barcellona di Munir El Haddadi che era stato vittorioso nella stagione 2013-14. Le fortune dei Blues sono passate principalmente dall’ottima difesa che ha concesso in tutta la competizione solamente 6 goal netto dei 35 segnati, dal talento di Loftus-Cheek, Boga e Brown e dai goal pesantissimi del bomber Solanke: il capitano Izzy Brown viene anche nominato MVP della finale e può alzare con merito ed orgoglio il trofeo intitolato a Lennart Johansson.
(foto: ESPN)