Nel posticipo della 31esima giornata della Liga, il Valencia batte 3-0 il Levante nel derby e accorcia le distanze dall’Atletico Madrid, adesso distante solo una lunghezza.
Nonostante ciò, la partita inizia subito sotto il segno del Levante, che dopo appena quattro minuti di gioco ha la prima occasione per passare in vantaggio con un “cabezaso” di Ivanschitz su cross di Morales, ma il pallone termina di poco a lato. La risposta valenciana, però, arriva poco dopo, quando la squadra di casa mette i brividi agli avversari in due occasioni: la prima volta con un dubbio episodio in area di rigore, dove il difensore greco Vyntra sembrerebbe deviare con il braccio un cross di Orban per Paco Alcacer; il secondo episodio è un gol annullato sempre ai “Pipistrelli”, che vanno in vantaggio con un semplice tap-in di Alcacer su assist di Feghouli (a sua volta servito precisamente da Banega), ma l’arbitro ferma tutto per la posizione di off-side del giocatore algerino. Come spesso comunemente si dice “la terza volta è quella buona”, e infatti i padroni di casa, al terzo affondo, riescono a trovare la rete del (meritato) vantaggio: tutto parte da un illuminante cross dalla destra di Parejo, il quale trova in mezzo all’area di rigore ancora Paco Alcacer. che insacca il pallone con un preciso colpo di testa. Il gol manda un pò in bambola il Levante, che non riesce ad organizzare una controffensiva e lascia l’iniziativa ai padroni di casa, che si rendono pericolosi con l’ex Real Madrid Rodrigo, il quale però getta alle ortiche un bell’assist di un ispirato Paco Alcacer con un tiro debole e fuori misura da buonissima posizione. La tanto attesa risposta dei “Granotes” arriva al 35esimo minuto di gioco, quando David Barral, messo a tu per tu con il portiere avversario Alves, spreca tutto incredibilmente. Ma la punizione del Valencia è sempre dietro l’angolo e infatti, nel corso dell’azione successiva, arriva il raddoppio dei “Taronges”, che bissano la rete del vantaggio con un altro “cabezazo” stavolta dell’algerino Sofiane Feghouli, bravo nel anticipare il diretto avversario e nel concretizzare un ottimo cross di Orban.
Nella ripresa, il match sembra seguire lo stesso copione della prima frazione, ovvero con il Levante che parte forte, mentre il Valencia appare un pò bloccato: non a caso la prima occasione è proprio dei “Granotes”, che colpiscono la traversa con un bolide dalla distanza di Ivan Lopez (subentrato ad inizio ripresa al posto di Tono). La spinta degli ospiti non si ferma e Dani Alves è costretto a salvare il risultato con un intervento importante su una conclusione molto bella del brasiliano Jose Mari; nel mezzo, da segnalare l’occasione di Shkodran Mustafi, che però trova pronto e reattivo il portiere avversario Diego Marino. Con il passare dei minuti la pressione del Levante si allenta sempre più e il Valencia riprende tranquillamente il possesso del campo e del pallino del gioco, sfiorando anche la rete del tris con una combinazione tra Joao Cancelo e Paco Alcacer, ma la conclusione di quest’ultimo non sortisce alcun effetto. Nel finale di partita, dopo l’ennesima parata decisiva di Alves sulla conclusione di Jose Mari (Migliore dei suoi), ci pensa Negredo a chiudere tutto con la rete del terzo, arrivata con una stupenda voleè mancina dal limite dell’area.
Una vittoria importante per il Valencia, che non solo si aggiudica il derby e blinda il quarto posto, ma adesso fa sentire il proprio fiato sul collo all’Atletico Madrid di Simeone, ora distante appena una lunghezza; per il Levante una sconfitta amara, che relega la squadra in zona retrocessione a quota 28 punti.
Valencia-Levante 3-0 (Paco Alcacer, Feghouli, Negredo)
VALENCIA: Alves; Cancelo, Mustafi, Vezo, Orban; Parejo, Fuego, Gomes (66′ De Paul); Feghouli (66′ Barragan), Alcacer (73′ Negredo), Rodrigo. A disp: Yoel, Tropi, Filipe Augusto, Salva Ruiz. All: Nuno Espírito Santo.
LEVANTE: Marino; Morales, Vyntra, Ramis, Tono (46′ Ivan); Simao Mate, Jose Mari; El Zhar (58′ Uche), Ivanschitz (74′ Ruben Garcia); Casadesus, Barral. A disp: Jesus, Navarro,Sissoko, Victor. All: Lucas Alcaraz.
Fonte foto: es.eurosport.yahoo.com