Era la centodecima edizione del derby tra Dinamo e Rapid Bucarest, due rivali da anni all’ombra della concittadina Steaua, dal passato glorioso (53 trofei nazionali in due) e dal presente preoccupante soprattutto dal punto di vista finanziario. Anche sul campo le due squadre stanno passando una stagione travagliata: la Dinamo in un’anonima posizione di classifica sta provando ad agguantare un’insperata qualificazione alle coppe europee anche grazie al ritorno di mister Stoican (dimessosi a novembre è tornato un mese fa sulla panchina biancorossa con risultati finora mediocri); Rapid alla disperata ricerca della salvezza (più difficoltosa del solito quest’anno in Romania, retrocedono le ultime sei) ancora possibile nonostante un ultimo mese negativo (una sola vittoria) che fa scottare la panchina di Pustai, già terzo allenatore stagionale dei “ferrovieri”.
Rapid in formazione tipo, Dinamo senza il centrale portoghese Machado (stagione finita) e il camerunense Fai. Finisce come all’andata (3-0 sul campo del Rapid) con una vittoria della Dinamo; ma non così netta come potrebbe dire il risultato. Il match va subito in discesa per i padroni di casa che passano in vantaggio già dopo due minuti dal fischio iniziale: dagli sviluppi di un corner la pala finisce sul lato sinistro dell’area di rigore dove il capitano Marius Niculae mette nell’area piccola un pallone forte e rasoterra che, nel tentativo di anticipare Bilinski, viene deviato nella propria porta dal centrale ceco Cmovs.
Il Rapid non si abbatte e rialza la testa andando vicino al pari al quarto d’ora: capitan Sapunaru in proiezione offensiva si incunea in area, salta bene anche il centrale Andrei Marc, ma poi conclude debolmente col sinistro (il piede “sordo”) solo davanti a Traian Marc. Un paio di minuti dopo altro brivido per la Dinamo: tiro-cross dalla destra di Daniel Niculae che colpisce il palo esterno; lo stesso attaccante ex Kuban, Monaco e Auxerre spreca una buona occasione poco dopo con una girata debole in area, facile la presa per Marc. Il primo tempo finisce con una spettacolare ma imprecisa rovesciata di Sapunaru direttamente da calcio d’angolo, a dimostrazione della buona reazione degli amaranto.
Nell’intervallo Stoian serra i ranghi e la Dinamo non soffre più nella ripresa andando anzi a raddoppiare all’ora di gioco: su palla persa da Gecov ripartenza di Gavrila (subentrato al decimo minuto al posto dell’infortunato Matei) che si accentra dalla destra e prova a servire Bilinski ma interviene Cmovs e poi il portiere ospite Bornescu che però rinvia proprio sui piedi di Gavrila che col mancino non sbaglia. E’ una mazzata per il Rapid che non si avvicinerà mai al gol se non con una conclusione da fuori area potente ma alta di Cmovs.