Finiscono a Selhust Park le speranze di una clamorosa rimonta per il titolo del Manchester City. I campioni d’Inghilterra dicono definitivamente addio al bis in campionato dopo una dolorosissima sconfitta contro il Crystal Palace, alla terza vittoria di fila – la quarta nelle ultime cinque – e sempre più esaltato dalla cura Pardew. Il City, al contrario, subisce la terza sconfitta consecutiva in trasferta (a cui si può aggiungere quella di Champions a Barcellona) e scivola a -9, con una partita in più, dal Chelsea capolista. Gli uomini di Pellegrini sono ora addirittura quarti, scavalcati da Arsenal e Manchester United.
Aldilà delle responsabilità individuali (il pessimo momento di Kompany è probabilmente uno dei motivi di questo crollo nel finale di stagione), il Manchester City può comunque appellarsi alla sfortuna. Dopo un primo tempo condotto a proprio piacimento, e caratterizzato dalla parata fortunosa di Speroni sul sinistro a colpo sicuro di Silva oltre che dal palo di Aguero, i citizens si sono ritrovati sotto per una rete in più che sospetto fuorigioco di Glenn Murray, al quinto centro stagionale.
A inizio ripresa, poi, il 2-0 di Puncheon: bella la punizione dell’ex Southampton ma Joe Hart non è di certo esente da colpe. La reazione rabbiosa del Manchester City produce un’occasione per Fernandinho (gran salvataggio di McArthur) e un clamoroso rigore negato per il fallo di mano di Murray sulla conclusione dello stesso brasiliano. Al 78′, poi, Yaya Touré riapre i giochi con un bellissimo diagonale dal limite, ma il City non ha più la forza per riacciuffare almeno un punto. Pellegrini deve fare ora i conti con una marea di polemiche e con le voci di un suo esonero a fine stagione.