OLANDA-SPAGNA – Dopo aver dominato la scena mondiale per un lustro, la Spagna ha bisogno di ritrovarsi. Il calcio, come la vita, è fatto di cicli e non è pensabile pensare di vincere sempre ma quando ti abitui male è difficile tornare alla normalità. Una realtà che il pubblico spagnolo non sembra voler accettare, considerata l’aria che si respira intorno alle Furie Rosse dal mondiale. Discesa iniziata proprio contro l’Olanda, match mundial che rimarrà nella memoria degli appassionati per la grande prova degli oranje e il tuffo di Van Persie. Da allora gli alieni sono tornati sulla terra, il tonfo però è stato fin troppo duro per gente che ha vinto tutto e lo ha fatto in maniera convincente. Non si può vincere sempre, il rispetto però è dovuto.
Andres Iniesta è tra i grandi protagonisti della golden age spagnola, campione come pochi, in suo soccorso arriva Guus Hiddink. Davvero ingenerosi i fischi che il pubblico di fede oranje gli ha dedicato, memore del successo mundial di cinque anni fa. Il ct olandese ha incontrato ancora una volta la Roja da avversario, ancora una vittoria (clicca QUI per la cronaca), ma sentire i fischi a un campione di quel tipo proprio non gli va giù.
“In un primo momento non avevo notato – dichiara Hiddink – ma improvvisamente ho sentito che stavano fischiando Iniesta e mi hanno infastidito. Quelli che hanno fischiato sono degli imbecilli perché hanno fischiato una grande persona, un grande atleta e un grande calciatore, in questo ordine. Se c’è qualcuno che pensa che abbia rubato il Mondiale all’Olanda è meschino. La Spagna ci ha sconfitto con un gol di Iniesta, che ha fatto il suo lavoro, così come Van Persie e Robben in Brasile. Non sono d’accordo con questi fischi, non li comprendo e non li approvo”. Parole che riconciliano con il calcio.