ISRAELE PALESTINA – Il rapporto tra Israele e Palestina è una realtà complessa, difficile da trattare in questo spazio, non ci sono dubbi però che sia uno dei nodi più delicati per equilibri dell’area mediorentale e del pianeta in genere. Economia, politica, religione, ma anche il calcio viene tirato in ballo. Lo sport più seguito al mondo è un mezzo per esprimersi, la Palestina ha avuto modo di prendere parte all’ultima Coppa d’Asia e il risultato sportivo è passato in secondo piano dinanzi alla gioia di rappresentare il proprio paese dopo tanti dolori. La situazione non accenna a rilassarsi, anzi, il calcio invece di unire le due realtà continua a dividere. La federazione palestinese ha subito e continua a subire pressioni, è difficile svolgere le attività sportive in queste condizioni, guai in vista potrebbero ora toccare anche alla controparte israeliana. Jibril Rajoub (in foto), presidente della Pfa, ha chiesto alla Fifa di sospendere Israele, sia come nazionale sia per quanto riguarda i club impegnati nelle competizioni Uefa: “Il calcio palestinese continua a soffrire per le limitazioni imposte dall’occupazione: la libertà di movimento dei nostri giocatori e dei rappresentanti dello sport palestinese, per questo”. Rajoub ha spinto gli atleti israeliani a “far sentire la propria voce con la Fifa”.
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