PAGELLE BARCELLONA-REAL MADRID. Clasico a due facce, il Real Madrid non sfrutta la superiorità durata per quasi un’ora e finisce per capitolare al cospetto di un Barça lanciatissimo verso il titolo. Ancelotti (voto 5, tarda troppo nei cambi, condizione fisica pessima in un momento decisivo della stagione) ha davanti due settimane di fuoco, le prospettive per il suo Madrid quest’anno non sono rosee. Si gode il momento Luis Enrique (6, ringrazi il colpo di genio di Suarez, il Barça fino a quel momento non meritava nemmeno il pari), uno che appena due mesi fa era messo in discussione un po’ da tutti e ora vede il primo titolo della carriera da allenatore.
Non ha di certo contribuito alla vittoria Neymar (5): il brasiliano, oltre a qualche atteggiamento provocatorio che sembrava aver cancellato dal suo repertorio negli ultimi tempi, sbaglia di tutto sul 2-1 e fa infuriare i suoi compagni. In particolare Suarez (7): “el conejo” cominciò l’avventura con la maglia del Barça un girone fa, al Bernabeu, son seguiti mesi di difficoltà e polemiche. Stasera l’uruguaiano decide il clasico con un gol che rimarrà negli annali, una perla che lascia abbagliati i 98mila del Camp Nou (voto 5, piuttosto silenziosi nei momenti di maggior difficoltà dei padroni di casa).
Bravo e fortunato, Suarez: perché in occasione del gol vittoria, riesce a stoppare alla perfezione il lancio di Dani Alves (6) e approfitta dell’indecisione di Ramos (5) e Casillas (5.5). E’ il difensore a tenere in gioco il centravanti avversario, errore che fa il paio con la mancata marcatura su Mathieu (7, un quarto d’ora in cui mette insieme un gol e un paio di salvataggi sullo stile Cannavaro in Germania 2006). Il portiere della nazionale al solito dà l’impressione di poter essere battuto senza particolari sforzi: il diagonale di Suarez è in controtempo e angolato, ma Iker ha la reattività di un bradipo.
Carvajal (4.5) è al solito nervoso: stavolta aggiunge una prestazione semi-disastrosa in difesa (rischia più volte il rosso) e poca efficacia in attacco. Torni coi piedi per terra e ritroverà anche gli eccellenti livelli di inizio stagione. Difesa completata da Pepe (6), sostituito da Varane (5.5) per evitare il doppio giallo, e Marcelo (6.5): il brasiliano è tra i più positivi dell’incontro, una costante spina nel fianco e sempre capace di saltare l’uomo. Con Jordi Alba (5) completamente fuori dal match, i blaugrana si sono così affidati alla verve dei tre di centrocampo per ribaltare di continuo l’azione e, alla lunga, demolire la già precaria condizione fisica del Real Madrid.
Il peggiore è stato Rakitic (5), ma la prestazione del croato è stata ampiamente ricompensata dal solito spirito battagliero di Mascherano (6.5) e un ritrovato Iniesta (7), l’unico a galleggiare anche durante il primo tempo semi-disastroso dei suoi compagni. L’ingresso in campo di Xavi (6.5), poi, ha donato ancora più sicurezza nel palleggio e fatto trascorrere più velocemente il cronometro per i tifosi catalani. Bene anche Piqué (6.5), abile nel tappare diverse falle che hanno rischiato di affondare la barca nei primi 45 minuti.
La chiave della partita, comunque, è stata la prestazione di Luka Modric (6.5). Il croato ha incantato ed è stato il vero protagonista della partita fino a quando è stato supportato dalla condizione fisica, ovviamente non al massimo. Illuminante l’ex Tottenham, solo attraverso il suo completo recupero passano le speranze di Ancelotti di vivere un finale di stagione vincente. A Kroos (5.5) non è bastato il riposo della scorsa settimana, il tedesco è in costante parabola discendente. Isco (6), comincia alla grande ma si spegne alla distanza, Ancelotti lo cambia per far spazio a Jesé (sv) che non ha il tempo per dimostrare al suo tecnico di meritare molto più spazio delle briciole che ad oggi gli vengono concesse.
Detto di Bravo (7.5) miracoloso in almeno due occasioni (siluro di Ronaldo e conclusione deviata di Bale), è tempo di analizzare la BBC. Bale (4.5) è il vero problema di questo Madrid: apatico, lontano da una condizione fisica accettabile, pasticcione e anche sfortunato quando gli viene annullato (giustamente) il gol dell’1-2. Florentino, in settimana, esortava Ancelotti: cambia chi vuoi, gioca come vuoi, ma esci da questa situazione. Il riferimento era probabilmente a Gareth. Benzema (7) ha disputato un primo tempo su livelli divini: assist di tacco per il gol di Ronaldo, ma è solo la punta dell’iceberg di una prestazione da vero centravanti. Sarà anche il cocco del presidente, ma quando Karim gioca al 100% è irrefrenabile.
Ronaldo (6) ha “calmato” nuovamente il Camp Nou, ma torna a casa a mani vuote. Tre mesi un po’ così non cancellano di certo quanto fatto fino a dicembre, CR7 però a volte appare anche “stanco” dal punto di vista psicologico, quasi a non poter più sopportare da solo gli isterismi dell’ambiente della capitale. In ogni caso è stata di certo una prestazione sufficiente del Pallone d’Oro che, almeno fino al 65′ stava vincendo anche il duello con Messi (6). Sfida nella sfida che poi è terminata in parità, grazie all’ultima mezz’ora dell’argentino: poco incisivo in zona gol (si ricorda solo un tiro a giro di poco fuori) ma comunque utilissimo e con smalto ritrovato e già mostrato contro Eibar e Manchester City. E’ finito 2-1 un Clasico che si merita un 6.5 in pagella: ci ha abituato a match molto più entusiasmanti ma anche questa sera la partita a livello di club più attesa nel mondo non ha tradito le attese.