È una di quelle partite che valgono una stagione intera e visto il bilancio dell’Inter fin qui disastroso, l’Europa League diventa fondamentale per tenere vivo un progetto che non è mai decollato del tutto. Prima il cambio in panchina con l’esonero di Mazzarri, poi l’uscita prematura dalla coppa Italia e infine i risultati negativi in campionato che hanno allontanato la zona Champions e dove anche per un piazzamento in Europa League ci sarà da sudare. Certo, con Mancini l’Inter è tornata a giocare a calcio, la sensazione che si ha è quella di una squadra sempre propositiva e mai arrendevole. Eppure si continua a fare tanta fatica. Dietro si balla troppo, la difesa è forse il difetto più grande di questa squadra che dal centrocampo in su non ha niente da invidiare a nessuno. Stasera a Milano arriva il Wolfsburg e non prendere gol sarà il requisito minimo per provare a ribaltare il 3 a 1 dell’andata. E finire una partita senza subire reti per questa squadra è davvero difficile, soprattutto se si considera il potenziale offensivo dei tedeschi e l’eccellente stato di forma di De Bruyne.
Come se non bastasse, il tecnico interista dovrà fare i conti con l’assenza di Shaqiri uscito malconcio domenica nella partita contro il Cesena. Non ci voleva, è vero, ma questo dovrebbe quanto meno caricare di responsabilità giocatori come Kovacic ed Hernanes. Specialmente il giovane croato, criticato ultimamente per la poca cattiveria agonistica, dovrà caricarsi la squadra sulle spalle e dimostrare a tutti quanto vale, perché il talento di sicuro non gli manca, il carattere forse un po’ si. In porta, Mancini affiderà la sua Inter ancora nelle mani di Carrizo, scelta coraggiosa viste le critiche piovute addosso al portiere argentino, reo di essere il maggior colpevole della debacle di Wolfsburg.
Non ci sono scuse. Bisogna giocare da Inter se si vuole passare il turno, in conferenza stampa il tecnico interista ha dichiarato di “stracrederci” e a riguardo è intervenuto anche l’ex capitano nerazzurro Javier Zanetti, che ha voluto dare un consiglio ai suoi vecchi compagni di squadra, da giocatore che di battaglie di questo tipo ne ha giocate e vinte tante: “Per fare la grande rimonta bisogna innanzitutto crederci, poi essere concentrati, aggressivi e giocare ogni pallone facendo capire agli avversari chi sei e dove vuoi arrivare”. Per questo servirà anche, e soprattutto, la spinta del tifo nerazzurro che non deve abbandonare la squadra in un momento così delicato.
Stasera a San Siro sono previsti almeno in 40mila e siamo sicuri che tutti inciteranno la squadra dal primo al novantesimo minuto; poi si può anche perdere e venire eliminati ma bisogna uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto, anzi di più.