LEAGUE CUP – Tutto come previsto: il Celtic batte il Dundee e fa sua, per la quindicesima volta, la Coppa di Lega scozzese. Il secondo dei quattro round fra Celts e Terrors, quindi, è appannaggio dei biancoverdi, che probabilmente faranno loro anche la semifinale di ritorno di Scottish Cup (1-1 all’andata) e la sfida – il 18 marzo – in Scottish Premier League. Quattro incroci, oltretutto, in scena nello spazio di soli tredici giorni, che non fanno altro che aumentare l’accesa rivalità fra i due team, già antagonisti, sei anni fa, in una semifinali di Scottish League Cup risolta ai rigori in favore del Celtic all’epoca guidato da Strachan. Una vittoria meritata, quella colta dagli uomini di Ronny Deila, bravi nel tenere in mano il match per la quasi totalità dei novanta minuti e nel contenere abbastanza agevolmente il Dundee, tenace ma decisamente poco pericoloso negli ultimi sedici metri.
L’andazzo del match è chiaro sin dai primi minuti. Gli uomini in biancoverde, infatti, sfiorano il goal dopo solo due minuti con Van Dijk, che stacca imperiosamente di testa ma si vede respinto il tiro sulla linea della porta da Morris. Il difensore ospite, però, non è altrettanto bravo pochi minuti più tardi, quando calibra male un retropassaggio verso il proprio portiere e si rende protagonista, suo malgrado, di un assist per Griffiths, che calcia sull’esterno fallendo una nitidissima occasione da goal. La reazione del Dundee si concretizza con due interessanti palle filtranti indirizzate verso l’area di rigore, neutralizzate in presa bassa da un attento Gordon. E’ questo, forse il momento migliore dei Terrors, apparentemente in grado di controllare le iniziative dei più blasonati avversari, che si affidano – come al ventesimo con Van Dijk – prevalentemente a conclusioni dalla media distanza.
A metà del primo tempo, l’episodio che cambia il volto del match: Dillon si dirige negli spogliatoi per farsi curare dallo staff medico, ma McManara non vuole rinunciare al proprio capitano e non effettua alcuna sostituzione; i Mandarini restano momentaneamente in dieci. Il terzino rientra in campo dopo quattro minuti, ma la situazione, purtroppo per lui, è cambiata. Il Celtic, infatti, poco prima è passato in vantaggio grazie a Commons, che ribatte in rete dopo essersi visto respingere il tiro da un intervento miracoloso di Cierzniak. L’autore del goal è scatenato e, pochi secondi dopo, va vicinissimo al bis con un tiro dal limite dell’area deviato in corner dal portiere ospite. Il Dundee sembra allo sbando. Ma nel finale, reclama la concessione di un penalty per un presunto intervento falloso di Brown ai danni di Dow; il direttore di gara non ravvede gli estremi per decretare il calcio di rigore.
L’avvio di ripresa si rivela assai vivace, grazie anche ad un Dundee finalmente maggiormente votato al gioco d’attacco. Dopo dieci minuti, però, le cose si complicano maledettamente per la squadra arancione-nera: Dillon si rende protagonista di un intervento durissimo ai danni di Izaguirre e viene giustamente espulso da Madden. L’inferiorità numerica frena, giocoforza, la spinta offensiva dello United, anche se il Celtic, forse pago del vantaggio acquisito, sembra non approfittarne. Ci vogliono altri dieci giri di lancette, infatti, per registrare un’occasione da goal biancoverde: sinistro velenoso di Izaguirre, vola Cierzniak e respinge in bello stile la conclusione del terzino Celts. Gli uomini di Deila si scuotono. Passano solo sessanta secondi ed è Johansen, ben imbeccato dalla destra da Brown, a sfiorare il goal.
Fioccano le occasioni, non concretizzate, per un non nulla, da Van Dijk e Stokes. Il raddoppio, chiaramente, è solo una questione di minuti. E a seicento secondi dal fischio finale, il Celtic mette in ghiaccio match e coppa: Guidetti – al termine di una prolungata azione biancoverde – serve una palla a rimorchio per Forrest, che batte Cierzniak e fa esplodere di gioia Ronny Deila, ormai sicuro di poter festeggiare il primo trofeo da manager del Celtic. Nelle battute finali, gli attuali Campioni di Scozia premono alla ricerca del terzo goal ed ottengono un calcio di rigore: dal dischetto si presenta Forrest, che calcia in malo modo e si vede respinto il tiro dall’estremo difensore avversario. Al triplice fischio, esplode la gioia dei supporter’s dei Celtic. In terra scozzese, non c’è trippa per gatti: la League Cup, dopo sei lunghi anni, torna a tingersi di biancoverde.