In questi anni è diventata una cosa rara valorizzare il proprio settore giovanile. In Italia,invece di puntare sulla valorizzazione dei ragazzi, vengono prese seconde scelte o calciatori che non hanno più il blasone di una volta solamente per questioni di immagine e di marketing. A risentirne è la nazionale azzurra di Antonio Conte che, in diverse occasioni, ha espresso tutta la sua voglia di far rialzare l’Italia sul fronte calcistico. Le idee ci sono e sono molto chiare: parliamo di stage, amichevoli per testare le qualità fisiche e tecniche dei calciatori. Il problema, però, è legato ai club che non accettano una collaborazione con la nazionale. In Italia, purtroppo, viviamo ancora di glorie del passato e, continuando di questo passo purtroppo, non riusciremo mai a diventare una nazione modello per gli altri paesi. In diversi stati d’Europa, però, la parola valorizzazione non è mai passata di moda, anzi i club hanno costruito la propria squadra con le proprie risorse. Parliamo di Paesi come la Germania, l’Olanda, il Belgio, la Croazia, l’Argentina, la Polonia e, in maniere un po particolare, la Danimarca. Tutte realtà che hanno deciso di installare un modello basato esclusivamente sui ragazzi del settore giovanile.
La Germania è ormai da diversi anni la regina dei vivai. Basta pensare che, dopo la disfatta del 2006, mezza squadra venne demolita e venne fatta esordire quasi tutta l’U21. I vari Neuer, Muller, Gotze, Kross, Hummels, Bender, Ozil, Reus erano volti e nomi sconosciuti ma che ora sono saliti addirittura sul tetto del mondo. L’Olanda, per storia, è la patria dei ragazzi. Ajax e Psv sono le squadre che hanno lanciato più ragazzi dai settori giovanili (dai vari Eriksen, Vertonghen, Klaassen, Van Der Wiel a Depay, Zoet, Narsingh, Wijnaldum) senza, però, dimenticare il Feyenoord che ha lanciato De Vrij (eletto miglior difensore dello scorso mondiale) e i futuri centrocampisti della nazionale di Hiddink, Clasie e Vilhena.
Anche il Belgio, negli ultimi anni, è riuscito a sfornare talenti eccezionali (come Courtois, Hazard, Lukaku, Praet, Witsel, Kompany, Mignolet) trasformando la nazionale belga da una compagine mediocre a una delle migliori al mondo.
Croazia, Argentina e Polonia stanno pian piano alzando il loro livello di giovani. La Croazia gode di Kovacic, Kramaric, Brozovic, Halilovic, Vrsaljko. L’Argentina del Tata Martino è, ovviamente, chiusa da tante stelle ma i vari Dybala, Vietto, Paredes e Iturbe avranno il modo e il tempo per dimostrare il loro valore. La Polonia, invece, è una delle ultime ad aver dato vita ad altri ragazzi talentuosi: Lewandowski qualche anno fa, Szczęsny, Błaszczykowski, Pisczek, e aspettando le esplosioni definitive di Milik e Wolski.
Discorso diverso per la Danimarca perché, molto probabilmente, senza l’aiuto dell’Ajax la nazionale di Olsen non sarebbe così talentuosa. Grazie all’involontario aiuto degli olandesi, la Danimarca ha in squadra calciatori di ottimo livello: Boilesen, Fischer, Andersen, Eriksen, Schone sono quelli che l’Ajax ha “offerto” alla Danimarca. Questo non significa che nel campioanto danese non esistono giovani interessanti e settori giovanili adeguati, anzi. L’Ajax scova talenti da tutto il mondo e se ha cresciuto ben cinque calciatori di cui quattro sono titolari in nazionale un motivo ci sarà, anche perché la storia calcistica danese è interessante. Sperando che anche l’Italia prenda questa via, godiamoci questi ragazzi che è un piacere vederli giocare!