Bayern-Shakhtar 7-0 – Rullo compressore bavarese: la banda di Pep vola ai quarti

Bayern-Shakhtar 7-0

BAYERN-SHAKHTAR  7-0 – Tutto semplice. Anche troppo. Il Bayern stacca il biglietto per i quarti di finale, traguardo colto per la sesta volta negli ultimi sette anni, dando una severa lezione allo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu, sceso a Monaco di Baviera speranzoso di poter resistere a lungo allo strapotere locale e costretto, invece, ad alzare bandiera bianca dopo solo tre minuti: filtrante col contagiri di Ribery per Gotze, che conquista un calcio di rigore a causa del fallo commesso ai suoi danni da Kucher, espulso, quest’ultimo, per l’azione non regolamentare compiuta ai danni del tedesco. Dal dischetto si presenta Müller, che spiazza Pyatov e porta in vantaggio i bavaresi. La qualificazione, di fatto, viene decisa qui, dopo solo seicento secondi. Tanto che Lucescu, non prima di aver rischiato di subire il goal del raddoppio per mano di Lewandowski, decide di togliere un trequartista, Taison, per inserire un difensore, Krivstov.

Un segnale di resa incondizionato dopo solo dieci minuti, che si rivelerà, purtroppo per Mircea, decisamente nefasto. L’andazzo della partita non cambia, il Bayern è in pieno controllo e va vicino a più riprese al raddoppio. Curioso lo schema tattico predisposto da Guardiola, una sorta di 4-3-1-2 (anche se è sempre molto difficile attribuire un modulo alla squadra di Pep) che prevede l’impiego da mezzali di Robben e Ribery, Schweinsteiger leggermente più arretrato nel ruolo di play e Gotze libero di muoversi sulla trequarti. Non ci sono solo sorrisi per i padroni di casa, costretti a rinunciare a Robben dopo solo venti minuti; al posto dell’olandese, vittima di uno stiramento muscolare, entra Rode, che va ad occupare la medesima posizione del compagno di squadra. In campo c’è sempre solo l’FCB, vicino al goal con Lewa (palo) e Ribery. Ma a dieci minuti dall’intervallo arriva il sospirato, e meritato, raddoppio con Boateng, che insacca a porta sguarnita dopo la respinta di Pyatov sul tiro di Lewandowski.

Nel secondo tempo, lo Shakthar viene letteralmente preso a pallate dai Campioni di Germania. Quattro giri di lancette e Ribery cala il tris con una bella conclusione ad incrociare sul secondo palo. Altri centoventi secondi ed è il turno di Müller, autore di un goal apparentemente semplice dopo la respinta di Pyatov sul tiro-cross di Ribery. Gli ucraini, dopo solo sei minuti dalla ripresa delle ostilità, sono sotto di quattro goal. La squadra di Lucescu crea la prima e unica occasione dell’incontro al decimo, ma Badstuber – con un intervento deciso e pulito – nega la gioia del goal a Luiz Adriano, che manca l’appuntamento con il decimo centro in questa edizione di Champions League. Le gioie bavaresi continuano ad essere accompagnate a dolori: dopo Robben, Guardiola è costretto a togliere dal campo Ribery, infortunatosi in uno scontro di gioco con Fred; al posto del francese entra Bernat.

La squadra bavarese, nonostante il risultato ampiamente acquisito, continua a premere. E per Pyatov, estremo difensore ospite, la serata da incubo continua. A rendergliela amara ci pensa Badstuber, che lo sorprende con un colpo di testa possente – ma non troppo angolato – che vale il 5-0 locale. Da amara a tragica, il passo è breve: ad un quarto d’ora dal termine, Lewa fa cappotto, mentre a centottanta secondi dal triplice fischio è Mario Gotze, ovvero colui che si era guadagnato il rigore in apertura, a siglare il goal del definitivo 7-0. Camaleontico, famelico, cinico e determinato: il Bayern Monaco c’è e vuole riguadagnarsi quello scettro che, solo due anni fa, aveva conquistato al termine della battaglia tutta tedesca nel tempio di Wembley. Le altre big europee sono avvisate: se vogliono conquistare la coppa dalle grandi orecchie, devono passare sul cadavere della squadra di Pep. Impresa, c’è da scommetterci, tutt’altro che semplice.

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