REAL MADRID-SCHALKE 04 3-4. Il momento più difficile della gestione Ancelotti a Madrid ha quasi partorito un’eliminazione che sarebbe stata storica, proprio come la “decima”, nella storia del club più glorioso del pianeta. Lo Schalke 04, dopo aver perso 2-0 in casa, ha sfiorato la clamorosa rimonta al Bernabeu, finendo per vincere 4-3 dopo una partita che definire “pazza” sarebbe riduttivo. Lo stadio della capitale ha cominciato a fischiare dopo nemmeno 10 minuti, quando si era ancora sullo 0-0 e, nella peggiore delle ipotesi, si prospettava una serata noiosa; i fischi sono diventati assordanti già all’intervallo, da far tappare le orecchie al fischio finale. Da anni non si vedeva un Madrid così brutto, vulnerabile, senza gamba né gioco, presuntuoso e impaurito allo stesso tempo: siamo al 10 marzo, difficilmente Ancelotti riuscirà a mettere in sesto la baracca, che ha già perso il primato in campionato, come successe lo scorso anno, ma ad inizio stagione.
La partita è stato un incredibile susseguirsi di occasioni e di gol, la qualificazione è stata in bilico anche quando lo Schalke ne avrebbe dovuti fare 3, dopo il 3-2 di Benzema a inizio ripresa. Difficile individuare anche da dove cominciare, perché sin dai primissimi minuti si è capito che i campioni d’Europa avrebbero visto i sorci verdi: nessuno si può permettere di camminare in un ottavo di Champions, qualunque sia il suo nome. Varane e Khedira, i “segnalati”: la partita del francese è stata segnata da un clamoroso retropassaggio sbagliato sullo 0-0, il tedesco è apparso quasi strafottente, svogliato, a tratti provocatorio. Ha giocato da fermo, quasi per ripicca verso il suo tecnico che lo ha tenuto in naftalina per larga parte durante la stagione. Bale, poi, quasi comincia a far tenerezza.
Lo 0-1 siglato da Fuchs, dopo il bel velo di Huntelaar, ha aperto il tabellino al 20′, quando il Real Madrid ancora non aveva tirato in porta. Al 25′ il maestoso colpo di testa di Ronaldo (che manda a quel paese un po’ tutti, nemmeno troppo velatamente, nell’esultanza) riporta in parità il punteggio. Fa ancora peggio l’undici di Ancelotti che vive 20 minuti da incubo: Casillas è bombardato, clamorosa una traversa di Huntelaar autore di una spettacolare conclusione dal limite. Poco male, l’olandese – ex della partita e di gran lunga migliore in campo – raccoglie una corta respinta di quello che una volta chiamavano “San Iker” e insacca. Sull’1-2, lo Schalke è a un gol dalla qualificazione: il Bernabeu vivrà momenti ancora più drammatici nel finale. Pochi secondi prima dell’intervallo l’uscita abbozzata del giovane e inesperto Wellenreuther spalanca la porta ancora a Ronaldo, che di testa insacca su cross di Coentrao, altro bersaglio del pubblico di casa.
Al 51′ è Benzema a siglare il 3-2, dopo un centinaio di finte in piena area ospite che fanno fuori anche il portierino tedesco. Finita? Macchè. Il nuovo entrato Sané (Choupo Moting infortunato) indovina il tiro a giro sul quale Casillas nemmeno abbozza l’intervento. Il 3-3 rimette in gioco i tedeschi, ma il Madrid riesce finalmente a controllare i ritmi, finendo anche per rischiare pochissimo nei venti minuti che seguono. Entra anche Modric, dopo 3 mesi e mezzo in infermeria, la qualificazione sembra archiviata. All’85’, però, arriva il 3-4 firmato Huntelaar che brucia Pepe e batte Casillas con una conclusione dal limite secca e precisa. Gli otto minuti e mezzo (compreso il recupero) che seguono sono allucinanti: lo Schalke va al tiro, e pericolosamente, due volte (bravo Iker) il Real Madrid si aggrappa a qualche perdita di tempo da mestierante di Pepe. Il viso di Ancelotti diventa di colpo bianco, Di Matteo è una molla in panchina. Ma il miracolo non avviene, passa il Madrid. L’avversaria che tutti ora vorrebbero pescare nei quarti.
REAL MADRID-SCHALKE 04 3-4 (tot.5-4): Fuchs, Ronaldo (R), Huntelaar, Ronaldo (R), Benzema (R), Sané, Huntelaar