BARCELLONA-RAYO 6-1 – Mezzogiorno di fuoco in Spagna. Il k.o. del Real al San Mames, infatti, concede al Barcellona una straordinaria opportunità per agguantare la vetta della classifica a sole due settimane dal Clasico, match con ogni probabilità decisivo per le sorti della Liga (Atletico Madrid e Valencia permettendo). L’avversario di giornata, d’altronde, ben si presta al compimento dell’impresa: nei dieci precedenti al Camp Nou, infatti, il Rayo Vallecano è tornato a casa coi tre punti solo quindici anni fa, impresa sulla carta difficilmente ipotizzabile nella giornata odierna. Luis Enrique deve fare a meno dello squalificato Neymar, schiera dal primo minuto Pedro a completamento del tridente formato da Suarez e Messi, mentre a centrocampo opta per Mascherano centrale con Xavi e Iniesta mezzali. Paco Jemez schiera il suo Rayo con un 4-2-3-1 assolutamente non rinunciatario, pronto a giocarsela a viso aperto contro i più quotati avversari.
PRIMO TEMPO – La prima occasione del match la creano gli ospiti, Bravo, però, acciuffa in due tempi l’insidioso traversone di Leo Baptistao. Il Barça si scuote immediatamente, staziona stabilmente nella metà campo ospite e al sesto rompe il ghiaccio: Xavi serve nello spazio Suarez, che prende in contro tempo la maldisposta linea difensiva ospite e batte Alvarez con un bel esterno destro sul primo palo. La risposta del Rayo passa per i piedi di Kakuta, autore di un sinistro che sfiora la traversa. La partita è gradevole, giocata a buoni ritmi da entrambe le compagini e ricca di occasioni. Quattro minuti dopo aver timbrato il cartellino, Suarez è ancora protagonista di un ottimo spunto personale, concluso, però, con un impreciso assist in direzione di Pedro respinto dalla difesa avversaria. Altri due giri di lancette ed è ancora il Rayo a farsi pericoloso nella metà campo locale con Trashorras, autore di una potente conclusione respinta efficacemente da Bravo.
Non c’è un attimo di tregua. Al quarto d’ora, contatto in area di rigore ospite fra Ba e Suarez, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per concedere il penalty. Dopo quindici minuti ad alta intensità, il ritmo della partita cala leggermente. Trattasi solo di pausa fisiologica. Il Barça, infatti, sciupa al ventesimo una ghiotta chance con Pedro, mentre Bravo, quattro minuti dopo, compie un buon intervento sull’insidiosa conclusione di Insua. Il Rayo ci crede. Alla mezz’ora, la squadra di Vallecas si rende pericolosa con il solito Trashorras, che sfiora l’incrocio dei pali su calcio di punizione. Questa, però, è l’ultima occasione creata dagli ospiti nel primo tempo. Nell’ultimo quarto d’ora sale in cattedra la maggior qualità tecnica dei catalani, che sfiorano il raddoppio con Messi e controllano agevolmente il match fino al fischio finale del primo tempo.
SECONDO TEMPO – L’avvio del secondo tempo è la fotocopia del primo. Dopo solo quattro minuti, infatti, la squadra di Luis Enrique trova la via del goal con Piquè, che ribadisce in rete una precedente conclusione di Alba stampatasi sulla traversa. Il Rayo reagisce, si rende pericoloso dopo solo tre minuti con Baptistao, ma poi si scioglie come neve al sole. Al decimo, Tito trattiene Suarez in area di rigore, nessun dubbio per il direttore di gara: rigore per i catalani e giallo per il difensore ospite. Messi si prende la responsabilità di battere il rigore, Alvarez para ma viene gelato dal direttore di gara, che decreta la ripetizione; alcuni giocatori ospiti, infatti, si trovavano in area di rigore al momento dell’esecuzione del tiro. La Pulce, quindi, si ripresenta dagli undici metri. E stavolta, nonostante Alvarez intuisca la traiettoria, non sbaglia. Il terzo gol subito stordisce gli ospiti, mentalmente fuori dal rettangolo verde. Il poker locale è nell’aria e si concretizza dopo solo quattrocentoottanta secondi: Suarez giganteggia in area di rigore, conclude di sinistro ma si vede respinto il tiro da Alvarez, che nulla può, però, sul comodo tap-in di Messi.
Il fuoriclasse argentino non è ancora sazio. Al ventiduesimo sfiora il goal su calcio di punizione, mentre un minuto più tardi, a suggello di uno splendido spunto personale, realizza la rete del 5-0 e agguanta Cristiano Ronaldo al vertice della classifica marcatori del campionato spagnolo. Il povero Alvarez vede sbucare i campioni locali da ogni angolo del campo, ma è bravo in un paio di circostanze ad evitare la sesta rete. Il coraggio degli ospiti, scesi in campo per giocarsela a viso aperto contro i più quotati avversari in maglia blaugrana, viene premiato a dieci dal termine: Dani Alves stende in area Bueno, si becca un cartellino rosso diretto e concede il penalty alla squadra biancorossa; dell’esecuzione del rigore se ne incarica lo stesso Bueno, che batte Bravo e prosegue il momento d’oro personale. Nel finale, Alvarez si supera su Suarez, viene graziato, poi, da Messi, ma al novantesimo è costretto a recuperare il pallone in fondo al sacco per la sesta volta: Messi inventa calcio e serve uno splendido filtrante per Suarez, bravo a dribblare il portiere ospite e siglare la doppietta personale. Il Barcellona vola in vetta dopo sedici giornate, conferma i progressi mostrati nelle ultime settimane e partirà favorito nel Clasico del 22 marzo, decisivo per la conquista del titolo di Campione di Spagna.