ATHLETIC BILBAO-REAL MADRID 1-0 – Orgoglio basco contro potere capitalino, una sfida mai banale che, da sempre, è sinonimo di spettacolo e grande battaglia: Athletic-Real è, a tutti gli effetti, una grande classica del calcio spagnolo, capace di contrapporre due delle tre squadre mai retrocesse nell’inferno della Segunda Division. Le due squadre si presentano in campo con uno stato psico-fisico agli antipodi: il Real Madrid, dopo il pareggio interno contro il Villarreal, è reduce da una settimane di polemiche, tanto che il buon Carletto Ancelotti ha dovuto tirar fuori gli artigli nella conferenza stampa della vigilia; l’Athletic, invece, scende sul rettangolo verde con il morale alle stelle, complice la qualificazione alla finale della Copa del Rey, trofeo da sempre foriero di soddisfazioni per la compagine basca.
La squadra Campione d’Europa si schiera con il consueto 4-3-3, Kroos regista davanti alla difesa ai cui lati agiscono Illramendi (con compiti prevalentemente difensivi) e Isco (più votato al gioco offensivo), in attacco confermata l’ormai arcinoto BBC, con i tre tenori madridisti attesi al grande riscatto dopo alcune prove opache. I padroni di casa, invece, optano per un 4-2-3-1 che bada poco alla forma e molto alla sostanza, con i tre uomini alle spalle di Aduriz (unica punta dei baschi) pronti a dare una mano in fase di non possesso.
PRIMO TEMPO – La partita si gioca a ritmi assai intensi sin dalle prime battute, l’Athletic vuol vendere cara la pelle. La prima emozione, dopo due giri di lancette, la regalano i padroni di casa, la sassata di Aduriz si perde di poco a lato della porta difesa da Iker Casillas. I timori di Ancelotti, raccontati nella conferenza stampa pre-partita, si rivelano azzeccati: il Real soffre la pressione e il ritmo imposto dai locali. I primi segnali di vita del Real si concretizzano al tredicesimo, ma Etxeita contrasta efficacemente la conclusione di Benzema sostituendosi, di fatto, al proprio estremo difensore. E’ questa, di fatto, l’unica occasione creata dal Real nella prima parte del primo tempo, giocato particolarmente male dagli uomini Ancelotti, apparsi pasticcioni e privi di idee.
L’Athletic giustamente ci crede. E al ventiseiesimo, passa meritatamente in vantaggio: Mikel Rico crossa uno splendido pallone dal lato destro, Aduriz vola altissimo e, grazie ad uno splendido ed imperioso stacco di testa, insacca all’incrocio dei pali. Lehoiak in vantaggio: il San Mames è una bolgia. La reazione ospite è immediata, Bale, però, viene pescato in fuorigioco (molto dubbio) a tu per tu con Iraizoz, bravo, comunque, nel respingere la conclusione del gallese. La partita si fa sempre più dura e nervosa, ne fanno le spese Kroos, Aduriz,Etxeita e Illramendi ammoniti a causa di quattro brutti falli. Negli ultimi minuti non accade nulla di significativo: il Real imbastisce un assalto senza capo ne coda, che non porta alcun rischio alla porta difesa da Iraizoz.
SECONDO TEMPO – Il secondo tempo si rivela divertente sin dalla prime battute, complice un Madrid finalmente in palla e assai pericoloso. Al terzo, Balenziaga è miracoloso su Benzema ed evita guai peggiori alla propria retroguardia. Passano pochi secondi ed è Williams a creare il panico nella retroguardia Merengues, che contiene a fatica il guizzante esterno locale. La partita non ha un attimo di respiro e vive di continui ribaltamenti di fronte. Cristiano Ronaldo ci prova da fuori area ma il tiro non inquadra lo specchio della porta, mentre Aduriz, un minuto più tardi, impegna Casillas in un complicato intervento in due tempi.
Il Real Madrid aumenta la pressione nella metà campo basca, ma Iraizoz è bravo nel neutralizzare la conclusione di Isco e, centoventi secondi dopo, a compiere una prodezza in uscita bassa su Benzema, che fallisce una straordinaria palla-gol a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Il Bilbao soffre, Valverde corre ai ripari: fuori Munain, dentro Susaeta. Il cambio riesce a dare maggiore equilibrio ai locali, aiutati dalla freschezza e dalla estrema duttilità tattica del neo-entrato. A venti dal termine, Varene provoca un leggero brivido ai tifosi baschi, il suo colpo di testa, però, non inquadra lo specchio della porta.
Ancelotti sbilancia la squadra: dentro Jesè, fuori Illrramendi.Il cambio, però, non sortisce benefici immediati. E’ l‘Athletic, infatti, a sfiorare nuovamente il goal con l’onnipresente Aduriz, autore dell’ennesimo possente stacco di testa che termina fuori di un non nulla. Dopo un buon avvio di ripresa, il Real Madrid pare essersi nuovamente smarrito. Carletto si gioca le ultime due cartucce ed inserisce Lucas Silva e Hernandez (al posto di Kroos e Benzema) nel tentativo di strappare perlomeno un punticino.
Quando mancano solo trecento secondi al fischio finale, però, gli ospiti vanno vicinissimi al pareggio con Bale, che coglie il palo con una conclusione mancina dai quaranta metri. Il San Mames tira un bel sospiro di sollievo. E dopo un giallo molto generoso comminato a Marcelo, meritevole di un rosso per una manata rifilata ad un avversario, può esplodere in un urlo liberatorio: Bilbao, almeno per un giorno, è la capitale del calcio iberico!