Il Principato di Monaco, uno dei luoghi più incantevoli per un weekend romantico. Non un’esperienza per tutti, ma ormai da quelle parti la parola d’ordine è diventata “denaro”: esatto, proprio il denaro con la quale il ricco imprenditore russo Dmitrij Rybolovlev ha acquistato il Monaco e, successivamente, investito molti soldi per rendere la rosa una delle migliori in Europa e, perché no, cercare di tornare protagonista in Champions League che sfumò solamente in finale nel 2003-2004 ad opera del Porto di Mourinho.
La campagna acquisti del magnate russo inizia a gettare le basi del progetto nominando, come prima cosa, l’allenatore italiano Claudio Ranieri a cui viene affidato il compito di riportare la compagine biancorossa in Ligue 1, dopo la sofferta salvezza della stagione precedente. L’obiettivo riesce grazie al primo posto conquistato nel campionate di Ligue 2 2012-2013. Nel mercato estivo il Monaco si rinforza con i due gioielli del Porto, James Rodríguez e João Moutinho, pagandoli 70 milioni di euro, Eric Abidal (ex Barcellona) e Ricardo Carvalho (ex Real Madrid) a parametro zero e Radamel Falcao dall’Atletico Madrid, pagando una cifra intorno ai 60 milioni di euro. Questo è il più costoso trasferimento della storia del campionato francese.
Il club acquista, inoltre, un altro attaccante: il giovane Anthony Martial, proveniente dal Lione, pagato 5 milioni di euro, molto per un diciassettenne. Poi arrivano nel principatino anche Nicolas Isimat Mirin (ex Valenciennes), Gaetano Monacchello (svincolato), Jérémy Toulalan (ex Malaga), Geoffrey Kondogbia (ex Siviglia) e, in prestito, il portiere Sergio Romero (dalla Sampdoria). A gennaio del 2014 si rinforza con l’arrivo di Dimităr Berbatov, in prestito con diritto di riscatto dal Fulham e Lacina Traoré (ex Anži).
Sorgono, però, i primi problemi in casa Monaco: causa i problemi personali nati dal divorzio fra Dmitrij Rybolovlev e la sua ex moglie Elena Rybolovlev, gran parte dell’organico verrà epurato nella stagione successiva portando nelle casse francesi cifre consistenti di denaro. La prima stagione in Ligue 1 sotto presidenza di Dmitry Rybolovlev si conclude con un 2º posto (80 punti), dietro al PSG (89 punti). In Coupe de France viene eliminato nelle semifinali e in Coupe de la Ligue, con amarezza, non supera il 3º turno.
Quest’anno la squadra è guidata dal portoghese ex Sporting Lisbona, Leonardo Jardim. La stagione non inizia nel migliore dei modi e la piazza inizia a dubitare nel lavoro svolto dalla società ma, in pochi mesi, Jardim riesce a dare una vera e propria identità di gioco che trascina il Monaco prima a superare la fase a gironi della Champions League e, ultimamente, a sconfiggere per 3-1 l’Arsenal all’Emirates Stadium. In campionato la storia è un po’ diversa per via dei punti persi ad inizio stagione; la squadra è quarta in classifica e il primo posto dista addirittura dieci punti con il terzo posto (che vorrebbe dire preliminari di Champions) a sei punti.
La stagione entra nella fase calda e Jardim si prepara all’affondo finale. Sulla carta è ancora tutto in gioco, e il Monaco non ha nulla da perdere.