Tre giorni dopo la dignitosa uscita di scena in Europa League per mano dell’Inter, il Celtic stravince – almeno nel punteggio – lo scontro al vertice di Scottish Premiership contro l’Aberdeen e mette una seria ipoteca sul 46esimo titolo scozzese, il quarto consecutivo. A 11 giornate dalla fine i ragazzi di Delia vantano sei punti di vantaggio proprio sui Dons – che cadono dopo una striscia di 13 risultati utili consecutivi – peraltro con una partita in meno (mercoledì il recupero al Celtic Park contro il St. Johnstone).
Insomma, anche il treble è un pizzico più vicino (tra due domeniche la finale di Coppa di Lega contro il Dundee United, stesso avversario nei quarti di Scottish Cup, l’8 marzo). Contro l’Aberdeen hanno deciso le reti di Denayer e quelle di Griffiths (rigore), Mackay-Steven e Johansen nella ripresa, ma non è stato facile. La fatica di San Siro, con più di un tempo in inferiorità numerica, si è fatta sentire soprattutto nel primo tempo.
Grande Aberdeen ad inizio partita: McLean chiama Gordon al grande intervento, poi il colpo di testa di Considine mette i brividi al Celtic Park. I dons sembrano poter sfruttare il momento positivo ma perdono pian piano l’inerzia del gioco. Il tentativo di Griffiths (bravo Scott Brown nella respinta) è il primo squillo degli hoops che passano al 37′ con Denayer: il 19enne centrale belga, al quarto gol in campionato, è protagonista di un gran gol di testa su azione d’angolo, battuto alla perfezione da Stuart Armstrong (entrato nei primi minuti al posto dell’infortunato Commons).
Il gol rompe la magia, l’Aberdeen si ritrova confuso e senza capacità di reazione. Considine e Ryan Jack fanno facille sulla sinistra, ma la linea difensiva altissima voluta da McInness è un invito a nozze per il Celtic che comincia a collezionare occasioni in contropiede. A Griffiths viene annullato un gol ad inizio ripresa, il centravanti riesce comunque a timbrare il cartellino poco dopo (al 63′) calciando alla perfezione il rigore conquistato da Johansen, atterrato da un pasticcione Reynolds.
Il norvegese cresce minuto dopo minuto, così come gli hoops ormai padroni della partita. Mackay-Steven, con un precisissimo sinistro rasoterra dalla distanza, batte Brown per la terza volta, poi è proprio Johansen – all’80’ – a sfruttare l’assist di Matthews e insaccare di piatto il 4-0. Risultato forse esagerato nelle dimensioni, ma giusto: in attesa dei Rangers, il Celtic ne approfitta per mettere in cascina un altro titolo. A meno di cataclismi.