L’Union Berlin ha nel suo nome la sua nobiltà: un gruppo, una famiglia, un unione appunto. Nel quartiere di Köpenick rappresenta un’istituzione, un modello di aggregazione che va oltre lo sport. Ed è proprio attraverso il calcio che la società ha promosso, ieri pomeriggio, una festa culturale con l’obiettivo di avvicinare ulteriormente tedeschi e rifugiati. La frazione di Allende ospita da qualche tempo un villaggio formato da diversi container dove vivono stabilmente i rifugiati. Il quartiere sin da subito ha mostrato sensibilità e partecipazione nell’alimentare quella cultura dell’accoglienza particolarmente sentita a Köpenick. E ieri, allo stadio An der Alten Försterei circa 200 immigrati si sono incontrati con 300 residenti e tifosi dell’Union Berlin per passare, tutti assieme grandi e bambini, un pomeriggio colorato di rosso e di bianco.
All’iniziativa ”Anstoß zur Begegnung” (calcio d’inizio per l’incontro) hanno aderito anche associazioni umanitarie e gruppi di volontariato che hanno dato il loro supporto per la realizzazione di un menù internazionale, lezioni di artigianato, spazi dedicati alla musica e l’immancabile tour dello stadio con tanto di “corso intensivo” per imparare i cori più noti. “Il nostro obiettivo era quello di avviare un dialogo tra i nuovi vicini e i Köpenicker”, ha detto il presidente dell’Eisern, Dirk Zingler. “Noi come società siamo attenti ai valori umani e volevamo utilizzare quest’occasione come impulso per lo scambio culturale. Siamo molto felici e orgogliosi di tutta questa gente”, ha sottolineato il numero uno della società. Molti ragazzi sono rimasti colpiti dall’atmosfera, vorrebbero migliorare il tedesco e allora, quale soluzione migliore se non quella di imparare i cori dell’Union?