BAYER LEVERKUSEN-ATLETICO MADRID. In una BayArena tutta esaurita, circa 30 mila spettatori sono pronti a supportare la squadra di casa per sospingerla ai quarti di finale. I pronostici sono tutti per gli spagnoli che ormai da mesi si dimostrano costantemente solidi, aggressivi e con buone individualità. Roger Schmidt è un allenatore emergente, scelto dal Bayer Leverkusen per la qualità del suo gioco offensivo ed è pronto a fare lo sgarbo al “cholo” Simeone. L’Atlético Madrid ha ancora nella testa la disfatta procurata ai cugini del Real il 7 febbraio. Da quel momento però qualcosa si è inceppato: -7 punti dalla vetta della Liga; ecco perché si punta forte sulla Champions; si brama l’ebbrezza di arrivare un’altra vota sino in fondo.
PRIMO TEMPO – L’inizio della partita è in sordina per entrambe le squadre. All’11’ è il cugino di Dzeko Emir Spahic a tentare una zampata in un batti e ribatti da calcio d’angolo. Il tentativo viene fermato miracolosamente sulla linea di porta. Al 26′ è ancora Emir Spahic a rendersi pericoloso: un bolide da fuori area coglie Moyà impreparato ma la palla impatta l’incrocio dei pali. Al 34′ è Josip Drmic a farsi strada a suon di dribbling ma l’Atlético si copre bene. Non è il solito Atlético, gli spagnoli sono lenti e senza mordente. Un paio di cross ben calibrati da Arda Turan finiscono nelle braccia del portiere tedesco. Si arriva così ai minuti di recupero, quando al 48′ Thiago si piega e calcia al volo un pallone rimbalzante da una mischia ma Bernd Leno si supera e sventa il possibile vantaggio spagnolo.
SECONDO TEMPO – Due timidi tentativi degli spagnoli con Griezmann e Arda Turan vengono facilmente sventati dai difensori tedeschi. Al 57′ gli equilibri della partita saltano in seguito ad un contropiede fulmineo di Karim Bellarabi. Questi finta il tiro e si libera di un difensore ma sembra aver perso l’attimo decisivo quando alle sue spalle arriva come un razzo Hakan Calhanoglu che viene servito con la suola all’indietro. Il 10 del Leverkusen si illumina con un sinistro-destro rapidissimo che gli permette di evitare il difensore prima di tirare una fiondata sotto la traversa. Incolpevole il portiere spagnolo Moyà.
Al 64′ entra Fernando Torres per Arda Turan, non al top visto che alla vigilia del match aveva avuto delle noie muscolari. Al 74′ gli arriva una buona occasione che non riesce a concretizzare: il suo rasoterra è facilmente neutralizzato. Al 75′, sul capovolgimento di fronte, Josip Drmic conduce un grande contropiede ma arriva stanco al momento del tiro e non crea grosse preoccupazioni dalle parti di Miguel Angel Moya. Al 76′, il portoghese Thiago ex Juve viene espulso per doppia ammonizione. Con la superiorità numerica il Leverkusen prende il pallino del gioco esibendosi in una fitta rete di passaggi che non fruttano niente di rilevante.
Il nervosismo finale è lo specchio della frustrazione dell’Atlético che non si aspettava di dover subire una squadra così solida.
Ha vinto il Leverkusen meritatamente; sotto ritmo l’Atlético che non ha avuta quell’intensità e quel pressing furioso che è il marchio di fabbrica del suo grande allenatore.
A fine partita Simeone ha così dichiarato: “E’ stata una partita equilibrata. Anche se abbiamo avuto un possesso palla inferiore, le occasioni da gioco sono state le stesse. Nel secondo tempo la loro intensità è cresciuta alla luce del fatto che noi giocavamo con un uomo in meno, ma la situazione non è cambiata granché. Credo che la partita sia andata bene visto è considerato il fatto che sarebbe potuta andare molto peggio. In una competizione come la Champions League, due sostituzioni ed un uomo in meno possono alterare seriamente gli equilibri. E invece noi abbiamo ancora vita, ecco perché sono contento”.