TOTTENHAM-FIORENTINA 1-1 – Viola in cerca di conferme. La squadra di Vincenzo Montella, reduce da un filotto di otto risultati consecutivi fra Serie A e Coppa Italia, cerca di dar lustro al proprio blasone sul palcoscenico europeo, lo stesso che in passato l’ha vista protagonista più volte. La sfida non è certamente delle più semplici. Il Tottenham di Pochettino, avversario odierno dei gigliati, attraversa un ottimo momento di forma e, nonostante la recente sconfitta contro il Liverpool, punta alla qualificazione in Champions, evento che non si verifica ormai da quattro anni.
I toscani scendono in campo con il 3-5-2: Joaquin e Pasqual sugli esterni, Pizarro regista basso ai cui lati agiscono Fernandez e Borja Valero, mentre in attacco Gomez, tenuto a riposo nel match di campionato contro il Sassuolo, fa coppia con l’egiziano Salah, decisamente positivo nelle prime apparizioni in maglia viola. Nessuna sorpresa, invece, per quanto concerne lo schema tattico degli Spurs: Pochettino, infatti, dispone la squadra col 4-2-3-1 ma inserisce diverse seconde linee di lusso, come Soldado in attacco, Paulinho in mediana al fianco di Bentaleb e Townsend esterno destro alto nel terzetto dei trequartisti.
PRIMO TEMPO – Partenza a razzo di entrambe le squadre, che pressano alto e imprimono al match un ritmo assai elevato sin dalle prime battute. La prima occasione, al sesto, la crea il Tottenham con Chadli, che fallisce una limpidissima palla-gol a tu per tu con Tătăruşanu, bravo a deviare in corner la sfera. Dal conseguente calcio d’angolo, però, gli Spurs rompono il ghiaccio: Paulinho crossa in mezzo all’area, Soldado – lasciato colpevolmente solo da un disattento Pasqual – insacca con una bella conclusione al volo. Il goal realizzato galvanizza ulteriormente i londinesi, bravi a schiacciare i toscani nella loro metà campo. Nei primi venti minuti, il dominio dei londinesi è, a tratti, imbarazzante, con gli uomini di Montella abili (e fortunati) soltanto nell’evitare il secondo goal. Come al diciannovesimo, quando Eriksen calcia alle stelle da posizione particolarmente invitante e grazia l’estremo difensore avversario.
Col passare dei minuti, nonostante i pericoli creati alla porta di Lloris restino pari a zero, la Fiorentina riesce a contenere meglio la squadra locale, cercando – seppur in modo sterile e del tutto inconcludente – di addormentare il match con il possesso palla. Il primo tiro dei gigliati verso la porta avversaria avviene al minuto trentatré, ma la conclusione di Gomez non inquadra lo specchio. La partita si accende. Ottimo spunto di Bentaleb, ma Tătăruşanu è attento e non si fa sorprendere dalla conclusione del mediano nordafricano. Altri due giri di lancette e la Fiore, in maniera non propriamente meritata, acciuffa il pareggio: Mati Fernandez costringe Lloris ad una difficile respinta, Basanta si avventa sulla sfera che danza nell’area piccola londinese e riesce ad insaccare con una conclusione stilisticamente non impeccabile. Il goal risveglia i padroni di casa, nuovamente spinti dall’antico ardore dei primi venti minuti. Nel finale di frazione, i locali hanno una grandissima occasione per tornare in vantaggio, il tiro di Chadli, però, si stampa sulla traversa.
SECONDO TEMPO – Ottimo avvio di ripresa per la squadra toscana, decisamente più in palla rispetto alla compagine londinese grazie (anche) alla modifica tattica apportata da Vincenzo Montella, che passa dal 3-5-2 al 4-3-3. Al secondo minuto, White Hart Lane trattiene il fiato per una conclusione di Salah, che – dal limite dell’area di rigore – non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. I tifosi gigliati, accorsi in massa nella dimora degli Spurs, si esaltano: è tutta un’altra Fiorentina. Il dominio della squadra italiana, però, non produce altre significative palle-gol. I due tecnici provano a scuotere la propria squadra: Montella toglie Pasqual e inserisce Alonso, mentre Pochettino risponde inserendo Kane al posto di Chadli. A venti dal termine, la Fiorentina sciupa una ghiottissima opportunità per passare in vantaggio con Gomez, autore di una conclusione sbilenca che si perde abbondantemente a lato della porta difesa da Lloris.
Dopo venticinque minuti piuttosto anonimi, gli Spurs si rendono pericolosi per la prima volta nel secondo tempo, ma Paulinho si vede respinta la conclusione da un attento Tătăruşanu. Prosegue la girandola dei cambi: nella squadra locale, dentro Lamela, fuori Townsend; nelle fila ospiti, Badelj prende il posto di Borja Valero. Dopo aver dominato la scena per buona parte del secondo tempo, i fiorentini cambiano atteggiamento e disputano un ultimo quarto d’ora piuttosto accorto, volto maggiormente a conservare il prezioso risultato piuttosto che tentare di portare a casa la vittoria. Pareggiare a White Hart Lane, d’altronde, non può che essere salutato con un sorriso: questa Fiorentina può puntare concretamente agli ottavi di finale.