Il calcio italiano vive un momento difficile e certamente la tematica riguardante i vivai ricopre un ruolo chiave. I ragazzi nostrani raramente riescono a farsi largo in prima squadra e a risentirne è la nazionale azzurra, oltre al movimento calcistico nazionale nel suo complesso. Arrigo Sacchi, ex ct dell’Italia e allenatore che fece scuola sulla panchina del Milan, nei giorni corsi ha fatto discutere per alcune dichiarazioni circa i troppi stranieri: “Non sono certo razzista e la mia storia di allenatore lo dimostra, a partire da Rijkaard, ma a guardare il Torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle squadre Primavera”. Parole che hanno innescato varie reazioni, tra le quali quella del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio: “E’ un grave errore la frase detta oggi da Arrigo Sacchi sulle giovanili, perché non legge la realtà del nostro Paese. L’Italia di 30 anni fa non è l’Italia di oggi – prosegue Delrio – dove ci sono giovani calciatori cittadini italianissimi di fatto o di diritto, visto che sono nati e cresciuti in Italia anche se hanno genitori di origine straniera”.
Repliche anche dall’estero, secco il commento di Gary Lineker, uomo simbolo del calcio inglese e capocannoniere del mundial 86: “Ci sono troppi razzisti nel calcio italiano”. A rincarare la dose, Mino Raiola, procuratore – tra gli altri – di Mario Balotelli: “Nel calcio italiano ci sono troppi ignoranti in posizioni di potere, per questo siamo nella m… Mi vergogno di essere italiano quando sento Sacchi fare simili dichiarazioni. Bella figura”. Pure Joseph Blatter ha detto la sua: “Orgoglio e dignità non sono una questione legata al colore della pelle. Sono scioccato dai commenti di Arrigo Sacchi. Basta”. Tweet infuocato, quello del numero uno Fifa. Sacchi non ci sta: “Non parlerò più con la stampa. Sono state riportate frasi pronunciate in un discorso di un quarto d’ora per attribuirmi pensieri non miei. Io 30 anni fa avevo in squadra giocatori di colore – dichiara l’ex ct – e ora mi vedo dipinto come un razzista…”.