La squadra più titolata di Germania contro l’unica presente in tutte le edizioni di Bundesliga, sud contro nord: Bayern Monaco-Amburgo è la classica per eccellenza del calcio teutonico, una sfida che ha infiammato il paese negli anni ’70. Oggi, tra le due compagini c’è un abisso. Due anni fa il 9-2 che umiliò l’Amburgo, oggi l’8-0 che spegne sul nascere il tentativo di risalita in classifica degli uomini di Zinnbauer.
Sì, perché gli anseatici erano reduci da due vittorie di fila, evento che da quelle parti non si verificava da un po’. Il crollo all’Allianz, oltre ad avere qualche ripercussione in classifica (la zona rossa torna a farsi pericolosamente vicina), getta nuove ombre sull’effettiva solidità di una rosa che faticherà a conservare la categoria. Il Bayern, dal suo canto, si getta definitivamente alle spalle l’incerto inizio di 2015: dopo un punto in due partite, sono arrivati i due successi di fila, dominando a Stoccarda e oggi con l’Amburgo. Il vantaggio in classifica sul Wolfsburg resta di 8 punti, la Bundesliga è saldamente nelle mani degli uomini di Guardiola.
Poco, pochissimo da dire sulla partita. Robben è apparso in forma spettacolare, Guardiola ha ritrovato anche Ribery dopo l’infortunio patito nel ritiro invernale. Van der Vaart, recuperato all’ultimo, è stato travolto come tutti i suoi compagni. All’Allianz si sono probabilmente appassionati di più all’andamento di Bayer Leverkusen-Wolfsburg che a quanto accadeva in campo.
Perché sin dai primi minuti è stato un tiro al bersaglio, impossibile elencare tutte le opportunità capitate ai bavaresi, più utile rammentare le reti del Bayern. E’ quasi tardivo il vantaggio che arriva al 21′: Muller realizza alla perfezione il rigore fischiato per fallo di mani di Ronny Marcos. Il campione del mondo, due minuti dopo, lascia partire un potente destro dai 25 metri: difettosa la respinta di Drobny, sul pallone vagante si avventa Gotze che sigla il 2-0.
Entra così in scena Arjen Robben che comincia a sciorinare un campionario impressionante di accelerazioni, finte e giocate d’alta scuola che esaltano l’Allianz. L’olandese, poi, realizza il gol della giornata al 36′: rientro da destra, serie di tocchi brevi e bellissimo sinistro a giro che bacia il palo opposto e si infila in rete. Un gol alla Robben, da più lontano e ancora più preciso. Nemmeno vale la pena ricordare il 4-0 mancato da Muller un minuto prima dell’intervallo.
La situazione, per gli ospiti, degenera a inizio ripresa: dopo appena undici minuti, il punteggio cambia infatti tre volte, tutti gol di marca Bayern. Robben, al 47′, infila il colpevole Drobny con una conclusione non irresistibile sul primo palo (decimo gol nelle ultime dieci partite), poi Muller firma la sua doppietta personale con un bel piazzato dalla distanza (esultanza curiosa) dopo lo spunto di forza di Schweinsteiger. La marea bavarese non si arresta: mentre lo speaker celebra ancora il 5-0, proprio Muller offre un pallone d’oro a Lewandowski che deve solo appoggiare in rete l’ottavo centro stagionale.
Nel frattempo, entra Ribery, all’Amburgo viene – ingiustamente – annullato un gol (molto bello) di Rudnevs su assist di Jansen. Il pomeriggio è di festa, l’Allianz canta super-Bayern e non può mancare anche la marcatura di Ribery che, al 68′, ribadisce in rete un pallone vagante dopo una prodezza di Drobny. Gaudino entra da una parte, Van der Vaart, sconsolato, esce dall’altra. All’88’ l’ennesima picconata all’orgoglio dell’Amburgo: Gotze controlla appena dentro l’area e, da posizione defilata, lascia partire un potente destro che non lascia scampo al povero portiere ospite. Finisce 8-0, tempo fa era la partita per eccellenza in Germania…