Primeira Liga: sicuri che solo il Porto è il mago della compravendita?

Il calcio portoghese, di sicuro non un campionato di livello mondiale, ma che è protagonista da diversi anni di scenari di mercato e non solo. Molti sono a conoscenza dei grandi affari che compie il Porto di Pinto Da Costa che, grazie a uno scouting di ottimo livello, è riuscito a scovare calciatori sconosciuti e con il tempo farli diventare campioni di livello internazionale: da Falcao, James Rodriguez e Hulk a Jackson Martinez, Mangala e Fernando. Tutti calciatori che sono stati acquistati per un pugno di noccioline e rivenduti a cifre elevate.
Ma i “Dragões” non sono gli unici a vantarsi di queste sostanziosi affari; molti dimenticano le grandi operazioni compiute da Rui Costa a Lisbona con il suo Benfica. Basti pensare ai vari calciatori presenti in rosa come Gaitan e Talisca e a quelli venduti nelle passate stagioni. Nelle due ultime sessioni di mercato sono stati ceduti pezzi pregiati della squadra di Jorge Jesus, come Markovic al Liverpool per 25 milioni, Enzo Perez passato al Valencia per 25 e ancora Matic al Chelsea di Mourinho per 25 milioni, Witsel approdato in Russia allo Zenit per una cifra intorno ai 40 milioni di euro, Javi Garcia, Coentrao e il talentuosissimo Angel Di Maria. Insomma, sono tanti i calciatori che sono passati da Lisbona e Oporto e la maggior parte hanno mantenuto le promesse, ossia quella di diventare campioni di livello internazionale.
Nonostante tutte queste grandi cessioni, le due squadre più titolate del Portogallo hanno raggiunto ottimi traguardi a livello nazionale e non. Il Porto, negli ultimi 10 anni, è riuscito a conquistare ben 7 volte il titolo nazionale e nel 2011 riuscì a compiere il famoso “treble” vincendo campionato, coppa nazionale e Europa League.
Non da meno quanto fatto dal Benfica che, però, è stato molto sfortunato. Negli ultimi 10 anni solo 3 volte è riuscito a vincere il titolo nazionale e in Europa è vittima di una maledizione. Anche la squadra di Lisbona poteva fare tripletta come il Porto: la finale persa lo scorso anno a Torino ad opera del Siviglia, è il perfetto esempio di una squadra forte ma sfortunata; e la maledizione è quella di Bela Guttmann che disse: «Senza di me il Benfica non vincerà mai più una coppa europea». Sarà un caso o l’allenatore ungherese è davvero la luna nera del club?
Leggende a parte, ottimi modelli sono queste società che, grazie a tutte quelle cessioni, sono diventati due tra i club più ricchi d’Europa. Che sia d’esempio anche per i piccoli club; basta un ottimo scouting, volontà e una buona gestione societaria. Le soddisfazioni arriveranno presto…