INTER ICARDI. Classe 1993, gol stagionali 18 in 30 presenze, media realizzativa di 1 gol ogni 2 partite da quando è all’Inter; insomma il profilo ideale per una società che ha dato un taglio al passato e vuole aprire un ciclo puntando sui giovani, meglio se già pronti. Eppure Icardi non è mai stato così lontano da Milano. La macchina da gol argentina, il killer d’area di rigore come l’ha definito Thohir, pare ormai aver concluso la sua esperienza all’Inter. Tanti i motivi alla base che fanno pensare a una possibile separazione.
Ultimo, lo strappo col tifo nerazzurro che non ha perdonato la sfacciataggine del giovane attaccante al termine della partita col Sassuolo, reo di aver mancato di rispetto a una curva intera. Una settimana dopo, Icardi è tornato in campo, ha segnato 2 gol davanti ai propri tifosi e non ha esultato. Non li ha degnati di uno sguardo, nonostante lo stadio fosse lì a pronunciare il suo nome. Sintomo che la crepa è rimasta e che non c’è nessuna voglia di provare a ricucire.
Se poi a questo ci aggiungiamo le parole di Ausilio “Senza Europa bisognerà cedere per finanziare il prossimo mercato e quello che è stato fatto a gennaio” e i problemi per il rinnovo del contratto, allora ecco che abbiamo i famosi 3 indizi che fanno la prova.
L’Europa, ad oggi, è lontanissima. la Champions ancor di più. Un sacrificio sarà fatto, forse addirittura due. Indiziati principali Icardi e Handanovic, con il primo in pole dopo i recenti fatti.
Il giocatore piace, e tanto. Base d’asta 30 milioni, si può chiudere a 40. Emissari di Chelsea e Liverpool seguono il bomber argentino ormai da tempo. Reds in vantaggio ma occhio al fascino dello Special One.