Epilogo della Coppa d’Africa 2015 con la finale tra Costa d’Avorio e Ghana. La finale tra le migliori squadre del torneo (vincitori dei loro gironi e di prepotenza sia nei quarti che nelle semifinali) è tiratissima, con poche emozioni e si conclude naturalmente con un 0-0 che non si sblocca nemmeno ai supplementari; alla lotteria di rigori vince la Costa d’Avorio, protagonista assoluto il vecchio portiere Barry che prima para il rigore dell’omologo Brimah e poi gli segna il gol del trionfo.
Un “remake” quindi della finale giocata nel 1992 a Dakar (Senegal) che finì con la (prima) vittoria ivoriana dopo un’infinita serie di rigori (11-10). Ivoriani da allora non più vittoriosi e anzi sconfitti nelle finali del 2006 e del 2012 (in entrambe le occasioni sempre ai rigori, l’ultima volta contro lo Zambia allenato da Renard); ghanesi non vincenti dall’82 e da allora in finale una sola volta, nel 2010 sconfitti dall’Egitto.
Pochi cambi rispetto alle rispettive semifinali vinte: tra gli ivoriani cambio in porta difesa dal 35enne Barry Copa a sostituire Gbohouo infortunatosi nel precedente match alla coscia; tra i ghanesi torna invece titolare Gyan che aveva saltato la semifinale e torna così in panca Jordan Ayew. Match ovviamente teso e inizialmente bloccato, con gli ivoriani un po’ più a proprio agio (al quarto d’ora una punizione di Yaya Tourè dal limite parata facile da Brimah, poco dopo una ripartenza di Gervinho regala palla a Gradel che conclude alto) rispetto ai ghanesi più contratti e che si fanno vivi solo al 25° con la più grande occasione della prima frazione: Atsu riceve al limite dell’area e conclude timbrando il palo. Episodio che incoraggia le “Black Star”, pericolose anche al 37° con una conclusione di Andre Ayew da posizione molto defilata che sfiora il palo.
Anche la ripresa ricomincia a ritmi bassi e solo un’occasione da gol (ripartenza di Atsu che serve al limite Gyan il cui destro è potente ma impreciso). Il match si innervosisce (qualche brutto fallo e testate a gioco fermo tra Boye e Bailly) ma eccellono le difese, da una parte arginate con pronti raddoppi gli scatti di Gervinho, dall’altra tenuto a bada lo spauracchio Gyan. A Renard non piace questa inerzia e rompe gli indugi inserendo il neo romanista Seydou Doumbia (mai sceso in campo nelle ultime due partite) al posto dell’opaco Gradel. Negli ultimi venti minuti le squadre si allungano, lo spettacolo migliora anche se le occasioni da gol continuano a scarseggiare vista la poca lucidità di entrambi gli attacchi al momento decisivo: al 75° punizione velenosa di Tienè su cui è provvidenziale il tuffo di Brimah, all’81° Bony gira di testa alto un cross dello stesso Tienè. Regolamentari che si concludono con una punizione dai 25 metri di Wakaso che finisce a lato non di molto e dalla parte opposta con una palla tesa messa in area piccola da Aurier, respinta da Birmah e allontanata da Mensah appena prima che Doumbia possa ribadire in rete.
Si va ai supplementari, dove per la comprensibile paura di buttare via con qualche leggerezza la possibilità di vittoria finale, non accade molto e quel poco è tutto di marca ghanese (anche grazie all’entrata in campo di Jordan Ayew). Come nelle ultime sette volte in cui la finale di questo torneo è finito ai supplementari, il vincitore si decreta ai rigori dove dopo le conclusioni di tutti i giocatori di movimento Barry para il tiro del portiere ghanese Brimah e poi segna il gol del trionfo.
Sequenza rigori: Wakaso (gol) Bony (traversa) J.Ayew (gol) Tallo (fuori) Acquah (parato) Aurier (gol) Acheampong (fuori) Doumbia (gol) A.Ayew (gol) Y.Toure (gol) Mensah (gol) Kalou (gol) Badu (gol) K.Toure (gol) Afful (gol) Kanon (gol) Baba (gol) Bailly (gol) Boye (gol) Die (gol) Razak (parato) Barry (gol)
COSTA D’AVORIO (5-3-2): Barry; Aurier, K. Toure, Bailly, Kanon, Tiene (116′ Kalou); Die, Yaya Toure, Gradel (67’ Doumbia); Gervinho (121′ Tallo), Bony.
GHANA (4-2-3-1): Brimah; Afful, Mensah, Boye, Baba; Acquah, Wakaso; Atsu (116′ Acheampong), A.Ayew, K. Appiah (99′ J.Ayew); Gyan (121′ Badu)
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