Amburgo-Hannover 2-1 – L’HSV vince il festival del gollonzo

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AMBURGO-HANNOVER 2-1 – Importante affermazione dell’Amburgo di Zinnbauer, che dà continuità alla bella vittoria di Paderborn e si porta a +4 dalla zona calda della classifica, evento che non si era mai verificato fino a questo punto del campionato. Un successo sofferto, quello dei Rothosen, maturato al termine di un match incerto fino all’ultimo, deciso – per usare un termine caro alla Gialappa’s Band – da tre gollonzi.

Parte meglio l’Hannover, che costringe l’HSV sulla difensiva e mette sotto pressione Drobny, chiamato in più di una circostanza a sporcarsi i guanti. Al ventiduesimo, Van der Vaart stende in area di rigore Sané e “costringe” l’arbitro a decretare un calcio di rigore per i sechsundneunzig: dal dischetto si presenta Joselu, ma Drobny intuisce la traiettoria della sfera e respinge il penalty. Scampato il pericolo, l’Amburgo rompe l’equilibrio con la complicità di Marcelo, che devia nella propria porta un traversone dalla sinistra di Stieber. L’Hannover reagisce, crea un paio di palle-gol, ma non riesca a pareggiare i conti. Si va al riposo con l’Amburgo in vantaggio di un goal, risultato decisamente severo per la squadra ospite.

In avvio di ripresa, l’Amburgo, dopo solo cinque giri di lancette, raddoppia con Jansen, che supera Zieler grazie alla decisiva deviazione di Marcelo, autore – nonostante la Bundesliga attribuisca il goal al numero sette locale – di due autoreti nello sparuto spazio di soli venticinque minuti. L’Hannover non si dà per vinto e preme costantemente alla ricerca del goal che, potenzialmente, possa riaprire il match. E al ventesimo, dopo aver rischiato di subire il terzo goal (punizione di Diaz alta di un soffio), la squadra di Korkut accorcia le distanze grazie a Sobiech, che insacca di testa al termine di una concitata azione all’interno dell’area di rigore rothosen. Nel finale di parita, la squadra ospite crea almeno tre nitidissime chance con Joselu, Briand e Bittencourt, ma Drobny si conferma in serata di grazia e mette la cera lacca sulla vittoria dell’HSV: sognare una salvezza tranquilla, non è più un miraggio per Van der Vaart&C.