Il soprannome dell’Union Berlin non è casuale: Eisern Union, l’unione di ferro, un patto che si può percepire solo vivendo in questa piccola famiglia. E come una famiglia, le persone care non ti abbandonano davanti ad una difficoltà. Per il centrocampista Benjamin Köhler questo è un momento molto delicato della sua vita: nelle ultime settimane, durante il ritiro invernale della squadra in Spagna, ha avvertito continui dolori nella zona dell’addome. Dopo accurati accertamenti, nei primi giorni di febbraio, arriva la bruttissima notizia. Benny ha il linfoma di Hodgkin, tumore maligno che colpisce il sistema linfatico.
“Un durissimo colpo per me e per i miei cari”, ha detto il 34enne nato a Berlino e dal 2013 nell’Union. Lui ha sin da subito iniziato le cure, mentre la famiglia di ferro è lì accanto a lui. Nelle infinite teorizzazioni filosofiche sul male c’è anche quella per cui se esiste qualcosa di negativo è perché di riflesso c’è qualcosa di buono da qualche parte.
Proprio ieri la società di Köpenick ha, infatti, deciso di prolungare di un anno il contratto di Köhler che sarebbe scaduto a giugno 2015. Tutti ci credono: “Benny è e rimarrà una parte importante della nostra squadra. La sua malattia è uno shock per tutti noi, ma siamo sicuri che Benny indosserà nuovamente la maglia numero 7. Lui è un combattente, dentro e fuori dal campo”, sono le parole dell’allenatore Norbert Düwel. Stesso messaggio forte arriva dal presidente Dirk Zingler che ha sottolineato come il club crede fermamente al suo ritorno e lui e la sua famiglia verranno aiutati con ogni mezzo possibile.
L’Unione di ferro si stringe attorno a quel ragazzo che, seppur cresciuto nelle file dell’Hertha, è entrato a far parte della famiglia e così sarà per sempre. Lui la sua promessa l’ha fatta: “Wir sehen uns wieder, ganz bestimmt”, “ci vediamo di nuovo… Di sicuro”.